
Salute d'asporto
Idratazione e salute cardiovascolare
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 21 giugno 2025
10.01
Idratazione e salute cardiovascolare
L'idratazione rappresenta un tassello importante nella promozione della salute generale, e soprattutto nel periodo estivo, uno stato di ipoidratazione può influenzare le funzioni vascolari, la regolazione della pressione arteriosa e la salute cardiaca nel lungo periodo.
L'ipoidratazione si verifica quando c'è una perdita acuta o cronica di acqua corporea, per diverse cause, come restrizione idrica, esercizio fisico intenso, stress termico e uso di diuretici. In risposta, l'organismo attiva meccanismi compensatori come aumento della sete e della ritenzione idrica.
Una delle evidenze più preoccupanti è che bassi livelli di assunzione cronica di acqua sono stati associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari e l'assunzione insufficiente di acqua è correlata a obesità e malattie cardiovascolari.
L'ipoidratazione cronica è considerata un possibile fattore patogenetico per ipertensione, tromboembolia venosa, ictus e infarto.
A livello vascolare, uno degli effetti principali dell'ipoidratazione è l'aumento dell'infiammazione endoteliale, infatti la letteratura scientifica sottolinea che la restrizione idrica porta l'aumento delle lesioni aterosclerotiche, dello spessore delle pareti delle arterie coronarie e la compromissione della vasodilatazione cutanea, importante per la termoregolazione.
L'ipoidratazione acuta provoca un aumento della vasopressina (AVP), dell'angiotensina II e dell'endotelina-1 — tutti fattori associati a vasocostrizione e disfunzione endoteliale.
In particolare, vasopressina (AVP) e angiotensina II promuovono lo stress ossidativo e la disfunzione vascolare, con impatti negativi anche a livello cerebrale, contribuendo al declino cognitivo osservato durante l'ipoidratazione.
Da un punto di vista pressorio l'ipoidratazione acuta è associata a un aumento dell'attività del sistema nervoso simpatico, con aumento della frequenza cardiaca e dell'attività simpatica per mantenere la pressione, ma con potenziali rischi di sincope nei soggetti più vulnerabili, in particolare donne e anziani.
Durante l'attività fisica, l'ipoidratazione compromette il flusso sanguigno muscolare e richiede una maggiore attivazione simpatica per compensare la ridotta gittata cardiaca. Ciò si traduce in una risposta pressoria esagerata, associata a maggior rischio di ipertensione futura.
In conclusione è importante idratarsi, poiché anche una lieve ipoidratazione può compromettere la funzione vascolare, aumentare l'infiammazione, alterare la regolazione della pressione arteriosa e peggiorare la tolleranza ortostatica e lo sforzo fisico. In un contesto in cui l'assunzione idrica è spesso trascurata, queste evidenze suggeriscono che una corretta idratazione quotidiana potrebbe essere una strategia preventiva importante nella lotta contro le malattie cardiovascolari.
L'idratazione rappresenta un tassello importante nella promozione della salute generale, e soprattutto nel periodo estivo, uno stato di ipoidratazione può influenzare le funzioni vascolari, la regolazione della pressione arteriosa e la salute cardiaca nel lungo periodo.
L'ipoidratazione si verifica quando c'è una perdita acuta o cronica di acqua corporea, per diverse cause, come restrizione idrica, esercizio fisico intenso, stress termico e uso di diuretici. In risposta, l'organismo attiva meccanismi compensatori come aumento della sete e della ritenzione idrica.
Una delle evidenze più preoccupanti è che bassi livelli di assunzione cronica di acqua sono stati associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari e l'assunzione insufficiente di acqua è correlata a obesità e malattie cardiovascolari.
L'ipoidratazione cronica è considerata un possibile fattore patogenetico per ipertensione, tromboembolia venosa, ictus e infarto.
A livello vascolare, uno degli effetti principali dell'ipoidratazione è l'aumento dell'infiammazione endoteliale, infatti la letteratura scientifica sottolinea che la restrizione idrica porta l'aumento delle lesioni aterosclerotiche, dello spessore delle pareti delle arterie coronarie e la compromissione della vasodilatazione cutanea, importante per la termoregolazione.
L'ipoidratazione acuta provoca un aumento della vasopressina (AVP), dell'angiotensina II e dell'endotelina-1 — tutti fattori associati a vasocostrizione e disfunzione endoteliale.
In particolare, vasopressina (AVP) e angiotensina II promuovono lo stress ossidativo e la disfunzione vascolare, con impatti negativi anche a livello cerebrale, contribuendo al declino cognitivo osservato durante l'ipoidratazione.
Da un punto di vista pressorio l'ipoidratazione acuta è associata a un aumento dell'attività del sistema nervoso simpatico, con aumento della frequenza cardiaca e dell'attività simpatica per mantenere la pressione, ma con potenziali rischi di sincope nei soggetti più vulnerabili, in particolare donne e anziani.
Durante l'attività fisica, l'ipoidratazione compromette il flusso sanguigno muscolare e richiede una maggiore attivazione simpatica per compensare la ridotta gittata cardiaca. Ciò si traduce in una risposta pressoria esagerata, associata a maggior rischio di ipertensione futura.
In conclusione è importante idratarsi, poiché anche una lieve ipoidratazione può compromettere la funzione vascolare, aumentare l'infiammazione, alterare la regolazione della pressione arteriosa e peggiorare la tolleranza ortostatica e lo sforzo fisico. In un contesto in cui l'assunzione idrica è spesso trascurata, queste evidenze suggeriscono che una corretta idratazione quotidiana potrebbe essere una strategia preventiva importante nella lotta contro le malattie cardiovascolari.