Vita di città

Anche a Trani le visite ispettive per la commissione randagismo

Incentivare le adozioni e incrementare la sterilizzazione

Visite ispettive itineranti per la commissione regionale d'indagine sul randagismo. Dalla prossima settimana e per sei giovedì, due canili e/o rifugi, presi a campione nelle sei province pugliesi, saranno visitati dai componenti la commissione. Si parte con i canili di Taranto e Ginosa, per poi proseguire con quelli di Altamura e Cassano, Tricase e Galatina, Barletta e Trani, Cerignola e Foggia e infine Carovigno e Brindisi. Lo ha deciso la commissione d'indagine che attraverso visite a campione intende così verificare l'applicazione della legge in vigore e la qualità della vita dei cani all'interno delle strutture sia pubbliche che private, per la maggior parte però sovraesposte numericamente (violando quindi la legge, la 26 del 2006, che fissa la capienza massima in 200 cani). "Dopo aver preso atto che il randagismo è una vera e propria emergenza, tra l'altro abbondantemente sottostimata nei dati contenuti nella relazione – ha detto il consigliere Ignazio Zullo – occorre consentire una deroga alla norma che stabilisce la capienza massima dei canili. Altrimenti, il rischio è che per rispettare la norma, si rimettano i cani in strada, implementando così il randagismo". Per il consigliere Francesco Visaggio invece "l'unico modo per contrastare il fenomeno è quello di prevedere nella legge delle sanzioni pecuniarie". Per Visaggio inoltre, "le cause del fenomeno del randagismo, diventato preoccupante, sono da ricercarsi non solo nella negligenza dei padroni, ma anche nel circolo vizioso dei canili alimentato dagli stessi privati". I tecnici che gratuitamente stanno assistendo la commissione in questo lavoro di ricognizione territoriale sul fenomeno del randagismo, hanno focalizzato il problema evidenziando anche una possibile soluzione di re-immissione sul territorio dei cani dopo essere stati in canile, quindi microchippati e sterilizzati. Ma questo non risolverebbe il problema della sicurezza sociale dei cittadini. Altra possibile soluzione individuata dai tecnici per la risoluzione del problema, la morte dolce, oltre che per quei cani particolarmente aggressivi o con gravi malattie, anche per quei cani la cui alternativa è esclusivamente la vita in canile. Perchè "meglio la morte assistita che non le disastrose condizioni in cui vivono". Ipotesi sulla quale però non sono stati d'accordo né Visaggio né Zullo. Tutti d'accordo però nel favorire l'adozione e la sterilizzazione con maggiori risorse da prevedere anche nel Dief. "perchè il canile diventi sempre di più luogo di passaggio in attesa di adozione". La commissione ha anche deciso di procedere alla definizione dei principi che devono essere alla base della legge sul randagismo, andando a modificare la legge esistente o a scriverne una nuova.
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