Caffè filosofico De Iuliis
Caffè filosofico De Iuliis
Eventi e cultura

Caffè Filosofico, il nuovo appuntamento dedicato alla "libertà"

Tranilibri apre le sue porte al primo incontro dell'anno, ideato dal professor De Iuliis

Si terrà oggi, a partire dalle 17.45, presso la libreria Tranilibri, il primo appuntamento dell'anno con il Caffè Filosofico, ideato dal professor Gianni De Iuliis. L'evento, molto partecipato nelle scorse giornate, si dividerà in due parti: la prima vedrà l'introduzione dell'ideatore e l'intervento di alcune personalità del mondo della cultura locale. Saranno previsti anche brevi intermezzi musicali, a opera di un quartetto di flauti, che sottolineeranno musicalmente alcuni momenti topici della discussione sulla libertà.

Questa prima parte presenterà una tesi, elaborerà alcune domande e sarà propedeutica al dibattito; la seconda, invece, sarà dedicata al dibattito, in cui tutti i partecipanti potranno esprimere la propria opinioni sulla tesi presentata o esprimere altre tesi. Obiettivo conclusivo sarà quello di giungere a una nozione finale di libertà il più possibile condivisa.

Si partirà da un'analisi etimologica del termine, per poi presentare il significato della nozione di libertà in filosofia. A seguire, verrà ricostruita la storia della libertà nel pensiero occidentale, fino a delineare l'attuale concezione per il mondo contemporaneo, senza trascurare la distinzione tra libertà politica e privata.

La sfida che si pone questo appuntamento di inizio 2015 del Caffè Filosofico sta nella capacità di tener conto dell'attualità che spinge in maniera drammatica, senza esserne fagocitati. Gli ultimi attacchi terroristici, le questioni politiche più attuali, lo smarrimento generale di fronte agli ultimi eventi che pongono seri interrogativi sulla libertà sicuramente influenzeranno il dibattito; tuttavia è opportuno avere sempre un approccio intellettuale, laico e oggettivo alle problematiche, evitando di scadere in facili demagogie, in derive qualunquiste liberandoci da pericolosi pregiudizi che inquinano le idee, non facendoci ragionare.

Il dibattito partirà dall'assunto che una ipotetica proiezione, su due assi cartesiane, dell'andamento della libertà nella società occidentale, nel corso degli ultimi quattro secoli, vedrebbe la formazione di una simbolica e paurosa "X". Partendo dal XVIII secolo e calcolando la voglia di libertà e la libertà esistente, ovvero, nell'ambito della società occidentale, la lotta, le battaglie, le rivoluzioni sono consumate in nome della libertà e i risultati ottenuti, intesi come ampliamento delle libertà individuali e politiche, si potrebbe rappresentare con una linea la voglia di libertà dell'individuo e della comunità, quell'ideale per cui si decide di sacrificare la propria vita, con l'altra linea verrebbe rappresentato l'insieme delle libertà individuali e politiche che regolano l'esistenza e la quotidianità degli individui e dei cittadini della società occidentale.

Emergerebbe un'inquietante "X". Diminuisce progressivamente la voglia di libertà, pur in un contesto sempre più "libero": la prima linea scende, la seconda sale, intersecandosi in un punto, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. La società occidentale cominciò ad aver paura della libertà, decidendo di barattarla per una maggiore sicurezza, per difendere la propria opulenza. In un'epoca di globalizzazione totalizzante, in un'epoca in cui terrorismo, mafie, immigrazioni clandestine, crisi economiche e disoccupazione diventano mondiali, a scapito della solidarietà e della democrazia, la libertà non è più un ideale per cui morire, ma un ingombro per una società e un individuo che perde certezze, che ha paura e si rifugia in se stesso, costruendosi una gabbia dorata, un fortino per difendere ciò che ha, dimenticando ciò che è.

Il grafico è destinato a modificarsi, la linea delle libertà politiche e individuali comincerà a scendere; il rischio è che consapevolmente gli individui e i cittadini decideranno di rinunciare alla libertà, ritornando a una civiltà medievale, alle lande desolate, puntellate dai castelli, dai manieri difensivi. Ritorneranno nelle nostre città quelle mura che oggi rappresentano un fenomeno turistico, ma che saranno il limite tra l'io e il tu, il baluardo contro l'Altro. Per scongiurare questo rischio, appuntamento domani in libreria.
  • Tranilibri
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