Politica
Amet, vita nuova: addio teatro, arriva il fotovoltaico
Deserta la gara per finanziare la nuova sede. De Toma: «Per ora si resta qui»
Trani - sabato 18 settembre 2010
Addio teatro, arriva il fotovoltaico. I piani dell'Amet Spa, con l'arrivo del nuovo Consiglio d'amministrazione, hanno subìto una brusca sterzata. E, per prima cosa, è stato messo da parte il progetto di trasformare la storica sede della società, in piazza Plebiscito, in un teatro secondo il progetto del sindaco Giuseppe Tarantini.
Il bando per individuare una società interessata a finanziare un leasing di quasi 9 milioni di euro all'Amet, in modo da consentirle di avere una nuova sede in via Andria e cedere al Comune l'edificio di piazza Plebiscito, è scaduto il 26 agosto con nessuna offerta presentata. E il nuovo corso avviato dal presidente e ad Ninni De Toma, sembra escludere la possibilità di cercare altri finanziatori. Insomma, l'Amet rimane dov'è. E se il Comune vorrà continuare con il progetto di un teatro, dovrà cercarsi un altro sito.
L'Amet, inoltre, ha abbandonato l'idea di cedere il ramo utenze ad Elgasud, operazione che era anche approdata in Consiglio comunale per essere rinviata sine die. Anzi, il piano di De Toma è ben preciso in materia di energia elettrica, di cui Amet gestisce solo l'erogazione al momento. «Vogliamo concentrarci sul business dell'energia, producendola noi in prima persona con il fotovoltaico» spiega De Toma. Dove verranno messi i pannelli? Semplice: sui terreni comunali al momento non utilizzati, sulla vecchia discarica e sui lastrici solari degli edifici pubblici come Comune e scuole. E una richiesta verrà inoltrata anche alla Asl Bat per poter utilizzare il tetto dell'ospedale. «Sono sei ettari di terreno, dove si possono installare pannelli per un totale di tre megawatt di corrente» dice il presidente ed amministratore delegato dall'azienda. «Con un megawatt potremo coprire il consumo dell'illuminazione pubblica; il resto lo rivenderemo ai tranesi come energia verde, introitando utili». La nuova era dell'Amet, forse, è davvero cominciata.
c. c.
Il bando per individuare una società interessata a finanziare un leasing di quasi 9 milioni di euro all'Amet, in modo da consentirle di avere una nuova sede in via Andria e cedere al Comune l'edificio di piazza Plebiscito, è scaduto il 26 agosto con nessuna offerta presentata. E il nuovo corso avviato dal presidente e ad Ninni De Toma, sembra escludere la possibilità di cercare altri finanziatori. Insomma, l'Amet rimane dov'è. E se il Comune vorrà continuare con il progetto di un teatro, dovrà cercarsi un altro sito.
L'Amet, inoltre, ha abbandonato l'idea di cedere il ramo utenze ad Elgasud, operazione che era anche approdata in Consiglio comunale per essere rinviata sine die. Anzi, il piano di De Toma è ben preciso in materia di energia elettrica, di cui Amet gestisce solo l'erogazione al momento. «Vogliamo concentrarci sul business dell'energia, producendola noi in prima persona con il fotovoltaico» spiega De Toma. Dove verranno messi i pannelli? Semplice: sui terreni comunali al momento non utilizzati, sulla vecchia discarica e sui lastrici solari degli edifici pubblici come Comune e scuole. E una richiesta verrà inoltrata anche alla Asl Bat per poter utilizzare il tetto dell'ospedale. «Sono sei ettari di terreno, dove si possono installare pannelli per un totale di tre megawatt di corrente» dice il presidente ed amministratore delegato dall'azienda. «Con un megawatt potremo coprire il consumo dell'illuminazione pubblica; il resto lo rivenderemo ai tranesi come energia verde, introitando utili». La nuova era dell'Amet, forse, è davvero cominciata.
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