Politica

Ci sarà anche una donna tra gli ausiliari del traffico in carrozzella

Palmieri (Uildm) a De Feudis (Idv): «Fai politica con altri argomenti»

Ci sarà anche una donna fra i tre ausiliari del traffico e della sosta disabili che cominceranno a prestare servizio volontario in città da lunedì prossimo. Il progetto, presentato dalla sezione di Trani della Uildm ed accolto dall'amministrazione comunale, prevede per un mese l'attività in strada di tre volontari dell'associazione che avranno il compito di segnalare al Comando di polizia municipale la presenza di auto ad occupare scivoli e stalli per disabili.

In attesa del debutto, il presidente della Uildm, Gennaro Palmieri, ha voluto replicare al coordinatore regionale dell'Italia dei Valori, Sebastiano De Feudis, che aveva criticato questa scelta progettuale sposata dall'amministrazione. Ecco l'intervento fiume del presidente della onlus:

«Ne ero certo, anche se una volta tanto volevo vedere positivo ed essere ottimista. Non mi spiegavo come, a distanza di dieci giorni, l'amministrazione Tarantini non avesse ancora ricevuto un attacco politico per aver approvato con provvedimento di giunta, l'attuazione di un progetto presentato dalla nostra associazione riguardante la prestazione volontaria di tre persone diversamente abili (volgarmente definite da De Feudis ronde) che vorrebbero collaborare con il servizio di polizia municipale locale, vigilando ed interfacciandosi con il Comando, affinchè l'atavico problema degli scivoli e degli spazi riservati alle persone diversamente abili, quasi sempre occupati, siano lasciati liberi da parte di automobilisti incivili e negligenti.

Anche in questa situazione, che dovrebbe trovare tutti d'accordo ed uniti, ecco che arriva il politico di turno che, con tanto perbenismo, riesce a screditare chi ha voluto credere in questa iniziativa e volerla condividere. L'aver approvato questo progetto non dimostra, caro amico De Feudis, l'incapacità di governare dell'amministrazione. Al contrario, dimostra l'impegno e l'umiltà della stessa a voler accettare, su nostra richiesta, una forma di collaborazione utile a debellare un problema increscioso, comprensibile solo a chi vive nella quotidianità la situazione di disagio. E chi meglio di noi può sapere l'ubicazione di uno scivolo, che per noi disabili è un passaggio obbligatorio per l'attraversamento da un marciapiede all'altro? Ecco cosa intendiamo per collaborazione. Aiutare le Forze dell'Ordine ad intervenire più celermente alla risoluzione del problema.

L'amico De Feudis afferma che questo è un progetto che si rivela a doppio taglio sia per i disabili che per l'Amministrazione stessa. In un primo momento potrei essere anche d'accordo, solo che noi diversamente abili abbiamo una visuale molto più pulita, aperta, benigna e meno distorta, vediamo le cose sotto un altro profilo che si discosta anni luce dal modo di vedere ed agire in termini di politica. Come mai l'amico De Feudis si ricorda solo adesso di proteggere l'incolumità delle persone diversamente abili che possano ricevere ritorsioni da parte di cittadini? Poteva dirlo anche quando mi vedeva fermo su di un marciapiede, come un povero disgraziato, ad aspettare il vigile, se disponibile, per far valere i miei diritti di libertà ed autonomia. Allora non pensava che potessi incappare in qualche autista squilibrato che potesse infierire in malo modo sulla mia persona? E no, tanto in quelle circostanze non si sarebbe fatta politica. E' finita l'epoca dei disabili ghettizzati e con l'anello al naso.

Forse De Feudis crede che noi diversamente abili siamo così disabili da non considerare, prima di approntare il progetto e sottoporlo all'approvazione, il rischio a cui ci esponevamo, di non mettere in conto l'eventuale reazione turbolenta di qualche individuo? Ebbene, si sbaglia di grosso. E' un motivo in più che ci carica psicologicamente ad affrontare le avversità della vita integrandoci sempre più nel mondo dei normodotati, e di questo ne siamo fieri ed orgogliosi.

Ha ragione quando dice che il progetto crea per l'amministrazione un precedente insidioso, ma il precedente non è quello a cui il coordinatore dell'Italia dei Valori si riferisce, bensì il precedente sarà il rinnovo del progetto, più rinforzato, rivisto, migliorato e finanziato per attenersi agli indirizzi e le finalità del Consiglio dell'Unione europea in materia di disabilità, i quali pongono, tra gli altri, gli obiettivi di promuovere e diffondere un'immagine positiva delle persone con disabilità, di sostenere azioni concrete per favorire le pari opportunità e l'inclusione sociale, di intensificare la cooperazione tra tutti gli attori delle politiche a favore delle persone con disabilità, di considerare il diversamente abile non solamente come una spesa, ma come una risorsa per il territorio. Rifletta bene sul terzo e quarto punto. L'amministrazione Tarantini ha pensato bene di condividere con altre due amministrazioni cittadine, quali Modica e Lecce, gli stessi coraggiosi propositi.

Lei ha espresso una proposta condivisibile, quella di un percorso di educazione dei cittadini oltre ad un corso di educazione comportamentale e civica nelle scuole per avviare le future generazioni al rispetto delle regole. Benissimo. Ma le attuali generazioni come le erudiamo? Di più: le sue proposte sono già state prese in considerazione della nostra associazione e proposte, verbalmente, all'amministrazione la quale si farà portavoce in tutti gli Istituti scolastici ed organizzerà un convegno aperto alla partecipazione di tutti i cittadini. Mentre lei fa politica, noi lavoriamo seriamente, fattivamente e gratuitamente, per la risoluzione di vari problemi che affliggono il nostro territorio.

Siamo noi ad aver insistito col Comune affinchè questo progetto decollasse e non è stata una scelta dell'amministrazione a voler comporre una specie di ronda che abbia il compito di controllo delle regole. Non ci sostituiremo alle Istituzioni pubbliche, bensì vogliamo consolidare i rapporti di collaborazione e di cooperazione tra soggetti pubblici e privati, finalizzati al perseguimento degli obiettivi già ampiamente descritti, nell'ottica di rapporti di sussidiarietà orizzontale tra Istituzioni e le organizzazioni della comunità territoriale.

A malincuore devo dare ragione all'assessore alla polizia municipale, Paolillo, il quale pur avendo mostrato da sempre grande entusiasmo per l'iniziativa, temeva incidenti diplomatici come quello avvenuto. Paolillo ha voluto premiare la nostra costanza e caparbietà decidendo di portare in giunta il provvedimento, dimostrando coraggio e non badando agli attacchi politici che ne potessero derivare. Non voglio essere l'avvocato difensore di questa amministrazione, però sento il dovere morale di dire la mia in quanto il pomo della discordia scaturisce dall'approvazione di un nostro progetto e ci sentiamo, pertanto, parte in causa. In questo caso plaudo l'amministrazione Tarantini per aver optato per la strada più coraggiosa.

Caro amico De Feudis non me ne voglia e mi perdoni: faccia politica con altri argomenti, non usi questi pretesti per fare audience. Doveva immaginarlo che non potevo stare zitto dinnanzi a tutto ciò e, considerando la stima che nutro nei suoi confronti professionalmente, la prego vivamente di chiudere il tutto solo con questi due comunicati stampa. Non iniziamo con botta e risposta, non ne vedo la necessità. Cerchiamo di tener fuori la politica da queste iniziative».
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