
Eventi e cultura
Belle, eleganti, uniche, come quella Trani che le vide esibirsi: addio alle Kessler
La fine di un'era con la morte di personaggi iconici che hanno accompagnato mezzo secolo d'Italia e della nostra Città
Trani - martedì 18 novembre 2025
9.52
Chi era sulla cresta dell'onda nel mondo dello spettacolo negli anni cinquanta e sessanta veniva a Trani, una città che stava diventando sempre più un punto di riferimento, un' attrattiva e una fama nel sud Italia che ancora non conosceva fenomeni come i mercatini di Locorotondo, i selfie di Polignano a Mare, le masserie del Salento e i resort della Valle d'Itria. E con le loro gambe lunghissime, presentate da Pippo Baudo in una memorabile serata del Festival di Trani organizzata dall'azienda autonoma soggiorno e turismo che aveva presidente il "visionario" ingegner Nuzzolese, si esibirono anche le bellissime gemelle Kessler, specchio l'una della grazia e avvenenza dell'altra, luminose quali vere e proprie star.
Chi c'era in quella serata a Trani, riconosciuta come il centro di gravità di una movida elegante di quei bei tempi, ne ricorda il sorriso e la simpatia, la affabilità, oltre la folgorante bellezza e professionalità.
Quei movimenti così identici che raccontavano una professionalità, una dedizione una preparazione degna di artiste dello spettacolo che, anche con questa scelta di andarsene insieme, sicuramente per mano, sono a pieno titolo nella storia del novecento italiano. Per trani restano ricordi di un tempo glorioso, di un cammino che qualcosa ha interrotto, il rammarico di una centralità che era avviata e si è nei decenni disorientata.
Quei da- da - umpa hanno le luci della ribalta ammantate di nostalgia, come quelle rovine della Lampara e i teatri chiusi da anni. In attesa di tempi migliori.
Dolce il ricordo di Antonella Lagioia ancora bambina: "Avevo 4 anni e papà e zio Mario mi portarono a vederle,all'allora Jolly Hotel. Erano con i loro compagni, nella Hall. Io le riconobbi ma mi spaventai moltissimo. Le "fatine" luccicanti erano alte, troppo. Io le vedevo piccole,nella tivù. Mi avvicinai e scoppiai a piangere, delusa. Il povero Enrico Maria Salerno, compagno di Alice, si avvicinò preoccupato. Fu gentile, mi offrì caramelle e mi consolo' quando glielo confessai. Helen profumava tanto. Alice non si avvicino' ma mi salutò con la mano. Umberto Orsini era bellissimo."
Si ringrazia per la foto Franco Caffarella, custode della memoria di quella Trani che fu con il suo archivio.
Chi c'era in quella serata a Trani, riconosciuta come il centro di gravità di una movida elegante di quei bei tempi, ne ricorda il sorriso e la simpatia, la affabilità, oltre la folgorante bellezza e professionalità.
Quei movimenti così identici che raccontavano una professionalità, una dedizione una preparazione degna di artiste dello spettacolo che, anche con questa scelta di andarsene insieme, sicuramente per mano, sono a pieno titolo nella storia del novecento italiano. Per trani restano ricordi di un tempo glorioso, di un cammino che qualcosa ha interrotto, il rammarico di una centralità che era avviata e si è nei decenni disorientata.
Quei da- da - umpa hanno le luci della ribalta ammantate di nostalgia, come quelle rovine della Lampara e i teatri chiusi da anni. In attesa di tempi migliori.
Dolce il ricordo di Antonella Lagioia ancora bambina: "Avevo 4 anni e papà e zio Mario mi portarono a vederle,all'allora Jolly Hotel. Erano con i loro compagni, nella Hall. Io le riconobbi ma mi spaventai moltissimo. Le "fatine" luccicanti erano alte, troppo. Io le vedevo piccole,nella tivù. Mi avvicinai e scoppiai a piangere, delusa. Il povero Enrico Maria Salerno, compagno di Alice, si avvicinò preoccupato. Fu gentile, mi offrì caramelle e mi consolo' quando glielo confessai. Helen profumava tanto. Alice non si avvicino' ma mi salutò con la mano. Umberto Orsini era bellissimo."
Si ringrazia per la foto Franco Caffarella, custode della memoria di quella Trani che fu con il suo archivio.
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