My Two Cents
Ve lo do io il referendum
Quanto sono costati agli italiani?
giovedì 16 giugno 2011
E anche questa tornata elettorale è andata. Tra sussulti e grida, vittorie politiche e schiaffoni elettorali, il popolo ha decretato che l'acqua resti pubblica (ma la nostra non è un'acqua gestita da una SpA?), che il nucleare sia bandito (tanto le centrali nucleari francesi ci ucciderebbero abbastanza), che i servizi pubblici siano garantiti alle sole società pubbliche (e poi non lamentiamoci se non c'è concorrenza), che il presidente del Consiglio vada in tribunale quando è chiamato alle udienze (e chi se ne frega se deve incontrare Obama, sposti l'appuntamento).
Così, mentre sinistre e destre, tv, siti Internet e giornali, sociologi e politologi sciorinano fiumi di parole per giustificare, interpretare, argomentare sul voto degli italiani, gli italiani tornano mesti ai loro drammi quotidiani, quelli veri: lo sfratto, la rata impagata, il figlio o il marito disoccupato, la bolletta del gas, la fila alle poste, l'aumento dell'addizionale Irpef, il ticket sanitario.
Sembrerò una sciocca qualunquista ma mi sono chiesta: quanto sono costati agli italiani questi referendum, inno alla democrazia ed al popolo parlante? Ogni volta che siamo chiamati a dire sì o no spendiamo circa 365 milioni di euro. Se il quorum del 50+1% viene raggiunto, il comitato promotore riceve dallo stato circa 1 milione e 50 mila euro (qua nessuno lavora a fondo perduto: capito il perchè di tanta gioia?). Nel nostro caso i promotori sono almeno 4 e dunque la somma lievita a 4 milioni e 200 mila euro. In sostanza questo referendum è costato agli italiani circa 370 milioni di euro. Se fossero stati divisi tra le Regioni d'Italia, ognuna avrebbe ricevuto circa 18 milioni di euro e forse il governo regionale pugliese avrebbe evitato di aumentare l'addizionale Irpef o il ticket sanitario che da domani pagheremo anche per anziani e bambini.
Ora provate a chiedere agli italiani cosa avrebbero scelto tra votare i nobilissimi quesiti e non vedersi aumentare le tasse.
Così, mentre sinistre e destre, tv, siti Internet e giornali, sociologi e politologi sciorinano fiumi di parole per giustificare, interpretare, argomentare sul voto degli italiani, gli italiani tornano mesti ai loro drammi quotidiani, quelli veri: lo sfratto, la rata impagata, il figlio o il marito disoccupato, la bolletta del gas, la fila alle poste, l'aumento dell'addizionale Irpef, il ticket sanitario.
Sembrerò una sciocca qualunquista ma mi sono chiesta: quanto sono costati agli italiani questi referendum, inno alla democrazia ed al popolo parlante? Ogni volta che siamo chiamati a dire sì o no spendiamo circa 365 milioni di euro. Se il quorum del 50+1% viene raggiunto, il comitato promotore riceve dallo stato circa 1 milione e 50 mila euro (qua nessuno lavora a fondo perduto: capito il perchè di tanta gioia?). Nel nostro caso i promotori sono almeno 4 e dunque la somma lievita a 4 milioni e 200 mila euro. In sostanza questo referendum è costato agli italiani circa 370 milioni di euro. Se fossero stati divisi tra le Regioni d'Italia, ognuna avrebbe ricevuto circa 18 milioni di euro e forse il governo regionale pugliese avrebbe evitato di aumentare l'addizionale Irpef o il ticket sanitario che da domani pagheremo anche per anziani e bambini.
Ora provate a chiedere agli italiani cosa avrebbero scelto tra votare i nobilissimi quesiti e non vedersi aumentare le tasse.
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