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Il ritratto del futuro europarlamentare nell’Europa delle contraddizioni

Il 6 e 7 giugno 2009 siamo chiamati a votare

Il 6 e 7 giugno 2009 siamo chiamati a votare e a scegliere chi ci rappresenterà in Parlamento. Non so perché, da qualche tempo, sebbene da turista curiosa abbia "bazzicato" per le sale dell'edificio brussellese, trovo semplice associare il termine Parlamento al celeberrimo servizio delle Iene (anche se, nello specifico, denunciava e condannava la situazione italiana).

Servizio che ha generato scalpore, proprio perché ha messo in evidenza qualcosa di cui noi tutti siamo a conoscenza: la maggior parte della gente che ci rappresenta è tacciata di assenteismo. Ma cosa dovranno fare i nostri futuri europarlamentari nel momento in cui saranno eletti? Sapere che a Bruxelles e a Strasburgo fa freddo e che questo è certamente un ottimo motivo per sedere "al calduccio" insieme agli altri rappresentanti come portatori d'interesse di chi li ha scelti, visto che il mare non sarà più una scusa per concedersi una pausa. Lo diceva anche Madame de Staël: le condizioni climatiche hanno una forte influenza sul comportamento degli uomini.

Mettere in valigia un ombrello resistente alle intemperie e un impermeabile altrettanto degno di portare questo nome. Salire sugli aerei (si spera non Alitalia, visti gli innumerevoli intralci e ritardi), sperando di essere puntuali, perché, si sa, si è portatori d'interessi di un "gruppo" di gente abbastanza folto. La capacità di adattamento è un'altra componente fondamentale: addio cibo italiano! Per i più nostalgici un pesto che dà di pinoli e non di basilico in un sandwich non troppo delizioso. Feste di gala, buffet e tanto spreco, perché siamo nell'Europa delle contraddizioni: sfarzo e sperpero fanno da comune denominatore alla conferenze, ai dibattiti e alla sedute. E poi ci si lamenta di come le regioni d'Europa non siano omogenee (la nostra Puglia appartiene alla fascia 3 e chissà quanto lavoro ci sarà da fare per attirare i cosiddetti fondi).

L'Albania, nostra dirimpettaia, si presenta come potenziale candidato, ma nei suoi ospedali mancano gli strumenti più elementari per garantire un'assistenza ospedaliera dignitosa. E forse lo spreco mostrato il 9 maggio scorso, in occasione dell'European Day avrebbe consentito di attrezzare più di un ospedale. I futuri europarlamentari italiani dovranno combattere, a mio parere, per fare in modo che il nostro bel Paese si uniformi agli standard europei. Lottare perché la Puglia occupi una pozione di privilegio ma questo sarà possibile solo garantendo la propria presenza in Parlamento. Una presenza costante anche perché il premio offerto in cambio è decisamente considerevole. E poi c'è la fiducia degli elettori, fondamentale. E perché mai deluderli? Al di là di ogni schieramento o fazione politica, ci si augura semplicemente che vinca il migliore.
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