Enti locali
«Amet Trani punta all’ingresso nel mercato libero»
De Toma: «Strada obbligata. Su Amet Energia attendiamo il parere dell’autorità»
Trani - lunedì 18 ottobre 2010
Era stata annunciata (da comunicato) come una conferenza stampa sul tema della concorrenza sleale nel campo della vendita di energia, un incontro utile a mettere in guardia i cittadini dalle avances di agenti di altri operatori del settore che forniscono – a detta dell'azienda tranese - informazioni non corrette. Ninni De Toma, presidente ed amministratore delegato di Amet, si presenta all'incontro con i cronisti senza fare accuse dirette. «Ciò che m'interessa – ha spiegato De Toma – e che i cittadini di Trani abbiano contezza di come si legge una bolletta per evitare di cadere in tranelli. Le voci che compongono la bolletta sono tre: quella del trasporto di energia, quella del consumo, più le tasse. La somma di queste tre voci danno l'importo finale da pagare. Quando qualcuno si affaccia alla vostra porta, prestate molta attenzione a ciò che vi prospettano ed a ciò che vi dicono: devono essere menzionate tutte e tre le voci».
De Toma ha poi approfittato della presenza dei giornalisti per ribadire il progetto di sviluppo di Amet nel settore elettrico. «Vogliamo diventare maggiormente competitivi ed il primo passaggio è quello di entrare nel mercato libero dell'energia, con l'intenzione di estendere il raggio d'azione anche ad altre città». Va letta in quest'ottica la decisione di dire addio ad Elgasud e di riesumare Amet Energia. «Venerdì siamo stati a Milano dall'autorità per l'energia elettrica e gas ed abbiamo chiesto in che modo possiamo agire, se è necessaria una scissione del ramo d'azienda oppure no. Amet rappresenta un caso particolare a livello nazionale perché è proprietaria di reti ma ha meno di 100mila utenti, soglia su cui è tarata la norma.

Ci faranno sapere a breve. In base alla risposta dell'autorità, calibreremo la strategia. La nostra soluzione si chiama Amet Energia, una società al 100% nostra, che possa gestire i servizi in house con le proprie forze, aumentando eventualmente il personale ma senza disperdere o regalare 100 anni di esperienza a nessuno. Per essere maggiormente competitivi cercheremo un partner importante, un'azienda di caratura internazionale. Non dovrebbe essere impresa difficile, anche perché Amet ha dalla sua tre punti di forza: la gestione delle utenze domestiche, il know how nella gestione delle reti elettriche e la produzione». E pensare che quelle utenze domestiche, oggi punto di forza (a detta di De Toma), fino a qualche mese fa sembravano destinate verso altre strade.
De Toma ha poi approfittato della presenza dei giornalisti per ribadire il progetto di sviluppo di Amet nel settore elettrico. «Vogliamo diventare maggiormente competitivi ed il primo passaggio è quello di entrare nel mercato libero dell'energia, con l'intenzione di estendere il raggio d'azione anche ad altre città». Va letta in quest'ottica la decisione di dire addio ad Elgasud e di riesumare Amet Energia. «Venerdì siamo stati a Milano dall'autorità per l'energia elettrica e gas ed abbiamo chiesto in che modo possiamo agire, se è necessaria una scissione del ramo d'azienda oppure no. Amet rappresenta un caso particolare a livello nazionale perché è proprietaria di reti ma ha meno di 100mila utenti, soglia su cui è tarata la norma.

Ci faranno sapere a breve. In base alla risposta dell'autorità, calibreremo la strategia. La nostra soluzione si chiama Amet Energia, una società al 100% nostra, che possa gestire i servizi in house con le proprie forze, aumentando eventualmente il personale ma senza disperdere o regalare 100 anni di esperienza a nessuno. Per essere maggiormente competitivi cercheremo un partner importante, un'azienda di caratura internazionale. Non dovrebbe essere impresa difficile, anche perché Amet ha dalla sua tre punti di forza: la gestione delle utenze domestiche, il know how nella gestione delle reti elettriche e la produzione». E pensare che quelle utenze domestiche, oggi punto di forza (a detta di De Toma), fino a qualche mese fa sembravano destinate verso altre strade.
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