Cronaca

Aveva rapinato un camionista, in manette un pregiudicato andriese

Lavorava in una cava di Trani come guardiano

Nella serata di venerdì, personale della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di polizia di Trani ha proceduto all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare (emessa dal gip del tribunale di Trani, Roberto Oliveri del Castillo, su richiesta del sostituto procuratore. Michele Ruggiero) a carico di Antonio Porro, 51enne andriese, pluripregiudicato, già sorvegliato speciale, perché ritenuto responsabile, in concorso con persone da identificare, dei reati di rapina aggravata e porto abusiva di arma da sparo.

I fatti contestati risalgono all'1 settembre scorso, quando (alle ore 6.35), un imprenditore agricolo informava telefonicamente il commissariato di Trani di aver subìto la rapina di un autocarro (un Fiat Iveco 75) di proprietà di un'impresa orto-vivaistica monopolitana, con tutto il suo carico costituito da piantine di sedano e prezzemolo, ad opera di due malviventi, con volto travisato da passamontagna e armati rispettivamente di pistola e fucile a canne mozze, che si erano poi dati alla fuga a bordo di un'autovettura Audi A3 di colore nero. L'immediato intervento sul territorio di pattuglie dipendenti e di un'unità eliportata del nono reparto volo della polizia di Stato di Bari permetteva la localizzazione, intorno alle 8.40, del mezzo rubato in contrada Casa Rossa, a Trani, nei pressi di una cava dove faceva servizio di guardiania Antonio Porro, alle dipendenze di un'azienda marmifera di Trani. Il mezzo veniva sottoposto a rilievi di polizia scientifica, recuperato con tutto il carico e restituito al proprietario.



Nel contempo, venivano attivate le fonti informative confidenziali che indicavano Porro come uno degli autori della rapina. Pertanto la squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Trani, dopo aver ricercato invano l'uomo, eseguiva una perquisizione accurata nel gabbiotto da lui utilizzato nella cava. E lì, gli agenti rinvenivano degli indumenti, debitamente sequestrati, che successivamente Porro riconosceva come suoi. In un secondo momento le due vittime della rapina, a cui venivano posti in visione gli abiti, riconoscevano gli stessi come quelli indossati dal malvivente con la pistola. Nel prosieguo delle indagini, uno dei due rapinati veniva convocato in Commissariato e qui aveva modo di ascoltare la voce e la cadenza di Porro riconoscendola come quella del rapinatore armato di pistola che lo aveva minacciato con l'arma. In più, la descrizione somatica del fatta dall'imprenditore rapinato combaciava con i caratteri antropometrici di Porro.

Considerati quindi i numerosi riscontri investigativi, nonché il curriculum criminale del pregiudicato andriese, gravato da un'impressionante sfilza di condanne per reati contro la persona ed il patrimonio, il Commissariato di polizia di Trani redigeva una dettagliata informativa di reato che portava all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. Al termine delle formalità di rito, Porro è stato arrestato.
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