Politica

Il popolo dell'acqua scende in piazza

Il 4 dicembre previste diverse manifestazione, una anche a Trani

Il popolo dell'acqua scende di nuovo in piazza. Nella giornata di sabato 4 dicembre ci saranno diverse manifestazioni pubbliche per richiamare nuovamente l'attenzione dei cittadini sulla necessità di mantenere pubblica la gestione dell'acqua.
Le città teatro degli eventi saranno Andria (dove è previsto un girotondo intorno alla Fontana di piazza Porta La Barra), San Ferdinando (stessa protesta intorno alla fontana di piazza Umberto I), Barletta (con una sensibilizzazione presso il mercato settimanale) e Trani dove, a partire dalle 16, è stato indetto un presidio in piazza della Repubblica.

Da aprile a luglio un milione e quattrocentomila persone hanno firmato a sostegno dei tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell'acqua proposti dai Forum italiani dei Movimenti per l'acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel comitato promotore. Di queste, 105 mila sono state firme di cittadini pugliesi, in nome di una battaglia di civiltà, per la tutela e l'accesso universale ad un bene comune, contro ogni forma di privatizzazione e consegna al mercato di un bene essenziale alla vita. Per questo, per non tradire la fiducia e le aspettative della popolazione, il movimento chiede la moratoria: un provvedimento immediato che posticipi le scadenze previste dal decreto Ronchi di tutte le norme che vanno verso la privatizzazione dei servizi idrici e quelle che prevedono la soppressione di tutti gli Ato.

La Puglia, sotto questo aspetto, è un laboratorio importante: La Regione ed il Movimento per l'Acqua bene comune avevano scritto dopo un tavolo tecnico una legge che permettesse la ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese a beneficio di tutti i pugliesi. Il disegno di legge era pronto già nel dicembre 2009 ed era evidente a tutti che si andava in direzione opposta rispetto all'impianto privatizzatorio della legislazione nazionale. La scorsa giunta regionale votò all'unanimità in favore del disegno di legge, facendo una precisa scelta politica. Tuttavia oggi il disegno di legge non è stato ancora approvato e potrebbe essere congelato. Per questo motivo, il movimento chiede con forza che venga approvata e applicata la legge, affinché non si mortifichino le aspettative dei 105.000 pugliesi che hanno posto la firma nella campagna referendaria e chiedono un acquedotto pubblico.

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