Degrado e abbandono per la Torre dell'orologio

L'indifferenza intorno al secondo simbolo cittadino, ecco la video-denuncia

giovedì 9 aprile 2015 7.39
A cura di Vincenzo Membola
La torre civica dell'orologio, monumento edificato nel XV secolo e secondo simbolo della città, è completamente abbandonata al degrado. Nonostante le segnalazioni, ripetute ciclicamente da diversi mesi a questa parte, nulla è stato fatto per il recupero della struttura. Restaurata nel 1995, anno in cui Trani era sotto commissariamento straordinario, in un primo momento era tornata a funzionare, per poi cadere nel dimenticatoio. I meccanismi sono ormai tutti arrugginiti, la scala di legno che porta alla cima è marcita e la piccola porta è stata nuovamente forzata, difesa solo da un esile lucchetto.

«Le testimonianze - afferma lo "stoico" Andrea Moselli, forse l'unico rimasto ad interessarsi della struttura - parlano di prime riparazioni già nel 1500. È uno degli orologi più antichi del Regno di Napoli, ormai viste le condizioni non suona da anni. Sei mesi fa, situazione identica ma nessun sopralluogo ad accertarsi e a prendersi carico dell'emergenza. Adesso mi auguro che il commissario possa venire a toccare con mano le difficoltà di questo posto. La porta è stata nuovamente riaperta, è un serio pericolo, soprattutto per i ragazzini che possono avere la malaugurata idea di "giocare" all'interno».

«La Storia di questo monumento è la Storia di Trani - continua Moselli -. La torre civica era l'edificio più alto della città, nessuna abitazione aveva il permesso di superarla in altezza. Comunemente chiamata San Donato per la vicinanza della chiesa attigua, è importante anche perché il primo stemma della nostra cittadina è inciso su questa struttura. Voluta dal sindaco Spirito de Piccione, risistemata poi Gabriele Gentile con fondi privati. La particolarità è il "suono alla francese": ogni quindici minuti un rintocco, una peculiarità di cui bisognerebbe vantarsi. Dal porto, dopo la cattedrale, è il secondo edificio più alto, illuminato, per fortuna. Ma le cure rivolte alla Torre finiscono qui. Facile parlare di cultura e turismo: il degrado a cui è costretto questo monumento evidenzia come sia dimenticato da tutto e tutti, tranne da chi, per mestiere, conduce da queste parti i visitatori. È una zona "desertificata"».

Anni fa, sulle pagine virtuali di questo giornale, Giovanni Ronco così descriveva l'emozione di visitarla: «Richiede una buona dose di coraggio e forza fisica, poiché la scalinata interna che porta in cima è ripidissima e molto stretta. Una volta giunti in vetta, però, lo spettacolo è unico, poiché questa torre è seconda, per altezza, solo al campanile della Cattedrale e la vista che si gode è davvero mozzafiato, poiché viene data la possibilità al visitatore di cogliere dall'alto, in un colpo solo, la visione più ravvicinata, rispetto al panorama offerto dal campanile della Cattedrale, di tutti i palazzi storici e di tutte le altre chiese del centro storico e oltre (pensiamo al santuario della Madonna del Carmine)». Una sensazione che tranesi e turisti si sono dimenticati, almeno per ora.
Lo stemma della Città riprodotto sulla Torre dell'Orologio (chiesa di San Donato © Sergio Tatulli
Lo stemma della Città riprodotto sulla Torre dell'Orologio (chiesa di San Donato © Sergio Tatulli
Torre dell'orologio in una condizione di degrado
Torre dell'orologio in una condizione di degrado
Torre dell'orologio in una condizione di degrado
Torre dell'orologio in una condizione di degrado