Chiaro e Tondo

Cozze o Unesco?

Chiaro e Tondo 174

Mi sento molto gratificato dal fatto che, pur firmando una rubrica che fa della satira o del commento i suoi ingredienti di base, molti cittadini e lettori la considerino come punto di riferimento per la segnalazione di disagi o disservizi che riguardano la città. E chi scrive non ha problemi a dismettere l'habitus che sostanzialmente caratterizza questa serie di scritti, che si propongono principalmente di "fare" opinione e di smuoverla, per concentrarsi sull'analisi di piccole e grandi pecche, che soprattutto d'estate affliggono i cittadini. Approfitto dunque di questo ultimo numero di Chiaro e Tondo, prima di concedermi un breve periodo di vacanza, credo meritato, per raccogliere e girare ai "soliti noti", ovvero i nostri amministratori, qualche segnalazione proveniente direttamente dai cives tranesi.Dopo il pensionamento di parte del personale addetto alla sorveglianza del Cimitero, e data la mancata sostituzione dello stesso, il Camposanto tranese resta chiuso nelle ore mattutine, non permettendo a molte persone di accedervi, per visitare i propri cari defunti. In particolar modo vi sarebbero alcune mamme che trovano nella visita quotidiana, anche mattutina, ai propri figli defunti, un modo per tenersi loro vicine, in un momento come l'estate in cui, il distacco, quel distacco, appare ancora più malinconico e doloroso. L'appello dunque all'amministrazione, perché provveda a ristabilire con nuove assunzioni quelle "unità" lavorative per garantire nuovamente l'accesso al Luogo Sacro, anche al mattino.

Continuano a suscitare lamentele le piste ciclabili. In particolar modo alcuni cittadini ci segnalano la "scomodità" della nuova pista realizzata dopo il ponticello che interseca Via Falcone e che percorre l'intera strada che, per intenderci, porta fino allo Sporting: la pista viene definita "scomoda" perché troppo stretta ed a senso unico, per cui ci sarebbe disagio nel momento in cui due biciclette si incrociano nei due sensi. Ci sono segnalazioni, inoltre, riguardo alla sporcizia, con detriti e altro, non rimossi, che intaserebbero la stessa pista. In un punto, addirittura, un oleandro, non potato, invade il percorso … Insomma le piste ciclabili sono pure una piacevole novità del presente tranese, ma la manutenzione ed alcuni fondamentali criteri di realizzazione delle stesse, andrebbero tenuti in conto.

Dopo aver ironizzato sulla Sagra della focaccia organizzata nella vicina Bisceglie, (che fino a qualche anno fa realizzava il festival del Mediterraneo, ad onor del vero, con una certa levatura culturale) molti tranesi dovranno evitare certo facile sarcasmo. A Trani "furoreggiano" le sagre dei frutti di mare o della Seppia, anche se questa aveva un onorevole fine di beneficenza. Resto sempre un po' spiazzato dallo "strabismo" dei nostri politici nel gestire la città, soprattutto sul piano turistico e di questo genere d'iniziative. Fino a qualche anno fa avremmo dovuto essere una città Slow, con turismo ed iniziative d'élite, con un turismo di alto livello e che proponeva avvenimenti ricercati, di livello. Ora siamo alla sagra dei frutti di mare, della seppia e magari tra un po' della frutta secca, con pistacchi e noccioline. Preciso di non essere assolutamente contrario ad iniziative di questo genere, popolari, e che in ogni modo divertono tranesi che in vacanza non ci vanno e trovano svago in eventi come questi e poi attraggono qualche barlettano – andriese – coratino e minervinese. Ciò che mi lascia perplesso è che non si riesce a decidere se dobbiamo fare un turismo popolare o d'élite o un "minestrone" che accontenti un po' tutti. Insomma Unesco o cozze? Ostriche di Trani o Dialoghi di Trani? Carlucci o Elton? A proposito, ogni volta che Pinuccio promuove qualche iniziativa in coppia con la Carlucci, qualcosa va storto (prima il maestro Muti e i famosi 2000 euro, ora Elton ed il famoso "testa – coda" con la conferenza delle beffe e ora col "ritorno di fiamma per Elton, o yes … insomma, Pinuccio, questa accoppiata politica non s'ha da fare …).

Non per essere manichei o guastafeste, ma vedo che altre realtà del centro Italia o dello stesso Sud, scelgono cosa essere, culturalmente o turisticamente: carne o pesce, pop o cult. E sapendo che il nostro sindaco in primis non ama le mezze misure o le scelte troppo ecumeniche, sono sicuro che in futuro si darà un'impronta più marcata al nostro turismo, un vero DNA da grande città d'arte. Ad esempio sono anni che non si organizzano mostre degne di questo nome, di levatura nazionale o internazionale, degne della nostra storia.Vado comunque in vacanza, con tutte le rubriche che sono solito firmare, da questa che avete appena letto passando per Le pagelle fino a Standing Ovation. Spero, alla ripresa delle attività, di trovare una Trani libera da disagi e qualche contraddizione. Arrivederci a settembre.
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