Concluse le indagini su D'Amore. L'accusa è di diffamazione, calunnia e truffa

L'ex presidente del collegio sindacale Amiu si difende: «Vogliono screditarmi»

giovedì 23 luglio 2015 7.04
Notifica di avviso conclusione indagini per l'ex presidente del collegio sindacale dell'Amiu Francesco Paolo D'amore, 44enne tranese. Il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Luigi Scimè lo accusa di diffamazione, calunnia e truffa. Per il pubblico ministero ci sarebbe stato D'amore dietro l'esposto, a firma falsa di Giovanni Di Leo, inviato il 29 agosto 2013 a Procura, Guardia di Finanza, Carabinieri, Nucleo Operativo Ecologico ed Arpa Puglia con cui si accusavano l'ex dirigente e direttore della discarica, Michele Zecchillo, e l'ex amministratore unico della municipalizzata, Antonello Ruggiero, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati: peculato, truffa, gestione illecita di rifiuti, concussione, danno erariale e d'inquinamento delle prove, perché "fanno di tutto per depistare le indagini della Procura".

Inoltre, sempre secondo l'accusa, da ottobre 2008 ad agosto 2014 D'amore avrebbe indotto in errore l'Amiu nel liquidargli compensi maggiori rispetto alle attività svolte: avrebbe fatturato 417 ore in più rispetto alle effettive riunioni. D'amore respinge qualsiasi accusa ed alla luce della notifica dell'avviso del provvedimento di chiusura inchiesta, con l'avvocato Maurizio Sasso, sta fornendo al pm elementi che suffraghino le proprie tesi, ritenendo che le denunce subite «hanno l'obiettivo di screditare la professionalità ed onestà di chi ha denunciato, da diversi anni, alle autorità amministrative, giudiziarie e contabili tutti i profili di criticità gestionali dell'Amiu».