Apatheia

La fine del mondo

Quasi quasi è meglio credere in Dio che non crederci

Oggi, 21/12/12 alle 11.11, Tommaso è morto. Peccato. Aspettava con ansia questo giorno, il giorno della fine del mondo, secondo la profezia dei Maya, aveva studiato per mesi il Popol Vuh, la durata dei cicli ed il Lungo Computo. La sua antica scrivania impero, tarmata e stinta, era piena di vecchi libri e appunti di calcoli tanto che ormai ne era certo, il 21 dicembre del 2012 alle ore 11 e 11 sarebbe arrivata puntuale e senza farsi attendere, la fine del mondo. Mentre chiudeva gli occhi, stanco e sfinito da un male incurabile che con dignità ed eleganza si portava dentro da qualche mese, pensava: Quasi quasi è meglio credere in Dio che non crederci, è meglio fare peccati per poi confessarli, è meglio andare a messa la domenica, essere buoni a Natale, fare i sacrifici durante la Quaresima e mangiare l'uovo di Pasqua solo a Pasqua dopo aver resistito alla tentazione per tutta la Settimana Santa anche se non ho mai capito perché l'uovo si dovesse ricevere la domenica delle Palme per poterlo mangiare solo a Pasqua. Quasi quasi è meglio credere in Dio che non crederci perché poi quando muori, se Dio non esiste, non succede niente, nessuno può ridere di te, prenderti in giro, sghignazzare dicendoti che hai sprecato una vita a non fare tutte quelle cose che ti sarebbe piaciuto fare per paura dell'Inferno o per andare in Paradiso. Se invece Dio esiste, oltre a non andare all'Inferno ed a meritarti il Paradiso, sai le risate quando ti vedi arrivare gli atei convinti, tipo Giovanni e Mario, con la faccia rossa dalla vergogna, lo sguardo sbieco, mentre camminano in silenzio. Loro sapevano darti tutte quelle ragioni filosofiche e divertenti sulla non esistenza di Dio che era difficile, quasi impossibile non dar loro ragione. Sai che divertimento avvicinarsi alle loro anime, dargli una pacca sulla spalla ma bella forte - che poi faresti un liscio perché sono anime - e dirgli: Allora? Mi dicevi a proposito di Dio e del materialismo storico?

Arrivato in cielo e vedendo una moltitudine di anime provenienti da tutte le parti del mondo, Tommaso diceva tra sé e sé: "Ma allora era tutto vero, i Maya avevano ragione". E andava dicendo alle altre anime che lui aveva creduto da sempre al presagio. Faceva domande, chiedeva se dalle loro parti, nelle loro nazioni, si fossero verificati dei fenomeni eclatanti, spettacolari, disquisiva sulla possibilità che l'evento si svolgesse ancora o non ci fosse più nessuna traccia di quella terra che l'uomo aveva reso un porcile. "Si saranno dimessi quelli del PDL" diceva, "avranno fatto le primarie nel PD e Berlusconi avrà ora una corsia preferenziale?" e rideva sapendo che tutto era ormai vano. Gli altri lo guardavano allibiti, un misto tra sbigottimento ed impiccio perché loro non avevano certe pretese di essere stati gli ultimi abitanti della terra e sapevano che prima o poi le primarie nel PD le avrebbero fatte. Visto il trambusto, degli angeli e dei demoni gli si avvicinarono incuriositi. "Quel nuovo arrivato non ha ancora ben compreso dove sia finito" disse uno degli addetti. Lo accerchiarono e dopo aver scovato il qui pro quo provarono, ognuno nei suoi modi e con il suo stile a dissuaderlo. Ma nessuno riusciva a convincerlo che quel puntino blu laggiù era il mondo che continuava a girare come sempre e con tutti i suoi abitanti. Ci avevano provato tutti, angeli e demoni. Gli angeli gli dicevano: "Ascolta figliuolo, il mondo è finito solo per te, era la tua ora. Il fatto che questo sia accaduto il 21/12/12 alle 11 e 11 non deve farti pensare che siano morti tutti". "Ma se questo lo fa star meglio" bisbigliava un altro angelo, cercando di dissuadere quelli che volevano per forza fargli sapere della faccenda. "Sono solo cazzi tuoi" e ridevano di gusto i demoni, dimenandosi e dandogli pacche sonore sulle spalle che lui sentiva. "Il mondo c'è ancora e non s'è manco accorto che è finito per te" sghignazzavano. "Quel puntino blu laggiù non mi pare che giri" pensò l'uomo "ma ora devo cercare i miei familiari, sarà difficile in tutta questa confusione". S'incamminò e mentre procedeva con passo lento ed incerto guardava gli altri viandanti compiaciuto di poter dividere con loro questa comune e definitiva sorte, convinto com'era che quella era la fine del mondo e non quel maledetto male. Mentre si allontanava gli angeli continuarono a guardarlo in silenzio mentre i demoni affievolirono sempre più il loro ghigno fino a restare sorpresi e poi tristi.
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La rubrica di Rino Negrogno

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