Dialoghi di Trani, cala il sipario sull'#Umanità. <span>Foto Credits</span>
Dialoghi di Trani, cala il sipario sull'#Umanità. Foto Credits
Eventi e cultura

Dialoghi di Trani, cala il sipario sulla XXIV ed.: oltre 20mila presenze e uno sguardo già al futuro

Il Festival dei record si conclude e non si ferma: due eventi a Bruxelles con Maraini e Carofiglio, prima di darsi appuntamento al 2026 con il tema della "Complessità"

Si è chiuso con un successo straordinario il sipario sulla XXIV edizione de I Dialoghi di Trani, che per due settimane ha trasformato la città pugliese nel cuore pulsante della riflessione culturale italiana. Con un bilancio che parla da solo – oltre 100 eventi, quasi 200 ospiti e oltre 20mila presenze – il festival ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di essere un potente attrattore culturale, un luogo necessario per confrontarsi sulle grandi questioni del nostro tempo. Il tema di quest'anno, tanto vasto quanto urgente, era #Umanità.

Un Viaggio nell'Umanità, tra speranze e catastrofi. In un'epoca segnata dalla dissoluzione dei legami, da guerre e nuove povertà, la scelta di mettere al centro la parola "Umanità" è stata una dichiarazione d'intenti. Come sottolineato dalla direttrice artistica Rosanna Gaeta, il festival si è posto l'obiettivo di scuotere l'indifferenza, interrogandosi su cosa significhi oggi "ritrovare l'humanitas". La rassegna ha esplorato le profonde trasformazioni del nostro tempo: da un lato gli straordinari progressi tecnologici che sollevano domande inquietanti sul futuro della specie, dall'altro il divario crescente con la disuguaglianza sociale. I Dialoghi hanno dato voce a pensatori come il filosofo Jean-Pierre Dupuy, con la sua teoria del "catastrofismo illuminato", e hanno fatto riecheggiare le parole di Claude Lévi-Strauss: "L'umanità cessa alle frontiere della tribù". La domanda, rimasta sospesa tra le piazze e i palazzi storici di Trani, è stata potente: «Possiamo ancora considerarci un'unica umanità quando agiamo contro il nostro stesso futuro?».

Le Voci del Dialogo: un parterre d'eccezione. A dare corpo e voce a questa complessa ricerca sono stati alcuni dei più importanti pensatori, giornalisti, scrittori e artisti del panorama nazionale e internazionale. Tra i tanti, hanno animato il dibattito figure di primo piano come l'ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, l'economista francese Jacques Attali, il sociologo Emmanuel Todd, e firme prestigiose del giornalismo come Giovanna Botteri, Mario Calabresi, Concita De Gregorio e Massimo Giannini. Il mondo della cultura è stato rappresentato da scrittori come Gianrico Carofiglio, Dacia Maraini, Michela Marzano e Paolo Di Paolo, mentre la sezione "Dialoghi POP" ha visto protagoniste la cantautrice Alice e la stessa Concita De Gregorio, in un riuscito connubio tra riflessione e cultura popolare.

Un Festival Plurale che guarda al futuro. Il successo dei Dialoghi non risiede solo nei grandi nomi, ma nella sua capacità di essere un evento plurale e inclusivo. Anche quest'anno la manifestazione si è arricchita di innumerevoli iniziative ed i Dialoghi OFF, che ha dato voce a storie di vite invisibili. "I ragazzi dialogano", un nuovo progetto per coinvolgere attivamente i giovani. Dialoghi Jukebooks, un festival interamente dedicato all'infanzia e all'adolescenza. Importanti collaborazioni con istituzioni come la Fondazione Treccani Cultura e la Scuola Holden.

Lo sguardo oltre Trani: Bruxelles e la "Complessità". I Dialoghi non si fermano. La riflessione sull'umanità viaggia ora verso il cuore dell'Europa, con due prestigiosi appuntamenti conclusivi a Bruxelles, presso l'Istituto Italiano di Cultura. Il 1° ottobre si discuterà del rapporto tra umanità ed Europa con Dacia Maraini, Pierre Di Toro e Cristina Battocletti, mentre il 2 ottobre Gianrico Carofiglio e Piero Dorfles esploreranno il valore umano dell'errore.

Ora al di là dei numeri da record, la XXIV edizione dei Dialoghi di Trani riafferma il ruolo insostituibile che il festival ricopre non solo per la città, ma per l'intero panorama culturale nazionale e internazionale. Per due settimane, Trani non è stata solo una splendida cornice, ma è diventata l'epicentro del dibattito contemporaneo, un laboratorio a cielo aperto dove le idee prendono forma e circolano liberamente. A livello nazionale, i Dialoghi si confermano un punto di incontro imprescindibile, capace di attrarre le voci più autorevoli del Paese e di offrire al pubblico una bussola per orientarsi nelle sfide del presente.

Ma il respiro del festival è da tempo ampiamente internazionale: le tappe conclusive a Bruxelles sono solo l'ultimo capitolo di un percorso che ha visto la manifestazione diventare un vero e proprio ambasciatore del pensiero italiano nel mondo, dialogando con le principali capitali europee. Questa è l'eredità più preziosa dei Dialoghi: un patrimonio culturale che arricchisce il territorio e conferma Trani non solo come perla dell'Adriatico, ma come un faro di dialogo la cui luce si proietta ben oltre i confini nazionali. Conclusa questa edizione, l'appuntamento è già fissato per il futuro. Il festival ha annunciato il tema che guiderà la storica XXV edizione nel 2026: la "Complessità". Una nuova sfida intellettuale per continuare a capire il presente e immaginare il futuro, ancora una volta, insieme.
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