Torre dell'Orologio
Torre dell'Orologio
Cronaca

Degrado e abbandono per la Torre dell'orologio

L'indifferenza intorno al secondo simbolo cittadino, ecco la video-denuncia

La torre civica dell'orologio, monumento edificato nel XV secolo e secondo simbolo della città, è completamente abbandonata al degrado. Nonostante le segnalazioni, ripetute ciclicamente da diversi mesi a questa parte, nulla è stato fatto per il recupero della struttura. Restaurata nel 1995, anno in cui Trani era sotto commissariamento straordinario, in un primo momento era tornata a funzionare, per poi cadere nel dimenticatoio. I meccanismi sono ormai tutti arrugginiti, la scala di legno che porta alla cima è marcita e la piccola porta è stata nuovamente forzata, difesa solo da un esile lucchetto.

«Le testimonianze - afferma lo "stoico" Andrea Moselli, forse l'unico rimasto ad interessarsi della struttura - parlano di prime riparazioni già nel 1500. È uno degli orologi più antichi del Regno di Napoli, ormai viste le condizioni non suona da anni. Sei mesi fa, situazione identica ma nessun sopralluogo ad accertarsi e a prendersi carico dell'emergenza. Adesso mi auguro che il commissario possa venire a toccare con mano le difficoltà di questo posto. La porta è stata nuovamente riaperta, è un serio pericolo, soprattutto per i ragazzini che possono avere la malaugurata idea di "giocare" all'interno».

«La Storia di questo monumento è la Storia di Trani - continua Moselli -. La torre civica era l'edificio più alto della città, nessuna abitazione aveva il permesso di superarla in altezza. Comunemente chiamata San Donato per la vicinanza della chiesa attigua, è importante anche perché il primo stemma della nostra cittadina è inciso su questa struttura. Voluta dal sindaco Spirito de Piccione, risistemata poi Gabriele Gentile con fondi privati. La particolarità è il "suono alla francese": ogni quindici minuti un rintocco, una peculiarità di cui bisognerebbe vantarsi. Dal porto, dopo la cattedrale, è il secondo edificio più alto, illuminato, per fortuna. Ma le cure rivolte alla Torre finiscono qui. Facile parlare di cultura e turismo: il degrado a cui è costretto questo monumento evidenzia come sia dimenticato da tutto e tutti, tranne da chi, per mestiere, conduce da queste parti i visitatori. È una zona "desertificata"».

Anni fa, sulle pagine virtuali di questo giornale, Giovanni Ronco così descriveva l'emozione di visitarla: «Richiede una buona dose di coraggio e forza fisica, poiché la scalinata interna che porta in cima è ripidissima e molto stretta. Una volta giunti in vetta, però, lo spettacolo è unico, poiché questa torre è seconda, per altezza, solo al campanile della Cattedrale e la vista che si gode è davvero mozzafiato, poiché viene data la possibilità al visitatore di cogliere dall'alto, in un colpo solo, la visione più ravvicinata, rispetto al panorama offerto dal campanile della Cattedrale, di tutti i palazzi storici e di tutte le altre chiese del centro storico e oltre (pensiamo al santuario della Madonna del Carmine)». Una sensazione che tranesi e turisti si sono dimenticati, almeno per ora.
Lo stemma della Città riprodotto sulla Torre dell'Orologio (chiesa di San DonatoLo stemma della Città riprodotto sulla Torre dell'Orologio (chiesa di San DonatoTorre dell'orologio in una condizione di degradoTorre dell'orologio in una condizione di degradoTorre dell'orologio in una condizione di degradoTorre dell'orologio in una condizione di degrado
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