Dr Hauze

Rigoletto amministrativo

Dottor Hauze 64

Novello Duca di Mantova mi ritrovo anche io ad affermare che «Questa o quella per me pari sono». O alla tranese che «jun jai tign e l'elt jei rugn». Mi riferisco agli ex due gioielli cittadini: Amet ed Amiu. Non ho nemmeno fatto a tempo negli ultimi due numeri del Dr. Hauze ad occuparmi di taluni problemi che affliggono le due società totalmente partecipate dal Comune di Trani, che l'arrivo di due nuove tegole rischia di fare ulteriori pesanti danni. Alle due aziende in prima battuta e alle casse comunali, alias alle nostre tasche, alla fine.

Amiu: Lo scorso 30 novembre si è riunita l'assemblea dell'Ato (Ambito territoriale ottimale) Ba/1. Tale assemblea, presieduta dal sindaco di Trani, in qualità di presidente del Consorzio (per la verità, pare, quasi subito sostituito dall'assessore Chiarello) ha deliberato: l'adeguamento della tariffa di conferimento dei rifiuti presso la discarica di Trani (terzo lotto), fissata in 44,15 euro a tonnellata, a fronte della precedente, in vigore dall'aprile 2003, pari a 40,60 euro a tonnellata; che l'importo stimato dei costi di chiusura e post gestione delle discariche, pari a 11,07 euro a tonnellata, venga corrisposto direttamente al Consorzio Ato rifiuti e da questo accantonato. In verità l'adeguamento della tariffa sarebbe stato più consistente, atteso che in base alla scheda compilata dal dirigente tecnico del Consorzio rifiuti Ba/1, essa avrebbe dovuto essere pari a 46,74 euro a tonnellata. Tuttavia a seguito di approfondito dibattito fra i presenti (ecceccapiscn?), è stato deciso di innalzare da 0,75 a 0,83 il coefficiente di compattazione, che ha comportato il minor adeguamento della tariffa.

Non è dato di sapere se tale modifica del coefficiente di compattazione sia stata adeguatamente supportata da valutazioni tecniche oppure sia stata fatta ad capocchiam, né se Amiu, gestore della discarica, sia in grado di garantire effettivamente il valore indicato, o ancora, se per adeguarvisi, dovrà sostenere ulteriori costi per adeguare le modalità operative in discarica. Sta di fatto che per effetto di quanto deliberato, la tariffa per il conferimento (inopinatamente rimasta ferma per sette anni e mezzo, senza nemmeno l'adeguamento Istat) è stata incrementata solo dell' 8,7%, a fronte di un tasso di inflazione, nel periodo aprile 2003 - novembre 2010, pari al 14,5%. Complimenti a tutti gli importanti membri, dell'Ato ovviamente.

Ancora più discutibile appare la decisione di conferire le somme per i costi di chiusura e di post gestione all'Ato, anziché al gestore della discarica. Ciò assume ancora più importanza, attesa la circostanza, tutt'altro che trascurabile, che gli Ato sono destinati allo scioglimento e pertanto non è attualmente dato di sapere in quali mani finiranno le somme in questione. E' del resto evidente che Amiu, che dovrà gestire la chiusura ed il post esercizio, ha tutto l'interesse che tali somme non vadano disperse. Come pure è interesse del Comune di Trani, sia come azionista unico di Amiu, sia in quanto Comune nel cui territorio ricade la discarica, che Amiu disponga delle ingenti somme di denaro necessarie per la chiusura ed il post esercizio della discarica.

L'esame della determina dell'assemblea dell'Ato pone inoltre un'altra questione: parte della tariffa per il conferimento (precisamente 3,27 euro a tonnellata) costituisce ristoro ambientale per il Comune sede di impianto. Domanda: in questi anni, Amiu ha provveduto a versare al Comune di Trani quanto incassato dai Comuni che conferiscono i rifiuti nella discarica? Oppure anche tali ingenti somme (stimabili in circa 500mila euro all'anno) costituiscono una delle tante partite in sospeso fra Amiu e Comune di Trani? E' appena il caso di ricordare che ancora recentemente i revisori dei conti hanno evidenziato che i bilanci del Comune di Trani e di Amiu (ma lo stesso vale per Amet) non si presentano allineati nell'esposizione delle poste relative ai reciproci crediti e debiti. Tale circostanza, oltre ad essere evidentemente irregolare sotto il profilo civilistico (atteso che configura, de facto, la falsità di almeno uno dei bilanci in questione) è resa ancora più paradossale dalla non trascurabile circostanza che il sindaco, nella sua doppia veste di componente del Consiglio comunale e di rappresentante della proprietà di Amiu, ha approvato entrambi i bilanci, denotando un'imbarazzante superficialità.

Amet: E' di qualche giorno fa la notizia che la società Gerseb (Graziano) ha citato in giudizio Amet Spa, in relazione al mancato perfezionamento dell'acquisto da parte di Amet Spa dell'immobile da adibirsi a nuova sede di Amet Spa, individuato per mezzo di procedura ad evidenza pubblica. La società avrebbe richiesto l'esecuzione in forma specifica del contratto di compravendita, nonché il risarcimento dei danni derivanti dal comportamento di Amet Spa. A maggior sostegno delle proprie tesi, la società ricorrente avrebbe accusato Amet di aver scientemente predisposto un bando di gara per l'individuazione della società di leasing, con clausole talmente restrittive, da essere praticamente certa che nessuna società di leasing avrebbe avuto interesse a partecipare alla gara. Effettivamente, riguardando la documentazione sul sito di Amet, da una parte si dichiara che «l'offerta dovrà essere calcolata assumendo come parametro base di indicizzazione IRS 20 anni/6 mesi/lettera pubblicato sull'inserto "Finanza & Mercati" del quotidiano "Il sole 24 ore" del giorno 22 Maggio 2010 nr. 139, pari al 3,37%» e dall'altra dichiara che «non darà corso alla stipulazione del contratto, senza che l'aggiudicatario possa avanzare pretesa alcuna, nel caso in cui la migliore offerta preveda un tasso superiore al 4%».E' del tutto evidente che lo spread massimo così ammissibile, unito a talune altre condizioni di gara, ha reso del tutto antieconomica la partecipazione alla gara, che difatti è andata deserta. Peraltro, se il problema di Amet era solo quello di limitare il costo degli interessi, non si comprende perché non sia stata accolta la proposta formalizzata dalla società proprietaria del complesso immobiliare, di farsi carico del surplus di interessi, fino ad un tasso di interesse annuo pari al 5,5%. Per cui sarebbe stato sufficiente indire una nuova gara con un tasso di interesse massimo pari a quello indicato. Mistero!

Pare inoltre che Amet Spa non abbia mai formalmente revocato l'aggiudicazione definitiva in favore della società ricorrente, aggiudicazione che a suo tempo fu disposta dal Consiglio d'amministrazione di Amet. Non spetta a me valutare se, nella vicenda in questione, vi siano responsabilità del CdA uscente e/o di quello attualmente in carica: se ne occuperà il giudice nel procedimento civile avviato dalla società ricorrente. A me, che pure avevo per tempo espresso circostanziati dubbi circa la convenienza politico-economica dell'operazione di trasferimento della sede Amet in via Papa Giovanni, interessa oggi individuare di chi sia la responsabilità politica dell'imbarazzante situazione in cui si viene a trovare ora Amet Spa. Sta di fatto che i componenti del CdA di Amet (lo stesso per Amiu) non sono stati individuati per concorso pubblico, ma sono stati nominati dal sindaco, che ha valutato secondo intuitu personae. Evidentemente la sua fiducia è stata malriposta, ma non per questo a pagare dovranno essere i cittadini tranesi, atteso che ogni euro che non entra nelle casse delle aziende partecipate, come pure ogni euro che le aziende partecipate dovessero pagare per risarcimento danni a terzi, finirà per aggravare il bilancio delle aziende partecipate e il Comune di Trani, in qualità di azionista unico, sarà chiamato, prima o poi, a ripianare le perdite, sotto forma di trasferimenti, o sotto forma di aumento delle tariffe, facendo quindi pagare, in ultimo, a noi cittadini tranesi, l'incapacità gestionale degli amministratori nominati personalmente dal sindaco. E non si venga a dire che il danno patrimoniale potrà essere addebitato agli amministratori, in quanto questi, salvo improbabili vincite alla lotteria, non dispongono di un patrimonio personale sufficiente a garantire il recupero di somme ingenti come quelle in questione.

Un'ultima cosa. Su questa vicenda, la maggioranza che ne dice? E la minoranza? I SS.RR.CC. non ritengono di esternare il loro autorevole pensiero? Se ne discetterà approfonditamente in Consiglio comunale? Interrogato, il morto non risponde. E per questa volta è sufficiente.
  • Roberto Visibelli
Dr Hauze

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La rubrica a firma di Roberto Visibelli

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