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Esistono i riformatori a Trani o solo i falsi riformatori?

Intervento di Mauro Spallucci (Omi Trani)

La città di Trani ha saputo raccontare storie nuove accanto a quella fondativa. I bisogni della citta stanno cambiando e Trani si evolve continuamente. Per questo c'è urgente bisogno di persone capaci di avanzare. Anche se ci sono già molto esperienze ideali. C'è in città la necessità di riconoscere i veri riformatori. Perché i riformatori che sono semplici da riconoscere sono quasi sempre dei falsi riformatori. In quanto il primo criterio per riconoscere un riformatore è il suo non presentarsi alla comunità come tale. Delle persone che in questo ultimo periodo di auto-attribuiscono questo titolo di riformatori e si presentano al popolo come tali bisogno diffidare. L'arte dei riformatori è quella dell'artigiano: cioè di colui che sa raccogliere le macerie di ieri e con queste è capace, con umiltà e speranza, di edificare nuovamente in silenzio umile. Quando ciò nella sua storia è accaduto la comunità tranese ha vissuto una vera rinascita. Capace di narrare una nuova città.

La crisi odierna è anche una carestia di storie in grado di commuovere, cioè di muovere insieme. Per farci sentire dal di dentro un sentimento comune capace di rimettere in moto una comunità.
Con un vero patto generazionale. Senza illusioni. Non è difficile ovviamente capire l'impazienza e la fretta die giovani. E tutti sappiamo bene che occorre essere preparati, onesti, trasparenti. Anche in politica. Poiché sappiamo che non è un partito a rendere buona o cattiva una persona. Che, per quanto sia importante, la stessa disciplina o paletti interni non sono in grado di trasformare delinquenti in angioletti. Occorre bonificare le coscienze.

La democrazia, lo sappiamo tutti, ha il suo prezzo da pagare. La storia, anche recente, della nostra città ci insegna che i tranesi quando si lasciano andare è facile che fanno cascare la città nella mani di qualche improvvisato. Per questo occorre, oggi più che mai, pazienza e riflessione, buona mediazione. Cioè, occorre la buona politica. Soprattutto quando qualcuno assume responsilità amministrative. Deve saperlo fare con cuore onesto e intelligente mantenendo fede alla parola data ed al giuramento fatto. Mettendo al bando ipocriti e disonesti, dovunque siano collocati. Contando di trovare le persone perbene nei fatti e nelle azioni compiute.

Perché tutti proviamo vergogna e sofferenza per i tradimenti e le slealtà di coloro che raggiungono le leve del comando e vengono meno alla parola data. Tutti siamo delusi ed amareggiati nel vedere come la cosa pubblica - proprietà di tutti - venga gestita da qualcuno come se fosse l'eredità ricevuta dalla famiglia o dalla nonna anziana. Sarebbe bello e confortante avere sempre chiaro da quale parte stanno gli imbroglioni o gli egoisti. Purtroppo non è così. Da sempre, infatti, incapaci e disonesti, imbroglioni e ladri siedono accanto alle persone perbene ed agli onesti. Magari sono nostri amici e famigliari.

Pertanto senza farci illusioni e senza ipocrisie dobbiamo essere capaci di alimentare la cultura dell'incontro tra le persone oneste, perbene, capaci. Per ritrovare la strada. Una strada che nella nostra città è già stata battuta negli anni passati. Pertanto c'è ancora molto da non perdere e da fare per continuare con speranza a salvare il seme dell'incontro. Per farlo fruttare in un terreno capace di dare buoni frutti. Di riforme ed atti amministrativi utili alla gente. Ai tranesi che si sentono cittadini del mondo e persone aperte. Mediterranee.

Riappropriandoci delle nostre radici ed accompagnando questa fase difficile della nostra città con un serio lavoro di educazione al rispetto dei beni comuni. Questo è un' appello accorato ai riformatori di buona volontà tuttora presenti in città.

Mauro Spallucci - OMI TRANI
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