Cronaca
Dissequestro beni Bottaro, la Procura ha dimenticato o ha deliberatamente stoppato il sequestro?
Risponde il procuratore Di Maio: «Somma non disponibile sul suo conto, perciò sottratta al coindagato Altieri»
Trani - sabato 15 giugno 2019
Tutti, ad iniziare dal diretto interessato, il sindaco di Trani Amedeo Bottaro, sapevano che il suo conto corrente fosse sotto sequestro per la somma di € 46.227,68 a causa della misura cautelare pronunciata dal gip Lucia Anna Altamura nell'ambito dell'inchiesta "Chiavi della Città". Ma è bastata una semplice domanda del presidente del Tribunale delle Misure Reali di Trani, Giulia Pavese, innanzi a cui si discuteva il ricorso per il dissequestro a far emergere una situazione per certi versi kafkiana. "Dov'è il provvedimento in cui si dà atto dell'intervenuto sequestro?" – ha chiesto la Pavese in apertura d'udienza. In pratica il presidente del collegio (giudici a latere Guida e Gasparre) ha chiesto il presupposto prima di valutare i motivi del ricorso di Bottaro. Nulla, nel fascicolo non c'era.
Tant'è che il tribunale ha aggiornato l'udienza a qualche ora dopo per consentire alla Procura di rinvenirlo. Nulla, nemmeno nel pomeriggio. Perché il provvedimento di sequestro non era stato materialmente eseguito. E così mancando il sequestro, il Tribunale non ha, ovviamente, potuto valutare il ricorso mirato al dissequestro: mancava l'antecedente logico. Dunque Bottaro ha rinunciato al riesame ed il Tribunale si è limitato a pronunciare il "non luogo a procedere". Udienza conclusa e tutti a casa, con Bottaro che ora può disporre della somma ovvero dei beni che riteneva sequestrati già da settimane.
A questo punto la domanda è nata spontanea in ambienti giudiziari: la Procura ha dimenticato o ha deliberatamente stoppato il sequestro dei beni, magari anche al fine di impedire che il Tribunale si pronunciasse nel merito? La terza via, ufficiale, l'ha fornita il Procuratore Antoninio Di Maio: "Non essendo state rinvenute sui conti correnti intestati a Bottaro disponibilità sufficienti a raggiungere la somma (i 46.227,68 euro n.d.r.) il sequestro veniva eseguito per intero sui conti correnti del coindagato Alberto Altieri (l'ex vicepresidente della Vigor Trani tornato in libertà dopo gli arresti domiciliari) come consentito in caso di concorso nel reato": strada percorribile secondo una sentenza del 2018 della Cassazione.
"Il fatto che i beni di Bottaro non siano stati sottoposti a sequestro determinava l'inammissibilità dell'istanza del riesame – prosegue Di Maio – non avendo interesse ad ottenere la restituzione dei beni, di cui, di fatto, non ha subito la perdita. A quel punto Bottaro ha personalmente rinunciato al riesame – chiosa Di Maio – e dunque non è stato condannato a rifondere le spese del procedimento". Dal suo canto l'avvocato Mario Malcangi, difensore del sindaco, ha replicato: "La Procura a fronte della dichiarata incapienza, tuttavia non ha - e questo sorprende - né sottoposto a sequestro i saldi attivi comunque rinvenuti, né tantomeno vincolato i beni immobili di proprietà di Bottaro, come pure prevedeva il provvedimento del gip.
Il sindaco era prontissimo ad un confronto con la Procura di fronte al Tribunale ed ignorava che non si fosse dato seguito al provvedimento cautelare. Questa è la ragione della mancanza della condanna alle spese, giacchè Bottaro ha appreso solo in udienza che la Procura non aveva dato corso ad alcun sequestro del suo patrimonio".
Fonte Gazzetta del Mezzogiorno
Tant'è che il tribunale ha aggiornato l'udienza a qualche ora dopo per consentire alla Procura di rinvenirlo. Nulla, nemmeno nel pomeriggio. Perché il provvedimento di sequestro non era stato materialmente eseguito. E così mancando il sequestro, il Tribunale non ha, ovviamente, potuto valutare il ricorso mirato al dissequestro: mancava l'antecedente logico. Dunque Bottaro ha rinunciato al riesame ed il Tribunale si è limitato a pronunciare il "non luogo a procedere". Udienza conclusa e tutti a casa, con Bottaro che ora può disporre della somma ovvero dei beni che riteneva sequestrati già da settimane.
A questo punto la domanda è nata spontanea in ambienti giudiziari: la Procura ha dimenticato o ha deliberatamente stoppato il sequestro dei beni, magari anche al fine di impedire che il Tribunale si pronunciasse nel merito? La terza via, ufficiale, l'ha fornita il Procuratore Antoninio Di Maio: "Non essendo state rinvenute sui conti correnti intestati a Bottaro disponibilità sufficienti a raggiungere la somma (i 46.227,68 euro n.d.r.) il sequestro veniva eseguito per intero sui conti correnti del coindagato Alberto Altieri (l'ex vicepresidente della Vigor Trani tornato in libertà dopo gli arresti domiciliari) come consentito in caso di concorso nel reato": strada percorribile secondo una sentenza del 2018 della Cassazione.
"Il fatto che i beni di Bottaro non siano stati sottoposti a sequestro determinava l'inammissibilità dell'istanza del riesame – prosegue Di Maio – non avendo interesse ad ottenere la restituzione dei beni, di cui, di fatto, non ha subito la perdita. A quel punto Bottaro ha personalmente rinunciato al riesame – chiosa Di Maio – e dunque non è stato condannato a rifondere le spese del procedimento". Dal suo canto l'avvocato Mario Malcangi, difensore del sindaco, ha replicato: "La Procura a fronte della dichiarata incapienza, tuttavia non ha - e questo sorprende - né sottoposto a sequestro i saldi attivi comunque rinvenuti, né tantomeno vincolato i beni immobili di proprietà di Bottaro, come pure prevedeva il provvedimento del gip.
Il sindaco era prontissimo ad un confronto con la Procura di fronte al Tribunale ed ignorava che non si fosse dato seguito al provvedimento cautelare. Questa è la ragione della mancanza della condanna alle spese, giacchè Bottaro ha appreso solo in udienza che la Procura non aveva dato corso ad alcun sequestro del suo patrimonio".
Fonte Gazzetta del Mezzogiorno