Cronaca
Asl Bat condannata dal Tribunale di Trani: aveva decurtato somme a due dipendenti Commissione Invalidi Civili
I due assistiti erano difesi dagli avvocati Antonio Norscia e Domenico Storelli
Trani - giovedì 28 marzo 2024
14.25
E' il principio sancito dal Tribunale del Lavoro di Trani, che con due sentenze emesse nei giorni scorsi, a distanza di pochi giorni l'una dall'altra (la prima del dr. Marco Sabino Loiodice, la seconda del presidente di sezione Angela Arbore), ha condanno l'azienda sanitaria al pagamento delle somme indebitamente decurtate a due ex componenti delle Commissioni Invalidi Civili.
I due ex dipendenti dell'Asl Bat, difesi dagli avvocati Antonio Norscia e Domenico Storelli, hanno così ottenuto il pieno riconoscimento dei crediti per cui avevano promosso ricorso alla sezione lavoro del tribunale tranese per vicende risalenti al 2011 ed agli anni successivi, quando, a seguito della Legge Finanziaria del 2010, l'Asl Bat, sulla scorta di un'erronea interpretazione, favorevole alle casse dell'Azienda, decurtò del 10% i compensi spettanti a tutti i componenti, sia sanitari che amministrativi, delle Commissioni Invalidi Civili, Ciechi e Sordomuti.
Per il Tribunale "la decurtazione operata risulta illegittima". Per il giudice Loiodice: "non risulta né allegato, né provato alcun atto regionale di attuazione dei principi di coordinamento della spesa pubblica di cui all'art. 6 del decreto legge n. 78 del 2010, convertito nella legge 122/2010, in relazione, specificamente, agli incarichi relativi alla Commissione Invalidi Civili."
Dello stesso avviso, per una situazione analoga, il giudice Arbore, secondo cui: "le riduzioni non potevano e non possono essere direttamente effettuate dagli enti del Servizio Sanitario Nazionale, non avendo le stesse natura immediatamente cogente e, comunque, esulando da un piano complessivo di ridimensionamento dei costi e delle spese dell'Asl Bat, non riveniente da una programmazione finanziaria unitaria di riduzione della spesa approvata dalla stessa Azienda Sanitaria. La decurtazione del 10% - aggiunge il Giudice - è stata operata sulla base di una mera e discrezionale nota dell'Area Personale dell'Azienda Sanitaria, non inserita in una operazione complessiva di armonizzazione e riduzione dei costi sostenuti dalla Asl Bat."
Per effetto delle sentenze, i due dipendenti dell'azienda sanitaria (ora in pensione) conseguiranno tutte le somme illegittimamente decurtate dall'Asl BAT, attualizzate con rivalutazione ed interessi. Inoltre, l'ente è stato condannato al pagamento delle spese legali.
Le due pronunce del tribunale tranese si pongono in continuità con una precedente sentenza resa nel 2020 dalla sezione lavoro della Corte di Appello di Bari (coperta da giudicato) in favore di altro dipendente difeso dagli stessi legali.
I due ex dipendenti dell'Asl Bat, difesi dagli avvocati Antonio Norscia e Domenico Storelli, hanno così ottenuto il pieno riconoscimento dei crediti per cui avevano promosso ricorso alla sezione lavoro del tribunale tranese per vicende risalenti al 2011 ed agli anni successivi, quando, a seguito della Legge Finanziaria del 2010, l'Asl Bat, sulla scorta di un'erronea interpretazione, favorevole alle casse dell'Azienda, decurtò del 10% i compensi spettanti a tutti i componenti, sia sanitari che amministrativi, delle Commissioni Invalidi Civili, Ciechi e Sordomuti.
Per il Tribunale "la decurtazione operata risulta illegittima". Per il giudice Loiodice: "non risulta né allegato, né provato alcun atto regionale di attuazione dei principi di coordinamento della spesa pubblica di cui all'art. 6 del decreto legge n. 78 del 2010, convertito nella legge 122/2010, in relazione, specificamente, agli incarichi relativi alla Commissione Invalidi Civili."
Dello stesso avviso, per una situazione analoga, il giudice Arbore, secondo cui: "le riduzioni non potevano e non possono essere direttamente effettuate dagli enti del Servizio Sanitario Nazionale, non avendo le stesse natura immediatamente cogente e, comunque, esulando da un piano complessivo di ridimensionamento dei costi e delle spese dell'Asl Bat, non riveniente da una programmazione finanziaria unitaria di riduzione della spesa approvata dalla stessa Azienda Sanitaria. La decurtazione del 10% - aggiunge il Giudice - è stata operata sulla base di una mera e discrezionale nota dell'Area Personale dell'Azienda Sanitaria, non inserita in una operazione complessiva di armonizzazione e riduzione dei costi sostenuti dalla Asl Bat."
Per effetto delle sentenze, i due dipendenti dell'azienda sanitaria (ora in pensione) conseguiranno tutte le somme illegittimamente decurtate dall'Asl BAT, attualizzate con rivalutazione ed interessi. Inoltre, l'ente è stato condannato al pagamento delle spese legali.
Le due pronunce del tribunale tranese si pongono in continuità con una precedente sentenza resa nel 2020 dalla sezione lavoro della Corte di Appello di Bari (coperta da giudicato) in favore di altro dipendente difeso dagli stessi legali.