Toni², Tony al quadrato
Pagine ventose
C’era una volta un orsetto bianco...
sabato 3 settembre 2011
C'era una volta un orsetto bianco che dava la caccia a Biancaneve. Un giorno l'orsetto la trovò, e mentre stava per assalirla Pinocchio disse una bugia enorme ed il suo naso s'allungò talmente tanto da infilzare l'orsetto che rimase ferito. Quando guarì, per punizione d'aver osato uccider Biancaneve, ebbe l'obbligo di lavare a vita gli indumenti dei sette nani. Così nacque l'orsetto lavatore!
Cenerentola lo venne a sapere così tutto ciò che avrebbe dovuto lavare lei lo passò al povero scemone d'orsetto che un giorno si ruppe di fare il servitor di mille e più padroni e se ne scappò con Olivia di Braccio di Ferro. Questo allora mangiò gli spinaci ma sbagliò direzione ed andò a finire nella stanza della Bella Addormentata, la quale, spaventata, chiamò il paese delle meraviglie per sapere se Alice potesse andare a soccorrerla all'istante. Ma proprio nell'istante in cui Braccioferroso stava per assalire il letto della sventurata credendo fosse quello dell'Orsetto, il cacciatore gli sparò una briciola di Pollicino che nel frattempo, più magro che mai, stava riempiendo di sassi la pancia di Cappuccetto Rosso che rideva alle spalle della nonna.
Giovannino non ce la fece più, appoggiò quella favola sulle sue gambe, spalancò gli occhi, non ebbe neanche il coraggio di chiamar papà o mamma, riguardò il titolo di quel libricino: no, non potevano esserci dubbi, era semplicemente la favola che aveva letto mille volte: Ma cos'era successo? Ricominciò da capo la lettura nella speranza di ritrovarsi desto dopo uno strano sogno: niente, la stessa assurda novità di tutte quelle fiabe. Che cosa fare?
Era tardi, andò a scuola, prese il coraggio a quattro mani e raccontò tutto alla maestra. La maestra raccontò tutto al direttore. Si risolse di andare tutti, ma proprio tutti, alunni e professori, a casa del ragazzo a far verifica di quanto aveva raccontato. Erano davvero in tanti, e pochi entraron nella stanza del piccolo Giovanni. Si prese in mano il libricino: niente di quel che egli aveva raccontato. Venne severamente punito dai docenti: dovette mandare a memoria dieci favole. Quando rimase solo, dopo aver pianto un po' riprese il libro in mano: la stessa sarabanda, la stessa confusione che aveva provocato tutto questo! Cenerentola a braccetto con sua nonna, ed il lupo con il ciuccio in bocca ad attender che qualcuno raccontasse favole! Lanciò ferocemente il libro a terra. La botta fu tale che Pinocchio rimbalzò fuori dalle pagine. Si guardarono a lungo, e dal pavimento il burattino, ammaccato ed arrabbiato, disse a Giovannino: «La verità è fatta per due soli occhi. Se son mille non esiste».
Cenerentola lo venne a sapere così tutto ciò che avrebbe dovuto lavare lei lo passò al povero scemone d'orsetto che un giorno si ruppe di fare il servitor di mille e più padroni e se ne scappò con Olivia di Braccio di Ferro. Questo allora mangiò gli spinaci ma sbagliò direzione ed andò a finire nella stanza della Bella Addormentata, la quale, spaventata, chiamò il paese delle meraviglie per sapere se Alice potesse andare a soccorrerla all'istante. Ma proprio nell'istante in cui Braccioferroso stava per assalire il letto della sventurata credendo fosse quello dell'Orsetto, il cacciatore gli sparò una briciola di Pollicino che nel frattempo, più magro che mai, stava riempiendo di sassi la pancia di Cappuccetto Rosso che rideva alle spalle della nonna.
Giovannino non ce la fece più, appoggiò quella favola sulle sue gambe, spalancò gli occhi, non ebbe neanche il coraggio di chiamar papà o mamma, riguardò il titolo di quel libricino: no, non potevano esserci dubbi, era semplicemente la favola che aveva letto mille volte: Ma cos'era successo? Ricominciò da capo la lettura nella speranza di ritrovarsi desto dopo uno strano sogno: niente, la stessa assurda novità di tutte quelle fiabe. Che cosa fare?
Era tardi, andò a scuola, prese il coraggio a quattro mani e raccontò tutto alla maestra. La maestra raccontò tutto al direttore. Si risolse di andare tutti, ma proprio tutti, alunni e professori, a casa del ragazzo a far verifica di quanto aveva raccontato. Erano davvero in tanti, e pochi entraron nella stanza del piccolo Giovanni. Si prese in mano il libricino: niente di quel che egli aveva raccontato. Venne severamente punito dai docenti: dovette mandare a memoria dieci favole. Quando rimase solo, dopo aver pianto un po' riprese il libro in mano: la stessa sarabanda, la stessa confusione che aveva provocato tutto questo! Cenerentola a braccetto con sua nonna, ed il lupo con il ciuccio in bocca ad attender che qualcuno raccontasse favole! Lanciò ferocemente il libro a terra. La botta fu tale che Pinocchio rimbalzò fuori dalle pagine. Si guardarono a lungo, e dal pavimento il burattino, ammaccato ed arrabbiato, disse a Giovannino: «La verità è fatta per due soli occhi. Se son mille non esiste».
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