Mazza e panella

Amedeo, hai buttato il bilancino dalla finestra?

Mazza e panella di Giovanni Ronco

Ora che il Sindaco ha accontentato chi doveva accontentare (resterebbe una casella libera in chiave PD ancora, ma si vedrà, nel gioco delle spartizioni, cosa succede, anche in vista di ulteriori riassetti in Giunta – ci sarebbe sempre un vice sindaco da nominare in teoria-) la speranza della Città è che si torni ad una politica che rimetta Trani nella condizione di essere protagonista e non più di "vassalla". Ci vorrebbe un pizzico di coraggio da parte di Amen deo: isoli i soggetti politici che fino ad ora sono esistiti solo per chiedere poltrone e cominci, col nuovo anno, tanto non avrà più le rotture di quelli, in quanto ormai accontentati e con l'osso tra i denti, una vera programmazione per un minimo rilancio di Trani.

Un programma minimo anche in quanto la scadenza elettorale nazionale, potrebbe avere ripercussioni sul percorso di questa amministrazione, come da noi più volte detto. E allora due priorità: il riassetto ambientale, con la verifica del funzionamento effettivo del depuratore, per un mare finalmente e realmente pulito e con un'accelerazione sulla bonifica della discarica e dintorni e contestuale istituzione di raccolta differenziata spinta, con l'attuazione stretta del già approvato percorso di "Rifiuti zero"; secondo: un giro di vite che garantisca maggior sicurezza, altro punto debole di questi ultimi mesi, con un rafforzamento della sorveglianza e l'istituzione e /o l'attivazione di telecamere collegate con le forze dell'ordine. Al momento, con i tanti buoi scappati dalla stalla, vedi ambito sanitario e grave gap maturato rispetto ad altre città, vedi complicazioni varie sul fronte edilizio o scelte sbagliate che si pagheranno (il fiume cementizio di ville, in tanti casi anche non vendute è opzione scellerata, paragonabile ai permessi delle giunte democristiane o pentapartitiche negli anni 70 per far costruire i mostri di 12 piani in piazza della Repubblica o piazza XX settembre o ancora in via San Giorgio – ultimamente sono contro la beatificazione della Prima Repubblica, come una sorta di spurgo delle malefatte attuali: non sta bene per la memoria storica, che sempre deve accompagnarci-.)

Con tutti questi buoi scappati dalla stalla, un sindaco con la sua squadra che paga lo scotto del manuale Cencelli e solo in pochi casi offre vere risorse alla Città, assessori realmente competenti o consiglieri solitari contro i rischi magagna, non può che darsi una, due priorità al massimo per cercare di riportare Trani ad un livello di civiltà adeguato al suo nome.

Ambiente e sicurezza: da qui possono discendere poi altri frutti, che non sappiamo se a cogliere sarà questa o un'altra amministrazione in futuro. Comunque un ritorno minimo la città deve averlo da un'esperienza politica, di qualunque colore sia. E' l'unica cosa da fare, anche perché in altri ambiti di vitale importanza per la Città, come ad esempio quello culturale, in attesa che si riesca ad impostare un vero iter di programmazione culturale ad ampio spettro,- le famose politiche culturali di cui già tanti Comuni in Italia si sono fatti portatori- sta sopperendo l'ottimo lavoro di realtà private o associazionistiche che rappresentano una vera manna: pensiamo al più volte citato Vito Santoro con la libreria Luna di Sabbia e le occasioni d'incontro con giornalisti, critici e scrittori che in seguito, come da dimostrazione, hanno spesso, dopo questi incontri, promosso la nostra città nei luoghi effettivi e mediatici in cui lavorano (servizi e riferimenti alla nostra città dopo il loro pur breve soggiorno); e ancora figure come quelle di Andrea Moselli dell'associazione Europae che organizzano, all'insegna del riuscitissimo motto "siamo solo custodi" visite guidate di fatto gratuite per i bambini ed i ragazzi, perché questi ultimi, coi fatti e non a parole, possano diventare "custodi" della nostra memoria e cultura, per essere un domani attori protagonisti di questa città che a sua volta possa a maggior ragione tornare ad esserlo, chiudendo la triste stagione del Vassallaggio e del basso profilo delle sue figure istituzionali. Quindi ora o mai più, sindaco: o usciamo dal regime di vassallaggio e torniamo ad essere attori attivi e capaci, anche attraverso un minimo di "politicamente scorretto", senza preoccuparsi di questo cacchio di bilancino che dopo le alchimie del 2016 coi suoi colleghi di maggioranza, mi auguro avrà gettato dalla finestra con l'arrivo del nuovo anno, o saremo condannati ancora ad annate da controfigure e città che assiste alla crescita delle realtà viciniori. Tanto abbiamo la Cattedrale …
  • Amedeo Bottaro
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