Salute d'asporto
Long Covid e perdita della massa muscolare
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 7 dicembre 2024
9.30
Il Long COVID è una condizione complessa che segue l'infezione acuta da SARS-CoV-2, caratterizzata da sintomi persistenti come affaticamento cronico, debolezza muscolare e ridotta capacità fisica. L'impatto sul sistema muscolo-scheletrico è tra gli effetti più debilitanti, con una combinazione di alterazioni strutturali, funzionali e metaboliche.
Successivamente all'infezione si presenta il malessere post-sforzo (PEM), che peggiora significativamente i sintomi muscolari. Secondo la letteratura più recente, la PEM è associata a:
Questi cambiamenti non solo limitano la capacità di esercizio, ma contribuiscono ad una maggiore fatica e a una progressiva perdita di massa muscolare. La disfunzione mitocondriale compromette la produzione energetica cellulare, causando un aumento della sensazione di fatica, anche durante attività di bassa intensità.
Queste alterazioni risultano più evidenti nei pazienti con comorbidità come diabete e obesità, che già presentano un metabolismo compromesso.
Il declino muscolare è particolarmente marcato nei soggetti vulnerabili, come gli anziani ed i pazienti con preesistenti condizioni croniche. L'inattività forzata durante i lockdown ha accentuato la perdita di massa muscolare, rendendo necessaria una riabilitazione mirata. Nei pazienti con obesità, la combinazione di infiammazione sistemica e deficit energetico ha portato a un'accelerazione dell'atrofia muscolare.
Il recupero muscolare nel Long COVID richiede un approccio multidisciplinare. Le strategie includono:
Questi interventi non solo riducono l'atrofia muscolare, ma migliorano anche la qualità della vita dei pazienti, favorendo un ritorno graduale alle normali attività.
Successivamente all'infezione si presenta il malessere post-sforzo (PEM), che peggiora significativamente i sintomi muscolari. Secondo la letteratura più recente, la PEM è associata a:
- Riduzione della capacità ossidativa mitocondriale, un aspetto critico per la produzione di energia cellulare.
- Accumulo di amiloide e alterazioni strutturali che compromettono l'efficienza della muscolatura scheletrica.
Questi cambiamenti non solo limitano la capacità di esercizio, ma contribuiscono ad una maggiore fatica e a una progressiva perdita di massa muscolare. La disfunzione mitocondriale compromette la produzione energetica cellulare, causando un aumento della sensazione di fatica, anche durante attività di bassa intensità.
Queste alterazioni risultano più evidenti nei pazienti con comorbidità come diabete e obesità, che già presentano un metabolismo compromesso.
Il declino muscolare è particolarmente marcato nei soggetti vulnerabili, come gli anziani ed i pazienti con preesistenti condizioni croniche. L'inattività forzata durante i lockdown ha accentuato la perdita di massa muscolare, rendendo necessaria una riabilitazione mirata. Nei pazienti con obesità, la combinazione di infiammazione sistemica e deficit energetico ha portato a un'accelerazione dell'atrofia muscolare.
Il recupero muscolare nel Long COVID richiede un approccio multidisciplinare. Le strategie includono:
- Programmi di esercizio fisico: Devono essere personalizzati per migliorare la forza muscolare senza sovraccaricare il sistema energetico del paziente.
- Supporto nutrizionale: Una dieta equilibrata, con un range proteico maggiore, supportata da aminoacidi essenziali, omega 3 e creatina, può favorire il recupero della massa muscolare.
- Monitoraggio clinico: È essenziale identificare precocemente i segni di atrofia muscolare per intervenire tempestivamente.
Questi interventi non solo riducono l'atrofia muscolare, ma migliorano anche la qualità della vita dei pazienti, favorendo un ritorno graduale alle normali attività.