Politica

Tempo di congresso anche per l’Italia dei Valori della Bat

De Feudis: «Se i partiti voglio migliorare la società, devono migliorarsi dall’interno»

Sabato 19 giugno a partire dalle 9.30, presso la sala convegni dell'hotel Trani si apre il secondo congresso provinciale dell'Italia dei Valori con la relazione del segretario Sebastiano de Feudis. Al congresso interverranno i segretari cittadini dell'Iitalia dei Valori delle dieci città della Bat, i segretari provinciali dei partiti di centrosinistra ed alcuni della corrente di centro, i parlamentari ed i consiglieri regionali del partito di Di Pietro. Sarà possibile seguire in diretta streaming il congresso sul sito http://www.italiadeivaloribat.it/.

Il congresso eleggerà il segretario provinciale, quindici componenti del direttivo provinciale e 200 delegati al congresso regionale. Ecco la mozione politica del segretario Sebastiano De Feudis con cui si darà inizio ai lavori:

LA SFIDA DEI PARTITI - «Una delle cause di declino della classe politica, del suo lento scivolare verso la corruzione, è determinata dal modo in cui i leader di un partito reclutano i propri collaboratori. Quando un partito è agli inizi del proprio percorso, quando è ancora un movimento, la partecipazione emerge spontanea dal basso. Attivisti entusiasti si riuniscono, discutono, si prodigano in modo generoso. Fra loro emergono leader spontanei che costituiranno, poi, il gruppo dirigente. In questa fase storica il leader guida col consenso. Sta in mezzo ai suoi, li ascolta, discute con loro, espone la meta da raggiungere in modo tale che ogni decisione emerga collettivamente e sia condivisa da tutti. Ogni grande impresa, invero, è sempre un'opera collettiva che riesce tanto meglio quanto più numerose sono le intelligenze che collaborano, gli occhi che vigilano, le informazioni che circolano; quanto più forte è la motivazione di tutti verso la meta. Il leader indirizza, guida, stimola questo processo; ne è lui stesso parte, espressione. Se dimentica di esserne una componente, di svolgere una funzione, per quanto elevata, perde il contatto con la realtà. Di fronte all'attuale stagione che attraversano i partiti, l'Italia dei Valori deve essere lungimirante. Partecipazione e coinvolgimento devono essere le parole d'ordine.

Se i partiti voglio migliorare la società devono cominciare a migliorarsi dall'interno. Essere un modello di società egualitaria. Queste, peraltro, sono le linee guida della nostra carta costituzionale che all'articolo 49 stabilisce che i cittadini concorrono alla determinazione della politica nazionale ed hanno il diritto di associarsi in partiti con metodo democratico. Non è un caso che il presidente della Camera lamenti un deficit di democrazia all'interno del suo partito. Circostanza, questa, che genera o continui spostamenti da un partito all'altro o la nascita di nuovi partiti. La democrazia interna nei partiti poi, nei sistemi elettorali a prevalente contenuto maggioritario, è divenuta indispensabile per ristabilire l'effettività della sovranità popolare in quanto la selezione dei candidati (e futuri eletti) alle cariche politiche è, ormai, affidata esclusivamente agli organi di partito. Questa, penso, sia la grande scommessa di un partito moderno. Dobbiamo ragionare da grande partito, non essere un partito grande».

L'ORGANIZZAZIONE - «Condivido, quindi, l'idea dell'elettività di tutti gli organi dirigenti dal basso in alto; l'obbligo di ogni organo di partito di rendere periodicamente conto della sua attività all'organizzazione che lo ha eletto e agli organi superiori; la leale disciplina di partito. La democrazia ha un prezzo, il rallentamento delle decisioni; ma la democrazia è anche una grande opportunità, genera l'eguaglianza; un bene comune sul quale non possiamo ammettere compromessi. Corollario di tali idee è che i partiti non si costruiscono durante le elezioni: la classe dirigente va creata e plasmata nel tempo. E nel tempo valorizzata. Purtroppo è invalso l'uso di acquisizioni di cariche istituzionali prima, durante e dopo le elezioni perché siamo un paese in continua emergenza ed una di queste emergenze è il risultato elettorale. Non si discute, non si progetta, è necessario solo trovare il consenso. La conseguenza è che non esiste piu' il senso di appartenenza al partito, perché i partiti non generano più progetti ma perseguono solo il risultato elettorale. Dobbiamo puntare, quindi, sul senso di appartenenza. E per farlo un partito deve essere costruito su fondamenta solidaristiche. Quindi tra le varie provincie e all'interno delle provincie dobbiamo mettere tutti nelle condizioni di accedere alle occasioni che la partecipazione alla vita pubblica offre dividendo proporzionalmente tutte le risorse».

PROGRAMMAZIONE POLITICA - «Sul piano programmatico riteniamo che l'Italia dei Valori debba condividere con passione idee e progetti con altri partiti e movimenti, indirizzando la propria attività politica al perseguimento e alla realizzazione dei seguenti obiettivi: contrasto alla corruzione e alle caste; riduzione dei costi della politica; snellimento, ammodernamento ed informatizzazione dei servizi e delle procedure amministrative, tagliando sprechi ed inefficienze; valorizzazione del merito e delle competenze riformando all'uopo i criteri meritocratici di reclutamento e di avanzamento di carriera nella pubblica amministrazione; tutela del territorio e difesa dell'ambiente; razionalizzazione della produzione e dell'uso dell'energia rinnovabile; risparmio energetico; contrasto del nucleare; investimento in ricerca e nuove tecnologiche; tutela della gestione pubblica dell'acqua; sostegno all'agricoltura, al turismo, alla produzione agro-alimentare biologica ed alla tipicità dei prodotti regionali; sicurezza sui posti di lavoro e lotta al lavoro nero e al caporalato (in particolare nei cantieri e nelle nostre campagne); riduzione delle disuguaglianze sociali; sostegno delle piccole e medie imprese ed in particolare a quelle che investono in innovazione tecnologica, ricerca, risparmio energetico e/o che assumono a tempo indeterminato (soprattutto donne e giovani) e/o che non delocalizzano».

VALORE DELL'UNITA' - «Questo è il partito che voglio, questo è l'Italia Dei Valori. Un partito che non genera programmi elettorali ma che, invece, genera idee nelle quali la gente si riconosce. Dobbiamo essere in grado di proporre un modello nuovo di società nella quale i cittadini scrutino la lungimiranza dei propri sogni. Dobbiamo valorizzare la classe dirigente della Bat e dotarla degli strumenti per renderla protagonista nelle Istituzioni. Per raggiungere tali obbiettivi dobbiamo essere uniti; necessariamente uniti. Solo l'unità ci permetterà di perseguire i sogni che coltiviamo. Queste sono mete raggiungibili se tutti noi, ciascuno nel proprio ruolo, senza attardarsi sul rimpianto delle occasioni perdute ma traendo la forza dalla consapevolezza dei progressi compiuti, sapremo ritrovare quel sentire il bene comune che è essenziale per lo sviluppo del nostro partito e della nostra comunità. Per questo sono disposto a lottare. Per noi, per i cittadini. Con passione ma anche con intelligenza politica. Oggi sento la forza della nostra unità. Per questo ho il coraggio di essere disposto a rischiare per le nostre idee, a lottare per i nostri obiettivi. E lo farò senza esitazioni: questo è il momento».
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