Obesità
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Salute d'asporto

Sovrappeso, obesità e rischio cardiovascolare

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

Secondo una stima dell'OMS del 2016 quasi 2 miliardi di persone al mondo in sovrappeso.

La diagnosi di sovrappeso e/o l'obesità molto spesso è legata all'utilizzo dell'indice di massa corporea (BMI), che però non risulta essere accurato perché non in grado di discriminare i differenti comparti corporei. Sono stati descritti diversi tipi e forme di obesità, alcune anche molto diverse tra loro, ma accumunate tutte da una alterazione metabolica, da un aumento del grasso viscerale e del grasso intramuscolare. Esiste una forma di obesità non visibile, ovvero con un indice di massa corporea normale, ma con un rapporto sfavorevole di massa magra ed un notevole aumento di massa grassa, che risulta essere infiltrata (lipotossicità) in organi e tessuti, soprattutto muscolo scheletrico e fegato.

Il sovrappeso e/o obesità non si presentano quasi mai in maniera esclusiva, ma sempre in concomitanza ad altre patologie (insulino-resistenza, diabete…etc) e son fortemente associate al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Le malattie cardiovascolari (malattie ischemiche del cuore, come l'infarto acuto del miocardio e l'angina pectoris, e le malattie cerebrovascolari, come l'ictus ischemico ed emorragico) sono tra le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità in Italia (OMS).

Il WHR esprime il rapporto tra la circonferenza della vita e la circonferenza dei fianchi e permette di valutare la distribuzione corporea del tessuto adiposo, direttamente correlata al rischio cardiovascolare.

Diversi studi hanno dimostrato che l'obesità di tipo androide o a mela (massa adiposa concentrata nel viso, nel collo, nelle spalle e soprattutto nell'addome al di sopra dell'ombelico), tipica dell'uomo, si associa a livelli più alti di glicemia, trigliceridi e ipertensione arteriosa. L'obesità di tipo ginoide o a pera (massa adiposa concentrata nelle anche, nelle natiche, nelle cosce e nell'addome al di sotto dell'ombelico), tipica della donna, è meno pericolosa per la salute.

Secondo le linee guida europee la circonferenza vita non dovrebbe superare i 102 cm negli uomini e gli 88 cm nelle donne. Il rapporto vita/fianchi dovrebbe essere inferiore a 0,95 per gli uomini e 0,8 nelle donne.

Una restrizione calorica, soprattutto a fronte di un WHR elevato, è il primo step per abbassare il rischio cardiovascolare ed iniziare un rimodellamento metabolico; l'aumento del tessuto adiposo, soprattutto quello viscerale, determina infiammazione metabolica, rilascio di molecole infiammatorie, sofferenza muscolare e compromissione sistemica.
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