Cronaca
Inchiesta Le Lampare al Fortino, interrogato il sindaco di Trani Amedeo Bottaro
Contemplate le ipotesi di abuso d'ufficio e falso in concorso
Trani - sabato 12 ottobre 2019
16.39
Il sindaco di Trani Amedeo Bottaro è stato interrogato dal pubblico ministero Francesco Aiello sui presunti illeciti nella gestione del contenzioso col ristorante Le Lampare al Fortino. Un lungo interrogatorio chiesto proprio da Bottaro dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini che contempla le ipotesi di abuso d'ufficio e falso in concorso con gli ex assessori Giovanni Capone, Raffaella Bologna, Debora Ciliento, Grazia Di Staso, il tuttora assessore Luca Lignola, il responsabile dell'ufficio legale, avvocato Michele Capurso, e l'ex dirigente del settore lavori pubblici e patrimonio Giovanni Di Donna.
Il primo cittadino ha sostenuto che non può parlarsi di compensazione di somme con la Sas Le Lampare di Del Curatolo Antonio & C. in quanto i 69mila euro non pagati dalla Società a titolo di canoni di concessione non rientravano nella sentenza a favore del Comune. Infatti l'Ente conseguì dal tribunale un decreto ingiuntivo di pagamento per 190mila euro, stralciando dunque dalla maggior somma vantata i 69mila euro sostenti dalla Società per il rifacimento del solaio del locale di proprietà del Comune.
Dunque per Bottaro, difeso dall'avvocato Bepi Maralfa, è irrilevante il fatto che la sentenza di rigetto dell'opposizione promossa dalla Società fosse già passata in giudicato quando fu varata la delibera di giunta 218/2016. Il sindaco ha comunque evidenziato che la relativa bozza fu redatta a luglio 2016 quando la sentenza non aveva forza di giudicato. Bottaro ha, inoltre, sostenuto che la spesa per il rifacimento del solaio (per cui la Società anticipò i 69mila euro) spettava solo al Comune in quanto l'intervento, per sua natura, non può rientrare nella nozione di straordinaria manutenzione, cui era invece tenuta la Società in virtù del contratto di concessione.
Bottaro ha fatto rifermento anche al bando comunale per la concessione dell'immobile che prevedeva una funzione "multiuso" ma che dopo l'aggiudicazione, in virtù di una variazione, ebbe destinazione esclusiva a ristorante: evento che potrebbe aver sviato altri potenziali partecipanti al bando e su cui pure il pm Aiello intenderebbe vederci chiaro proprio alla luce delle dichiarazioni del sindaco.
Il primo cittadino ha sostenuto che non può parlarsi di compensazione di somme con la Sas Le Lampare di Del Curatolo Antonio & C. in quanto i 69mila euro non pagati dalla Società a titolo di canoni di concessione non rientravano nella sentenza a favore del Comune. Infatti l'Ente conseguì dal tribunale un decreto ingiuntivo di pagamento per 190mila euro, stralciando dunque dalla maggior somma vantata i 69mila euro sostenti dalla Società per il rifacimento del solaio del locale di proprietà del Comune.
Dunque per Bottaro, difeso dall'avvocato Bepi Maralfa, è irrilevante il fatto che la sentenza di rigetto dell'opposizione promossa dalla Società fosse già passata in giudicato quando fu varata la delibera di giunta 218/2016. Il sindaco ha comunque evidenziato che la relativa bozza fu redatta a luglio 2016 quando la sentenza non aveva forza di giudicato. Bottaro ha, inoltre, sostenuto che la spesa per il rifacimento del solaio (per cui la Società anticipò i 69mila euro) spettava solo al Comune in quanto l'intervento, per sua natura, non può rientrare nella nozione di straordinaria manutenzione, cui era invece tenuta la Società in virtù del contratto di concessione.
Bottaro ha fatto rifermento anche al bando comunale per la concessione dell'immobile che prevedeva una funzione "multiuso" ma che dopo l'aggiudicazione, in virtù di una variazione, ebbe destinazione esclusiva a ristorante: evento che potrebbe aver sviato altri potenziali partecipanti al bando e su cui pure il pm Aiello intenderebbe vederci chiaro proprio alla luce delle dichiarazioni del sindaco.