Politica

Ferri: «Via dal Governo chi critica Berlusconi dopo essere stato eletto grazie al presidente»

Pdl e Club della Libertà si mobilitano per il premier

Il Popolo della Libertà si mobilità in difesa del governo Berlusconi. Nell'ambito delle iniziative regionali, la manifestazione più imponente nel territorio della sesta provincia sarà ospitata a Barletta, unico dei tre capoluoghi della Bat chiamato al voto amministrativo nel 2011.

La manifestazione è prevista sabato 11 dicembre alle ore 10.30, presso il cinema multisala Paolillo. L'appuntamento vedrà la presenza del ministro pugliese per gli affari regionali, Raffaele Fitto, del sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, del vicecapogruppo del Pdl al Senato, Gaetano Quagliarello, dei parlamentari e dei vertici regionali del Popolo della Libertà quali il senatore Francesco Amoruso e l'onorevole Antonio Distaso. A fare gli onori di casa ci saranno il presidente della provincia e coordinatore provinciale del Popolo della Libertà, Francesco Ventola, l'europarlamentare e vice coordinatore provinciale, Sergio Silvestris, l'onorevole Benedetto Fucci, il vice presidente del Consiglio regionale Nino Marmo ed il consigliere regionale e comunale della città di Barletta, Giovanni Alfarano. L'incontro servirà a ribadire le priorità del Governo Berlusconi (Piano per il Sud, in primis) ed a rimarcare gli interventi realizzati nella prima metà di legislatura.

A Trani, è prevista invece un'iniziativa del sempre attivo Club della Libertà che sarà in piazza della Repubblica con un gazebo sia sabato 11 che domenica 12 dicembre (dalle 10 alle 20) per una raccolta firme a sostegno del Governo Berlusconi. L'iniziativa è stata presentata sul sito nazionale del club della Libertà da Andrea Ferri, consigliere comunale del Pdl e presidente e componente nazionale dei Club azzurri (http://www.clubdellaliberta.it/index.php?pagina=articolo&idarticolo=2271).

Ferri, nell'intervista rilasciata al sito nazionale, fornisce la sua versione in merito: «La soluzione ideale, in un Paese ideale, sarebbe solo una: chi trova da ridire su questo Governo tanto da chiederne la testa, nonostante sia stato eletto con i voti del partito che oggi guida gran parte della maggioranza, dovrebbe cedere il posto al primo dei non eletti. Non bisogna dimenticare che qui nessuno ha preso preferenze, ma sono tutti entrati grazie al simbolo con scritto Berlusconi Presidente».

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