Enti locali

Un milione di euro dalla Dahiatsu per la pubblicità di Trani?

Un consigliere di maggioranza lo chiede a sindaco, consiglieri ed assessori. Mah...

Al Comune si danno sempre i numeri. Per quantificare i debiti, soprattutto. Ma non solo. In un momento di assoluta ristrettezza economica si cerca di sbarcare il lunario capitalizzando le entrate fiscali (uffici permettendo), mettendo all'asta beni immobili di cui non si sa cosa farsene, studiando manovre e contromanovre per ammortizzare l'urto di cifre in rosso a sei zeri. Far cassa dalla pubblicità sarebbe un'ottima soluzione, il fatto è che, adesso, non stiamo parlando dei manifesti affissi per le vie della città.
Un consigliere comunale di maggioranza ha interrogato sindaco, assessori e consiglieri comunali su una "voce di corridoio" davvero bizzarra. Riportiamo testualmente: «Circola voce - si legge nel testo - che il Comune di Trani, avendo concesso alla concessionaria Dahiatsu la possibilità di utilizzare l'immagine della Cattedrale sulla pubblicità di un auto, abbia incassato un milione di euro. Resto in attesa di un gentile riscontro». Il primo riscontro è stato un enorme sorriso che ha segnato lo sguardo di chi ha letto la nota, protocollata questa mattina.
Partendo dalla considerazione che per la Cattedrale bisognerebbe interrogare la Curia (al massimo il Comune potrebbe rivalersi per l'utilizzo della piazza, quella sì di proprietà comunale), riportiamo alcuni chiarimenti che, manco a farlo apposta, il sindaco Tarantini aveva fornito qualche giorno fa, nel corso di una trasmissione televisiva su "Telesveva", proprio sulla questione dell'utilizzo dell'immagine della Cattedrale di Trani per la pubblicità in questione. Tarantini aveva spiegato che nessuno aveva presentato domanda né richiesto alcun tipo di autorizzazione al Comune. L'unico rammarico del primo cittadino stava nel fatto che, nella pubblicità, la scritta "Trani - Piazza Duomo" compariva in piccolo, in maniera quasi impercettibile. «Il Comune si sta attrezzando con la registrazione del marchio Trani - ha concluso il sindaco - proprio per evitare che altri traggano vantaggio dal nostro nome e dal nostro patrimonio». L'intervista al sindaco è evidentemente sfuggita al consigliere comunale che ha, legittimamente, messo nero su bianco i suoi dubbi.
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