Le Pagelle

Dal De Feudis ritrovato al bando zero

Le pagelle di Giovanni Ronco

Polizia municipale, voto 7: in una città sempre bisognosa di educazione civica, ben venga l'approfondimento e la specializzazione dei vigili urbani. Un percorso già avviato da tempo, per una classe professionale che, pur coi limiti relativi al personale, si mostra, rispetto agli anni passati, più gentile, umana, comprensiva (forse perché si tratta di giovani meglio disposti e ottimisti verso il mondo). Riconciliati.

Biblioteca comunale, voto 7,5: nuovi finanziamenti, nuove iniziative culturali … Come sono lontani i tempi bui del più o meno recente passato. Una nuova vita che ha diversi protagonisti: le associazioni che hanno tanto lottato per la "riesumazione", Traninostra e Obiettivo Trani in pirimis; la nuova coordinatrice – direttrice che si sbatte tra mille marosi politico – burocratici, oltre alla dirigente comunale al ramo e l'assessore alla Cultura che a differenza del passato, è davvero uno del ramo, ergo ne capisce qualcosa. Sullo sfondo una ripresa della frequenza dell'utenza da parte dei giovani: quando una mia studentessa mi ha detto che si era registrata con la vecchia cara tessera, che anche il sottoscritto aveva, mi sono quasi commosso. Unico neo: ci sono ancora libri che mancano all'appello e si aspetta, poiché siamo nel 2010 e non negli anni 50 o 70, l'informatizzazione per la consegna e prestito. Che si aspetta a completare l'opera? Il massimo dei voti non può ancora arrivare. A riveder le stelle.

Ospedaletto, voto 4: indipendentemente dai lavori mi ha sempre messo tristezza e angoscia: forse perché mi ci portavano per vaccinazioni varie. La struttura non mi sembra in ogni modo adatta ad ospitare luoghi sanitari. Corridoi budello, vecchiume diffuso. Ora lo rimetteranno a nuovo, d'accordo, ma credo che sarebbe un ottimo luogo ricreativo pubblico per bambini. Ma questo non avverrà mai. Inadatto.

Antonio Flora, voto 5: va bene che non lo si può trattenere o costringere a cacciare un euro di più, ma il bon ton calcistico, per noi appassionati, non ha mai visto, forse, nella storia di questo sport, un presidente che, a metà stagione, passa da una società all'altra. E' una roba da fantascienza calcistica, che nemmeno nei film che parodiavano lo stesso mondo del calcio sarebbe successa . Mi ricordo del presidente della Longobarda, la squadra di Oronzo Canà, che pur non volendo rimanere in serie A, per chiare cause economiche, almeno il campionato lo terminava. E poi la squadra si sarebbe salvata con Aristoteles… Scherzi a parte, comunque si sa, a Trani dobbiamo sempre distinguerci. Aridatece Savino Sapienza. Liquefatto.

Intervento di Pinuccio Tarantini contro FLI, voto 6: non mi aspettavo da parte sua una nota tanto lunga per ribadire concetti che già ci erano chiari da tempo. Insomma Fini è un povero lui ed ha messo su l'ambaradan tanto per comandare da solo, senza Al Tappone. Per la lunghezza si meriterebbe un 5, ma per il coraggio di restare col Berlusca, in un momento in cui i topi scappano dalla nave che affonda, si guadagna la sufficienza. Un'ultima perplessità: Pinuccio esalta il valore della parola data; ma mi citi un solo caso in cui il suo bugiardissimo capo, abbia mai mantenuto la parola data, appuntamenti con escort a parte e acquisto di mercenari vari per la sua squadra di calcio. Uno intelligente come lui avrebbe dovuto e potuto prenderne le distanze da prima; ora, lo sappiamo, è una questione, dal suo punto di vista, di coerenza. Anche se i suoi principi politici e della vita reale, in fondo, non sono proprio conformi alla visione dello stesso Silvio. A meno che non abbia cambiato abitudini ultimamente. Bendato e felice.

Dino Marinaro, voto 6: ora che è approdato in FLI mi auguro che abbia trovato la pace dei sensi … politica e possa restare in questa formazione a lungo, dopo lungo pellegrinaggio in varie parrocchie di partito. Certo è una bella sensazione questa corrispondenza di amorosi sensi, per cui mentre Fini chiede le dimissioni del Berlusca, il buon Dino chiede quelle di Tarantini. L'unica cosa che dispiace è che pure lui, fondamentalmente un uomo di destra, nei pochi momenti d'idillio con l'attuale amministrazione, non sia riuscito o non abbia potuto contribuire per la risoluzione dei tanti problemi che solleva e per i quali accusa d'immobilismo l'attuale governo. Per gli interventi politici nell'ambito nazionale, deve prendersela anche col sottoscritto che in più d'una occasione aveva sollecitato il primo cittadino a farlo. Grande libertà, futuro sempre incerto. Uccel di bosco.

Verde a Trani, voto 3: la vicenda di villa Monetti è solo la punta di un iceberg di una città che del verde se ne infischia ed anzi, anche da parte dei cittadini, provvede a distruggerlo quando c'è, con unica eccezione una villa comunale in parte recuperata. Tra insensibilità degli amministratori, senso civico di molti tranesi pari a zero e voglia matta di business, il verde in città è davvero l'ultimo dei pensieri. Ultima ruota del carro.

Parrocchia Spirito Santo, voto 9: una volta è stata la Cenerentola delle parrocchie tranesi, relegata come è stata per anni in una specie di grande sottano. Oggi è una realtà superba nell'ambito socio- religioso, con spazi ben sfruttati, serie impressionante d'iniziative (compresi appelli per il miglioramento delle condizioni del quartiere in cui è ubicata) e grandi possibilità di gioco, svago e formazione per i giovani, in una città sempre avara in tal senso. La tenacia di don Mimmo Capone e la preparazione e competenza dei suoi collaboratori sono gli ingredienti di base di questo "miracolo" cittadino. Mistero glorioso.

Bando flash, voto 0: già nell'ultimo Chiaro e Tondo abbiamo ampiamente espresso il nostro pensiero, ma uno svarione del genere deve passare necessariamente dalle Forche caudine delle pagelle. Brutta immagine ed esempio di inefficienza e menefreghismo nei confronti soprattutto dei giovani, classe sempre più martoriata sul mercato del lavoro, tanto per cambiare. Alla fine queste sono le classiche situazioni che attirano il discredito della gente nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Senza bisogno di sindrome da qualunquismo. Fondo raschiato. Bando zero.

Stefano Di Modugno, voto 7: eccone un altro che pur stando col Berlusca, appare lontano anni luce dallo stile di vita del premier: tutto casa, lavoro e famiglia, si esprime sempre con pacatezza e misura e parla quando viene interrogato, come si diceva una volta a scuola degli alunni più diligenti che non davano grosse preoccupazione né al prof., né ai genitori. Bravo bambino.

Sebastiano De Feudis, voto 8: finalmente ha imparato a tirare fuori le unghie e in tal modo è riuscito a raggiungere la poltrona di segretario regionale dell'IDV, che non è proprio un traguardo da niente, specie in tempi in cui questo partito, nell' opposizione al sempre più debole governo berlusconiano, appare uno dei soggetti più efficaci, anche più del larvatico PD. Ora che il Nostro ha imparato anche a guerreggiare con la sciabola,- vedi duello vinto con Zazzera- oltre che a fare politica in punta di fioretto con originalità e qualche provocazione sparsa qua e là, è pronto per misurarsi con un livello politico superiore, che lo distanzia dalle beghe di cortile locali e lo potrebbe proiettare nei giochi di potere che contano, soprattutto perché nell'IDV, partito con scarpe grosse e cervello fino, -secondo una delle ultime dichiarazioni del grande capo Tonino da Montenero di Bisaccia-, un po' d'immagine efficace, una buona dialettica ed esperienza come assessore provinciale con Divella , qualche buona idea ed un paio di scarpe di Hermes non guastano proprio. Ritrovato.
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