Tribunale di Trani
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Cronaca

Il Tribunale di Trani stralcia 234mila euro di debiti a un impiegato ministeriale

Bertollo: «La legge 3/2012 è uno strumento importante, tramite il quale si può realmente trovare una soluzione»

Nuovo successo firmato Legge3.it. Si tratta di un Decreto per la Liquidazione del Patrimonio arrivato dal Tribunale di Trani. Una decisione che ha riportato serenità e voglia di guardare nuovamente al futuro a un impiegato del Ministero della Giustizia che si è trovato in una situazione di sovraindebitamento per via di una controversia con un vicino di casa. La presenza di una banalissima infiltrazione d'acqua ha lentamente minato la sua quotidianità. Grazie alla Legge 3/2012, però, l'imputato ha ritrovato il sorriso e la speranza di una vita serena. Versando 100 euro al mese, per 4 anni, può dire addio ai suoi circa 234mila euro di debiti.

«La vita riserva spesso sorprese a cui nessuno è preparato. Se parliamo di sovraindebitamento, però, è possibile trovare una soluzione legale e sostenibile attraverso l'applicazione della cosiddetta legge "Salva suicidi". Io stesso mi sono trovato in una situazione difficile. Per questo ho deciso di fondare Legge3.it, l'unica realtà che opera in tutta Italia con la certificazione "Zero Truffe" del mensile "Il Salvagente"», spiega Gianmario Bertollo.

Questa la storia che ha dell'incredibile ma che, proprio per la sua "ordinarietà" può interessare tutti. L'assistito di Legge3.it si è trovato a non poter più onorare i debiti a causa di una controversia con un vicino di casa per la presenza di infiltrazioni d'acqua nella propria abitazione. Dopo aver ottenuto un finanziamento per effettuare l'intervento di impermeabilizzazione, porta in causa il vicino per avere il risarcimento dei danni. Quest'ultimo, però, soccombe e il Giudice condanna l'uomo al pagamento delle spese legali. Da quel momento, nel tentativo di riprendersi economicamente, è costretto a chiedere diversi prestiti che, nel tempo, non è più riuscito a ripagare.

Nel 2019 si rivolge a una società che promette di risolvere la sua problematica alla "modica" cifra di 7.700 euro, facendogli firmare 22 assegni post-datati da 350 euro. Successivamente, l'uomo scopre che la predetta società ha tentato un saldo a stralcio di un'unica posizione debitoria, lasciando insoluta tutta quella pregressa e più pesante.

A contribuire al dissesto finanziario dell'uomo, il fatto di essere l'unico in casa a lavorare. La moglie è inoccupata, nonostante abbia le potenzialità per trovare un impiego e partecipare al sostentamento del nucleo familiare. I coniugi, alla fine, si separano e l'uomo si impegna a versare 600 euro mensili per il mantenimento dei figli e 350 euro per quello della sua ex moglie.

Le uscite diventano via via troppo onerose. Lo stipendio come impiegato ministeriale, nonostante cerchi di arrotondarlo con gli straordinari, non basta più. L'assistito di Legge3.it finisce in una situazione di sovraindebitamento apparentemente senza soluzione. L'uomo, al momento di presentarsi davanti al Giudice, ha un passivo di circa 234mila euro.

I Giudici del Tribunale di Trani, osservando quanto previsto dalla Legge 3/2012, hanno disposto la liquidazione del patrimonio e il versamento mensile di 100 euro, per 4 anni, ossia per l'intera durata del piano di liquidazione, così da far fonte, parzialmente, ai debiti pregressi. La cifra è stata calcolata sulla base delle dichiarazioni dei redditi dell'uomo, così da consentire di mantenere i figli e se stesso, dignitosamente.

«È importante sottolineare che non si tratta di una legge miracolosa e non offre un escamotage per annullare in un sol colpo tutti i propri debiti. Piuttosto, è uno strumento importante, tramite il quale si può trovare una soluzione ed è riservato a chi ha sempre tenuto un comportamento corretto. Quindi non un salvagente per i "furbetti". L'80% circa delle richieste presentate viene respinta, per evitarlo, è necessario farsi seguire da professionisti competenti e preparati come, appunto, Legge3.it, che vanta il 100% di procedure andate a buon fine nei Tribunali di tutta Italia», conclude Gianmario Bertollo.
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