Vita di città

Carcate di non farvi male a Trani dal 13 luglio al 30 settembre

La Asl ha disposto la chiusura di Ortopedia. Le reazioni della politica

Con una decisione unilaterale, il direttore generale della Asl Bat, Rocco Canosa, ha disposto la chiusura del reparto di ortopedia di Trani dal 13 luglio al 30 settembre per accorparlo a quello di Bisceglie. La decisione è stata assunta per far fronte alla carenza di dirigenti e medici ortopedici oltre che di personale infermieristico che si accentua nel periodo estivo. Analoga decisione è stata assunta a Canosa, con la chiusura del reparto di Ortopedia che sarà trasferito ad Andria.

Le prime reazioni alla notizia, giungono dal fronte politico e da due neo eletti consiglieri provinciali, Beppe Corrado (PdL) e Gigi Riserbato (Puglia Prima di Tutto). Entrambi gridano «all'ennesima beffa per l'ospedale di Trani».

«Il direttore generale della Asl sta commettendo un gravissimo errore – commenta Beppe Corrado – compromettendo i già precarissimi equilibri del sistema sanitario della nostra provincia. In tutto questo valzer di spostamenti, assolutamente non concertati, a pagarne le conseguenze, come al solito, sono i cittadini di Trani, depredati di un altro reparto, a fronte di tutta una serie di promesse di aperture e riaperture delle quali non si vede nemmeno l'ombra».

«Sono sbigottito per l'ennesimo furto al nostro ospedale» commenta Riserbato che chiede una visita urgente nella Bat dell'assessore regionale alla sanità, Tommaso Fiore e preannuncia un'iniziativa a nome dell'intero gruppo regionale della Puglia Prima di Tutto: «Stiamo predisponendo, nel tramite del presidente del gruppo consiliare Damone, un'interrogazione urgente su questa decisione avventata».

Sia Corrado che Riserbato preannunciano manifestazioni di protesta ed esprimono «solidarietà nei confronti del personale medico e paramedico del reparto di Ortopedia di Trani».


Pubblichiamo le dichiarazioni dei sindaci di Trani e Canosa:

«Non convince affatto la chiusura di alcune Unità Operative Ortopediche – ha tenuto a sottolineare il Sindaco di Canosa Francesco Ventola – non a caso sede di emergenza, perciò inserite nella più ampia rete di pronto intervento, che proprio nel periodo estivo sono chiamate a fare fronte a tanti casi da cosiddetto codice rosso. E' inaccettabile che tali scelte scaturiscano per la mancanza di personale medico. Non credo siano apprezzabili scelte di manager della santità che proprio perché tali dovrebbero saper prevenire per tempo tali evenienze. Del resto, il trasferimento di personale presso altri presidi, comporta tutta una serie di altri pesantissimi condizionamenti per i pazienti che vanno dalla chiusura delle attività ambulatoriali alla impossibilità di assicurare il servizio di pronta disponibilità per l'intero ospedale di Canosa, per fare l'esempio nella nostra Città, cui aggiungere tuiti i relativi riverberi su Minervino e Spinazzola».

«La soluzione, se così si può definire – ha fatto eco il Sindaco di Trani Giuseppe Tarantini - peraltro, comporta una concentrazione dell'emergenza con un presumibile eccessivo aumento di domanda per le strutture di Andria e Bisceglie i cui posti complessivi rischiano di essere insufficienti. In sintesi, nel tentativo di tamponare la carenza di personale con la chiusura di reparti di ortopedia, si mette in crisi proprio il sistema di emergenza creando problemi complessivi ulteriormente peggiorativi».

«Avendo a disposizione soluzioni alternative da poter ancora attuare se affrontate velocemente – hanno concluso d'intesa i due Sindaci Ventola e Taranini – crediamo che il Direttore Generale Rocco Canosa debba rivedere le priorità, privilegiando soluzioni che tutelino il complesso delle risposte assistenziali assicurato nei singoli presidi ospedalieri delle diverse Città a cominciare proprio da quelli strettamente legati all'emergenza».
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