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Gigi alla Spina e Amet in fiore

Ripercussioni anche a Trani per le elezioni a Bisceglie?

Invece della solita birra alla spina che il sabato sera ordiniamo in pizzeria, questa settimana abbiamo una variante. L'elezione rumorosa e sonante di Spina a Bisceglie potrebbe avere ripercussioni anche per Trani? Esilarante è stato intanto il duetto, su Teledehon, condotto dal bravissimo Francesco Rossi, prossimo ospite di Cordialmente, tra l'altro, fra il nostro Gigi e quel sagoma di Franesco Spina, faccione democristiano e ugola rotta dopo i comizi sanguinolenti e straurlati contro il suo rivale Casella. Durante il duetto, ad un Gigi che tentava con dolcezza e quasi con tenerezza di riavviare già un dialogo: «Il passato è passato…», oppure «riprendiamo il dialogo e/o la collaborazione», col solito tono impeccabile e deferente, rispondeva uno Spina gelido, ghiacciato e dallo sguardo accigliatissimo, che non guardava nemmeno in faccia Gigi e lo ghiacciava a sua volta con un silenzio assordante. Spina non ha digerito l'appoggio aperto ed esplicito, con tanto d'interventi in campagna elettorale da parte di G.Riserbato, in favore del suo avversario Casella.

Gigi ghiacciato alla Spina era un titolo che non potevamo lasciarci sfuggire, ma tant'è. Al di là delle battute, il dato di fatto è che ora, dopo la franaccia del Popolo della Libertà, ci chiediamo cosa possa accadere da noi: ora è inevitabile che dopo i capitomboli di Bisceglie, Molfetta e Corato, per non parlare di Barletta (tartassato Alfarano che assomiglia sempre più al nostro Tommaso Laurora UPF, non trovate? Ma sono parenti?) e Margherita (Schittulli va che è una bellezza, a differenza dei berluschinis), il vertice pidiellino, capitanato dal trio Fucci, Amoruso, Silvestris, che tanta parte ha avuto anche in questi anni nelle scelte e nelle contorsioni, nelle sfumature e nelle angolazioni della politica tranese, debba riflettere sulla sua condizione: se non sia arrivato il momento di sciogliere il Saf, di fare un passo indietro, di rivedere le mosse di questi anni, come dopo le sconfitte della domenica per le squadre di calcio, fino ad arrivare alle ultime goleade incassate: a Bisceglie, per esempio, è stato messo su di un piatto d'argento il ruolo di vittima per Spina, gli si è data la chance di una campagna mediatica furiosa, senza bon ton, e senza peli sulla lingua, capace di demolire a suon di "sputtanamenti" la roccia costruita in questi anni dal duo AmoSilve. Ora, dal momento che ci rendiamo conto che anche il nostro Gigi non è molto ben visto da ampie fette di questo PDL perdente, ci chiediamo se durerà questo matrimonio tra la squadra Riserbatiana e quella pidiellina che si sta sfaccettando sempre più in tante componenti più o meno silenti. Un ritorno al proporzionale, un domani, potrebbe dare il colpo di grazia al Pdl locale, perché quello nazionale vive di rendita sulle performance di Silvio. Una squadra di moderati potrebbe venire fuori: una compagine che non sta né con una destra pasticciona, né con una sinistra perennemente divisa, quindi perdente. Né con la destra che fa del delfinato e del vassallaggio i suoi ingredienti di base (dare spazio ai leccapiedi o ad anonimi seguaci nominati di diritto perché protetti dal deputato di turno), né con la sinistra che con i livori interni pregiudica vittorie possibili (vedi la storia di Trani). Questo è avvenuto a Bisceglie, pur con un contesto spiniano facilitato dagli errori degli avversari. Trani intanto studia e s'interroga sul proprio futura. E impara?

Un altro che ha detto di dedicarsi allo studio (di sudate e scivolosissime carte, nda) è il neo A.D. dell'Amet Maurizio Di Pantaleo: «Invece di scrivere cazzate ti aspetto in conferenza stampa» - ha detto al sottoscritto qualche giorno fa. «Lì ti risponderò». E deve ringraziarmi se scrivo cazzate, perché se cominciassi a scrivere cose serie, tipo, crediti non riscossi da Amet in passato per un bel po' di soldini, su cui ora deve studiare e agire in fretta, rimpiangerebbe di certo le suddette cazzate. Comunque siamo tranquilli, possiamo dormire su quattro guanciali, perché, ha continuato Di Pantaleo: «Sono un fascista e rimetterò le cose a posto, vedrete». Erano testimoni alla Marcia sullo Chalet il consigliere De Toma e l'assessore Nardò, in occasione della serata per Villa in Fiore Pardon, "Amet in fiore", tra poco.
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