Pop Corn
Baciami ancora
Muccino torna nelle sale cinematografiche con un nuovo ed emozionante sequel
sabato 6 febbraio 2010
Dopo dieci anni da L'ultimo bacio, Gabriele Muccino torna nelle sale cinematografiche con un nuovo ed emozionante sequel: Baciami ancora. Sembra un imperativo, forse una supplica o semplicemente una richiesta, ma sul bisogno di amare e di essere amati, il titolo non lascia alcun dubbio. Gli amici di allora – solo un po' più cresciuti – con i dubbi di sempre, con le loro emozioni, i loro sentimenti e i sensi di colpa, la loro voglia di vivere e di arrivare lontano, ma come nelle migliori fiabe, qualcuno potrebbe non farcela.
Carlo (Stefano Accorsi) essendo separato, ormai da diversi anni, dalla moglie Giulia (Vittoria Puccini) con cui ha avuto una splendida figlia, vive con la venticinquenne Anna che, nonostante i suoi sforzi, non riesce a conquistare il cuore di Carlo che sembra appartenere al suo primo, vero, grande amore. Sarà così anche per Giulia?
Marco (Pierfrancesco Favino) è il primo dei cinque amici che anni addietro aveva deciso di fare il grande passo e sposarsi con Veronica. Oggi, forse anche a causa della difficoltà di riuscire ad avere un figlio, il loro rapporto sembra andare in crisi e Veronica, sempre più distante, prova a consolarsi con Lorenzo, un giovane musicista e compositore. Adriano (Giorgio Pasotti) che rientra dopo dieci anni dall'estero, due dei quali passati in prigione a causa della droga, vorrebbe provare a (ri)costruire un rapporto con suo figlio Matteo e sua moglie Livia (Sabrina Impacciatore) che nel frattempo si è innamorata dell'amico in comune Paolo (Claudio Santamaria) che è costretto a vendere statue sante nella vecchia bottega di suo padre. Quest'occupazione, però, l'ha reso infelice, depresso e dipendente dagli ansiolitici.
In fine c'è Alberto (Marco Cocci) l'unico a non essere cambiato e a cui il tempo sembra non aver scalfito. E' il dongiovanni di sempre, lo stesso sognatore di allora che aspetta solo l'occasione giusta per scappare in Brasile e il cui unico pensiero è quello di godersi la vita giorno dopo giorno, magari ogni volta con una donna diversa. Forse è proprio la mancanza di un legame fisso, la ricerca continua della novità, che lo rende – apparentemente – il più appagato del gruppo.
Certo, descritti così, sembrano le storie di cinque amici che vivono le loro vite tra illusioni, errori, sogni e speranze; convinti che – anche alla soglia dei quaranta – tutto e persino quello in cui hai sempre creduto, può risultare effimero. Interessante è a tal proposito il continuo rimando, all'interno della pellicola, alle porte che costantemente si aprono e si chiudono, e che a volte sono addirittura sbattute; una curiosa metafora che ci ricorda che nella vita tutto ha un inizio e una fine, e che spesso c'è addirittura la speranza che si possa ricominciare. Chi scrive questa recensione è molto lontano dalla generazione descritta da Muccino, ma è convinto che certi errori siano più facili da metabolizzare quando si è più giovani e che raggiunti i quarant'anni si debba inevitabilmente cercare di essere più pragmatici e realisti. Certo sognare è importante, ma prima o poi bisogna svegliarsi. Ed è proprio quando i cinque amici capiranno che è nella mancanza di cura delle cose più semplici che si fanno gli errori più grandi, che quelle porte, che sembravano chiuse per sempre, si riapriranno portando un po' di luce in quelle vite che sembravano desinate alla penombra. Siamo davvero così fragili e insicuri? Certo sbagliare è umano, ma chi è vittima di un nostro errore, sarà sempre pronto a perdonarci?
Un plauso a Gabriele Muccino che con la sua regia, mai scontata, è riuscito a raccontare l'evoluzione della vita dei cinque protagonisti, portando lo stesso spettatore a immedesimarsi, se pur per qualche istante, nella storia di uno di loro. Belli i flashback e l'utilizzo, in alcuni casi, del bianco e nero che ha aumentato l'intensità di un ricordo che, seppur passato, resta indelebile. Memorabile il piano sequenza che vede protagonisti Carlo e Giulia in uno degli appartamenti che quest'ultima cerca di vendere a due possibili acquirenti. Interessanti le musiche che hanno incorniciato e reso ancor più emozionante questo splendido ritratto, segno che il regista sa come arrivare al cuore… del resto una delle canzoni che compongono la colonna sonora è firmata da un grande paroliere d'amore: Jovanotti. Non c'è dubbio, Baciami ancora è la storia di tutte le storie d'amore. Correte al cinema e buona visione.
Carlo (Stefano Accorsi) essendo separato, ormai da diversi anni, dalla moglie Giulia (Vittoria Puccini) con cui ha avuto una splendida figlia, vive con la venticinquenne Anna che, nonostante i suoi sforzi, non riesce a conquistare il cuore di Carlo che sembra appartenere al suo primo, vero, grande amore. Sarà così anche per Giulia?
Marco (Pierfrancesco Favino) è il primo dei cinque amici che anni addietro aveva deciso di fare il grande passo e sposarsi con Veronica. Oggi, forse anche a causa della difficoltà di riuscire ad avere un figlio, il loro rapporto sembra andare in crisi e Veronica, sempre più distante, prova a consolarsi con Lorenzo, un giovane musicista e compositore. Adriano (Giorgio Pasotti) che rientra dopo dieci anni dall'estero, due dei quali passati in prigione a causa della droga, vorrebbe provare a (ri)costruire un rapporto con suo figlio Matteo e sua moglie Livia (Sabrina Impacciatore) che nel frattempo si è innamorata dell'amico in comune Paolo (Claudio Santamaria) che è costretto a vendere statue sante nella vecchia bottega di suo padre. Quest'occupazione, però, l'ha reso infelice, depresso e dipendente dagli ansiolitici.
In fine c'è Alberto (Marco Cocci) l'unico a non essere cambiato e a cui il tempo sembra non aver scalfito. E' il dongiovanni di sempre, lo stesso sognatore di allora che aspetta solo l'occasione giusta per scappare in Brasile e il cui unico pensiero è quello di godersi la vita giorno dopo giorno, magari ogni volta con una donna diversa. Forse è proprio la mancanza di un legame fisso, la ricerca continua della novità, che lo rende – apparentemente – il più appagato del gruppo.
Certo, descritti così, sembrano le storie di cinque amici che vivono le loro vite tra illusioni, errori, sogni e speranze; convinti che – anche alla soglia dei quaranta – tutto e persino quello in cui hai sempre creduto, può risultare effimero. Interessante è a tal proposito il continuo rimando, all'interno della pellicola, alle porte che costantemente si aprono e si chiudono, e che a volte sono addirittura sbattute; una curiosa metafora che ci ricorda che nella vita tutto ha un inizio e una fine, e che spesso c'è addirittura la speranza che si possa ricominciare. Chi scrive questa recensione è molto lontano dalla generazione descritta da Muccino, ma è convinto che certi errori siano più facili da metabolizzare quando si è più giovani e che raggiunti i quarant'anni si debba inevitabilmente cercare di essere più pragmatici e realisti. Certo sognare è importante, ma prima o poi bisogna svegliarsi. Ed è proprio quando i cinque amici capiranno che è nella mancanza di cura delle cose più semplici che si fanno gli errori più grandi, che quelle porte, che sembravano chiuse per sempre, si riapriranno portando un po' di luce in quelle vite che sembravano desinate alla penombra. Siamo davvero così fragili e insicuri? Certo sbagliare è umano, ma chi è vittima di un nostro errore, sarà sempre pronto a perdonarci?
Un plauso a Gabriele Muccino che con la sua regia, mai scontata, è riuscito a raccontare l'evoluzione della vita dei cinque protagonisti, portando lo stesso spettatore a immedesimarsi, se pur per qualche istante, nella storia di uno di loro. Belli i flashback e l'utilizzo, in alcuni casi, del bianco e nero che ha aumentato l'intensità di un ricordo che, seppur passato, resta indelebile. Memorabile il piano sequenza che vede protagonisti Carlo e Giulia in uno degli appartamenti che quest'ultima cerca di vendere a due possibili acquirenti. Interessanti le musiche che hanno incorniciato e reso ancor più emozionante questo splendido ritratto, segno che il regista sa come arrivare al cuore… del resto una delle canzoni che compongono la colonna sonora è firmata da un grande paroliere d'amore: Jovanotti. Non c'è dubbio, Baciami ancora è la storia di tutte le storie d'amore. Correte al cinema e buona visione.









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