«Per ridurre sei anni di sprechi chiudono gli ospedali»
Beppe Corrado sul caso sanità. «La politica cittadina questa volta non può e non deve dividersi»
mercoledì 13 aprile 2011
Beppe Corrado (PdL) è convinto: «Le dichiarazioni dell'assessore Fiore durante la conferenza dei sindaci hanno finalmente svelato il gioco della governo regionale sulla sanità nel nostro territorio. Ormai tutto è chiaro: per ripianare il buco nero creato in sei anni di mala gestione del governo Vendola, bisogna ridurre gli sprechi e, quindi, si chiudono gli ospedali».
«L'assessore Fiore - prosegue Corrado - ha delineato un quadro preoccupante per la sanità del nostro territorio. Non solo si è scritta la parola fine sull'ospedale unico Trani-Bisceglie ma è stata messa in dubbio la sopravvivenza del nostro ospedale. Il comportamento del sindaco è stato ineccepibile perchè qui è in gioco il diritto alla salute dei nostri cittadini. Non possono bastarci le rassicurazioni del consigliere regionale Pastore che subito ha smentito il suo assessore».
«Siamo preoccupati - sottolinea Corrado - e saremo accanto al sindaco in quest battaglia. La politica cittadina questa volta non può e non deve dividersi come è accaduto in passato. Le forze politiche e sociali ed i cittadini tranesi devono esseri uniti per difendere il sacrosanto diritto alla salute».
«L'assessore Fiore - prosegue Corrado - ha delineato un quadro preoccupante per la sanità del nostro territorio. Non solo si è scritta la parola fine sull'ospedale unico Trani-Bisceglie ma è stata messa in dubbio la sopravvivenza del nostro ospedale. Il comportamento del sindaco è stato ineccepibile perchè qui è in gioco il diritto alla salute dei nostri cittadini. Non possono bastarci le rassicurazioni del consigliere regionale Pastore che subito ha smentito il suo assessore».
«Siamo preoccupati - sottolinea Corrado - e saremo accanto al sindaco in quest battaglia. La politica cittadina questa volta non può e non deve dividersi come è accaduto in passato. Le forze politiche e sociali ed i cittadini tranesi devono esseri uniti per difendere il sacrosanto diritto alla salute».