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Trani-Canosa al Comunale ma a porte chiuse

Ed è ancora polemica per la gestione dell'impianto: gli interventi dei verdi e di simone

Le squadre di calcio di Trani si riappropriano dello stadio comunale, seppur parzialmente. A partire da domenica con Fortis Trani-Canosa (campionato di Promozione) si torna a giocare sull'erba del Comunale ma a porte chiuse. L'amministrazione comunale, prendendo atto degli interventi di pulizia, pitturazione e manutenzione degli spogliatoi fatti nei giorni scorsi dalla società che gestisce lo stadio (la Fortis) ha deciso di riaprire i cancelli del Comunale.


L'ordinanza numero 74, firmata ieri mattina dal sindaco Tarantini, revoca la precedente, autorizzando la Fortis Trani (e quindi anche le altre due società calcistiche tranesi) ad utilizzare lo stadio, limitatamente agli spogliatoi, fino a quando non saranno pronti i nuovi, presenti nella costruenda tribuna. Nulla da fare invece per l'agibilità della gradinata. Nello stadio si potrà giocare, ma il Comunale resterà off limits per il pubblico almeno fino alla consegna della tribuna.
Intanto è sempre acceso il dibattito politico sulla questione della gestione dell'impianto, affidata dal Comune alla Fortis nel 2002. In un'interrogazione, Michele Di Gregorio, capogruppo dei Verdi, parla dei doveri non rispettati dell'Ente concessionario e dell'autogol compiuto con la prima ordinanza di chiusura dello stadio.



«In sostanza - dice Di Gregorio - l'ordinanza di inagibilità, che ha causato enormi problemi alle società, è la dichiarazione espressa dell'incapacità da parte dell'amministrazione di garantire una corretta gestione di un immobile di proprietà dei cittadini e di gestire le situazioni di emergenza, avendo emesso un provvedimento nel pieno della attività agonistica, anziché nei mesi precedenti». Di Gregorio chiede i motivi per cui non è stata esercitata attività di vigilanza, che avrebbe evitato un provvedimento di inagibilità che ha leso le società ma soprattutto i cittadini appassionati di calcio.
La replica a Di Gregorio giunge dal presidente della Fortis, Francesco Simone: «Mi sorprende - dice Simone - che il capogruppo dei Verdi, parlando di mancata vigilanza da parte del Comune sulla struttura, alluda inevitabilmente a dei mancati adempimenti da parte della società che gestisce lo stadio quando egli stesso, in un passato neanche tanto remoto, aveva espresso soddisfazione per come la Fortis stava gestendo l'impianto. Vorrei che il mondo politico eviti di speculare sulle questioni dello stadio. Se tutti i politici, di destra e di sinistra, avessero sostenuto con impegno e attenzione le politiche dello sport, adesso non saremmo arrivati ai disagi che colpiscono tutto il nostro mondo, dal calcio al basket, passando per gli sport minori».
Biagio Fanelli junior
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