Le Pagelle

Da "super" Mario a "piuma" Ventola

Le pagelle di Giovanni Ronco

Mario Schiralli, voto 9: ecco il Mario Schiralli che preferiamo: uomo di cultura, più che impelagato nelle paludi della politica locale, per giunta con falce e martello sotto braccio. Il suo ricordo di Benedetto Ronchi a vent'anni dalla scomparsa, è quasi poetico: un ricamo di sensibilità e semplicità, schiettezza. Parole dirette che arrivano al cuore di chi attendeva un ricordo degno dell'illustre intellettuale tranese. Super Mario, pesce (non) fuor d'acqua.

Franco Caffarella, voto 8: era ora che si pensasse ad una proposta nuova e sensata, per il recupero del Monastero degli agostiniani, in Piazza Gradenigo, luogo che, anche a fronte degli ultimi fatti di cronaca, sta conoscendo un degrado sempre più forte. Il buon Franco propone di farne la sede della Asl provinciale. Buona idea. L'ennesima, dopo i tanti appelli di questi anni, per il risolleva mento delle sorti dello stabile. Sarà la volta buona? O un altro singulto che cadrà nel vuoto? Fiammella accesa.

Il Presidente Flora, voto 8: in una città sempre più povera di uomini mossi da passione, fa quasi tenerezza la sua esultanza da bambino, all'ormai insperato gol della Fortis, nel finale di gara contro il Molfetta. Dopo una stagione all'insegna di buoni investimenti, ma anche di alti e bassi, è un'immagine consolatoria vederlo coi pugni alzati e urlante in stile ossesso al goal di Medico. Ci ripensi circa l'idea di lasciare. Bimbo ultras.

Luciana delle Donne, amministratore Officina Creativa, voto 8: il laboratorio sartoriale per le detenute del carcere di Trani, col quale realizzeranno delle borse, per iniziativa di "Officina creativa", è una di quelle idee che richiamano gli antichi principi rieducativi dei carcerati, cari al Beccaria. Un senso di civiltà ancora vivo, anche nelle case circondariali, in tempi cupi nei quali non si fa altro che denunciare le condizioni bestiali in cui versano molte prigioni d' Italia. Stella cometa.

L'assessore De Toma, voto 7: Quando Pinuccio comanda, picciotto Ninni va e fa. Dopo il prevedibile fuoco di fila sulla questione cementeria, scende in campo in stile Chiellini e para e ribatte tutti i colpi o quasi che arrivano sulla nuova idea d'investimento del Comune di Trani.Ribatte e rilancia, anche con qualche fallaccio, vedi Marinaro, sugli inermi oppositori all'accordo coi Matarrese. Baluardo.

Opposizione & Irpef, voto 6: la media tra componente demagogica (4) e l'effettivo ritorno che potrebbe di fatto esserci nelle tasche dei tranesi, (8) circa la richiesta di De Laurentiis, Maiullari e co., s'infrange contro il vero grande rischio di questo modo di fare politica : il velleitarismo. A quando la richiesta dell'annullamento di Tarsu, biglietti delle circolari e bollette Amet? Quando andranno al governo mi ricorderò di queste richieste. The dreamers.

Verdi & moscato, voto 5: citazione celebrativa pro moscato, da parte dei Verdi, nel convulso dibattito sulla cementeria. Non mi ricordo di Verdi "paladini" del moscato negli anni passati. Mi ricordo solo di solitari cavalieri, tipo Franco Cuna, che Verde non è, sul fronte politico. Meglio tardi che mai. Peccato che di uva moscato a Trani ce ne sia ormai pochissima. In vino veritas.

Giovanni Ronco, voto 4: mi auto infliggo un votaccio, per tutte le volte che ho replicato, in questi anni, alle offese e alle becere note, di interlocutori mascherati o lettori fumini, provocatori. A parte che mi sono accollato l'ultima parola, ritagliandomi dunque un privilegio cui voglio rinunciare, nella maggior parte dei casi non ne valeva proprio la pena. Acqua dalle rape.

Regia di Telesveva (Spazio città), voto 3: ospite Pinuccio Tarantini in un programma di approfondimento giornalistico: per tutto il tempo della trasmissione, si è continuato a mandare in sovraimpressione il cognome storpiato, nel bel mezzo delle risposte del primo cittadino: Tatantini. Roba che nemmeno al ragionier Ugo Fantozzi, puntualmente storpiato in "Fantocci". Boicottatori.

Francesco Ventola, voto 2: dopo i fasti della vittoria elettorale, arrivano le spine di un mandato per cui forse si rivela troppo giovane e poco incisivo a fronte delle canute ( o desolatamente ritinte) belve feroci, pronte a scatenarsi per qualsiasi bega campanilistica, a cominciare dall'assegnazione della sede legale della Provincia. Anch'egli prova a fare il pompiere, o il Chiellini, ma durante la bolgia dell'ultimo Consiglio provinciale, i politici ultras della Bat, se ne fottono dei suoi richiami e continuano a sbranarsi. E credo sia solo un aperitivo. Impalpabile
  • Provincia Bat
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