Toni e timbri

Giondibotti non ci sta

Toni e Timbri 12 Edizione Straordinaria - di Tony D’Ambrosio

Il vecchio segretario Giondibotti (ve lo ricordate, il fido luogotenente del fondatore del Partito azione-riflession-saggezza  e non occupazione?) se ne stava incartapecorito appeso al lampadario del salone casalingo. Lì passava gran parte del tempo. Era l'unico che continuava a pensare che due più due facesse quattro. Protestava con se stesso e con il mondo. Troppa la rabbia per non esser riuscito a fermare il sassolino giù lungo la sua neve prima che divenisse valanga la rivoluzione numerale. Graziassai buonanima, illo tempore, fu inflessibile, e tale fu la gioia provocata dalla ventata di rinnovamento predisposta dalla pentificazione del due più due, che a tutti sembrò assurdo far ripartire il buon senso come si farebbe di una macchina evidentemente a posto.

La gente tornava a riempir supermercati, i supermercati cominciarono a riempir la gente e a far offerte del tipo 'paghi cinquanta se compri due da venti'... Non importava l'evidenza dello svantaggi a cuore era soltanto la traslazione copernicana di un modello abitudinario, obsoleto e stagno. Giondibotti chiese alla moglie di lasciargli in perenne accensione la tv, e di entrar nella sua stanza due volte al dì solo per rifocillar le membra un po' depresse. Alla morte del suo capo, alla vista del nostro amato Panciariccia, egli comprese come ci volesse uno sforzo immane per far girar la testolina alla moltitudine inebriata. A poco gli servì godere dei recenti disastri contabili, verificando come se pur il cinque fosse messo al bando, nessuno, dico nessuno aveva avuto l'orribile pensata di riesumare il quattr l'abbiamo detto, Panciariccia colse l'essenza dell'Essere nella somma più famosa: due + due... è sei....

A poco gli servì gioire a Giondibotti, così s'è dett almen finquando accade una cosa inaspettata; il ragioniere del comune, dott.Lacameradaletto, non ce la fece proprio a far quadrare i conti con quel sei. Inappetenza e stipsi, come dire il giorno e la notte, si verificaron puntualmente al sorgere di ogni tentativo di infilar quel numero nella quantità evocata da quei Due. Lacameradaletto si dimise. Un varco si era aperto, un vuoto di potere, una crepa di palazzo, una vertigine dal pian terren Giondibotti si lasciò cadere giù per terra. Urlando per un gomito probabilmente rotto, si mise a berciare alla consorte di accompagnarlo rapido al Palazzo del Comune. Tutti lì - era convinto - avevano di lui bisogn ci voleva un nuovo ragioniere, un contabile che convincesse che il buon senso non è uno scherzo dello Spirito... Bisognava ritentar la strada tetra-equazionale. Tetra, nell'aggettivale accezion del quarto numero; equazionale, nel senso che se l'equazione non trascende dalle cose matematiche, se qualche ragion d'essere scientifico ancor si deve attribuirle, ebbene due più due fa... 'Oddio', mormorò Giondibotti varcando il portone del Palazzo di Città mentre, evidentemente, a memoria, stava ripassando il risultato di quell'addizionando. Quando si dice "l'emozione.
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Il paese di Zigghezzagghe

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