Toni e timbri

Indimenticabili momenti

Toni e Timbri 29 - di Tony D’Ambrosio

"Dunque Panciariccia stava correndo e la stella ma che stellaaaa mamma mia che bella stella eh quando si dice un diavolo per capello che tutti quanti hanno no, forse alcuni avevano... allora questa stella era più grande del cofano di un'autovettura e i personaggi amici miei..."

- Fermo imbecille cosa scrivi stai evacuando immondizia e 'personaggi amici miei'... forza ricomincia...

A conti fatti non era convenuto molto a Geppino Fottuttìo farsi cogliere con le mani in castagna a sbirciare negli scritti di D'Ambrosio. Tony l'aveva sorpreso, l'aveva sorpreso e lo stava punendo: lo aveva obbligato a risedersi alla scrivania e continuare il racconto.

- Ma Tony non esistono scrittori geniali come te tu sei troppo bravo hai uno stile inconfondibile tutto nel racconto sembra...
- Piantala!
- No no credi io non ho mai letto niente di simile...
- E quando caz.... Buono Tony... E quando mai avresti potuto legger qualcos'altro se sei nato neanche un mese fa?
- Ma son nato di una età... Ho una certa età... ricordi, l'ho letto or ora, parlavi con il Panciarfriccia...
- Panciariccia, prego...
- Non ho la pretesa di prendere il suo posto nel tuo cuore...
- Qualche secondo fà dicevi che ti stava simpaticissimo...
- E non lo nego ma appare evidente la tua predilezione per...
- Piantala non c'è predilezione per nessuno e seppure fosse sono affari miei sei l'ultimo arrivato e non credevo d'essere in grado di concepire una cosa così brutta, così diversa da me, anzi ti dirò...
- Mi prendo dignitosamente tutte queste offese senza replicare aggiungendo in calce come tu possa forse anche aver ragione...
- Ruffiano...
- Sono un uomo educato e molto molto umile...
- Sai che cosa mi rintrona? – stentoreamente interrompendolo – Mi rintrona un po' come dire la vergogna di avere ideato una roba come te...
- Ci si vergogna di ciò che si è...

Tony stava per schiaffeggiarlo, Geppino divenne piccolo piccolo nascondendosi il volto con le mani. Lo guardò immobile per diversi istanti, in un misto di pena e furore.

- Sei assurdo, ed è per questo che mi viene da pensare che ho un cervello assurdo... io non sono uno scrittore e in fondo sto facendo questo esperimento così per divagare e circondarmi di persone che amo...
- 'Personaggi' volevi forse dire...

Geppino era incorreggibile: nonostante le mani ancora avanti al viso, la paura di beccarsi il ceffone più sonoro, un domandarsi, forse anche, su quanto di improduttivo facesse per elevarsi nella stima del suo autore al punto da non mettersi neanche nell'anticamera delle circostanze che potevano indurre D'Ambrosio a picchiarlo duramente, ebbene, nonostante tutto questo, un forza invisibile e misteriosa, irrevocabile e necessaria, lo sporgeva costantemente in questa fenomenologia della precisazione. Poteva aver ragione: ma ciò che faceva di Geppino 'Geppino', era la tempistica, la rapidità, lo swing, il controtempo dell'intercettazione. Sembrava impossibilitato da se stesso a governare l'impulso a trattenersi. Ed aveva percepibilmente anche una certa intelligenza nel bruciare i tempi della risposta, dell'inciso, dell'improvvisa e rapida apparizione.

- Hai ragione volevo dire 'personaggi' – dopo una decina di secondi di deglutizioni autopacificatorie e una suggestione totalizzante di stampo Zen-Nirvanico Tony gli rispose - ...è vero, intendevo 'personaggi' che amo... appunto... era come scegliersi dei compagni per fare una gita con l'immaginazione... cosa fai ti scegli uno come te? No, no! Ti scegli Panciariccia....
- L'avevo detto che ami solo Panciariccia...
- Franco Scalzi – Tony fece finta di non sentire -, Gadamer la Sanpappana che povera sta li ad aspettare in fondo al pullman e devo andare anche un po' da lei... Ma tu? Tu... A chi conviene mettersi in macchina con te? Ma se uno si fa un giro con te in brughiera, per esempio? Ma tu di che ti metti a parlare sentiamo, dimmi...

Un lungo respiro, uno sguardo compenetrato, e poi...

- Che meraviglioso paesaggio così denso di storia e natura... con quanta arte e forza i nostri fratelli antenati hanno preparato il terreno per far gioire così i nostri occhi e tener rilassate le nostre membra...
- Penso che ti abortirò...
- Perché? – gli chiese stupefatto Geppino.

Lo guardava. Tony lo guardava incapace di andare fino in fondo. Era soggiogato. Comunque, ne era soggiogato.

- Che ne sai della brughiera?
- Cos'è che dicevi a Panciariccia qualche tempo fa?
- Non ricordo che dicevo?
- Lui ti domandava della moltiplicazione dei pani e dei pesci e tu gli rinfacciavi che avrebbe dovuto sapere di cosa si trattasse.
- Giusto.
- E come argomentavi questa tua bellissima teoria?
- Non fare il ruffiano...
- E come argomentavi questa tua bella teoria...
- Non fare il ruffiano ho detto!!!
- E come argomentavi questa tua teoria?

Tony era sfinito. Era sfinito, e finito su una delle due poltrone davanti alla sua scrivania. Geppino se ne stava un po' tronfio, seduto al posto del D'Ambrosio, davanti al suo autore, in queste eccitanti parti rovesciate.

- Gli dicevo che l'avevo messo al mondo a quarant'anni e da avvocato: avrebbe dovuto sapere.
- E io quanto anni ho?
- Non lo so, sono stanco dimmi tu...
- Ecco Tony io avrei preparato questa bozza...

Come un fulmine, una saetta, Geppino Fottuttìo si alzò dalla scrivania e si precipitò dall'esausto Tony allungato sulla poltroncina. Piegato su di lui gli stava porgendo un foglio di carta.

- Leggila attentamente e dimmi cosa te ne pare...

Fra le mani Tony aveva un foglio di carta con le linee di una bozza contrattuale sopra:

"Io Geppino Fottuttìo, nato a Zigghezzagghe il... , ivi residente ma domiciliato per adesso solo in uno studio di una azienda... dichiaro congiuntamente al qui presente Vito Antonio D'Ambrosio che la mia partecipazione al racconto "Il paese di Zigghezzagghe - il mondo a testa ingiù" sarà a titolo totalmente gratuito, con buona pace di chissà chi mi vorrebbe avido. Che sarò totalmente a disposizione di ciò che vorrà farmi fare Vito Antonio D'Ambrosio, pronto ad esaudire ogni sua richiesta su azioni e pensieri, con buona pace di chi mi vorrebbe presuntuoso. E che sarò pronto a difendere Antonio Vito D'Ambrosio qualora gli altri personaggi si dovessero ribellare a lui, con buona pace di chi mi vorrebbe vile e mammoletta (con eventuale istituzione di una polizia segreta atta al controllo di eventuali focolai – già visti, per giunta, nei panni del facinoroso Panciariccia). In cambio di tutto questo, vorrei scegliere l'età che dovrò avere. La donna che vorrò avere al mio fianco. E, sempre se possibile (ma se non lo è tutti le premesse del detto contratto dovranno essere riviste...), tutti i miei collaboratori all'interno del Partito. Sì, il Partito. Il Partito che sarà fondato tra non molto. E che salverà Zigghezzagghe dall'Apocalisse, e da tutto il resto (con l'aiuto, spero, del tuo prezioso contributo... Tony!).
Visto, letto, riletto, scritto e rivisto ma non ancora riletto:

Firma 1 Firma 2"

Geppino fissava Tony dall'alto. Tony stette a leggere quel documento per diversi minuti.

- Hai una penna per le grandi occasioni, Tony?

Tony alzò lo sguardo. Geppino, gli fece l'occhiolino. Si fece improvvisamente buio.
Toni e timbri

Toni e timbri

Il paese di Zigghezzagghe

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