
Religioni
«Il volto sociale delle città è multietnico e multireligioso»
Lettera dell'Arcivescovo di Trani Giovan Battista Pichierri Pichierri. Oggi la Chiesa celebra la giornata mondiale delle migrazioni
Trani - domenica 16 gennaio 2011
Domenica 16 gennaio, la Chiesa italiana celebra la giornata mondiale delle migrazioni. Per l'occasione, l'Arcivescovo di Trani, Giovan Battista Pichierri, ha inviato alla comunità ecclesiale diocesana una lettera. Il tema della giornata è "Una sola famiglia umana".
«Carissimi, la giornata mondiale delle migrazioni è di grande richiamo al fenomeno migratorio che costituisce uno dei grandi segni del nostro tempo. La presenza, anche nelle nostre città, di forestieri è un fatto che tutti costatiamo: vivono con noi uomini e donne, famiglie costituite, provenienti da Paesi diversi, come ad esempio Marocco, Senegal, Costa d'Avorio, Romania, Cina ed altri. Il volto sociale delle nostre città è multietnico e multireligioso.
Non possiamo ignorare i forestieri che sono con noi. Siamo dello stesso genere umano. E, al di là delle differenze di razza, di lingua, di nazionalità, formiamo una sola famiglia umana. Per noi cristiani: formiamo una sola famiglia di Dio.
Il messaggio del Santo Padre, Benedetto XVI, è ricco di spunti di riflessione che è opportuno non solo leggere, ma anche meditare. Mi limito a citare: come ebbi occasione di dire, accogliere i rifugiati e dare loro ospitalità è per tutti un doveroso gesto di umana solidarietà, affinché essi non si sentano isolati a causa dell'intolleranza e del disinteresse (Udienza generale del 20 giugno 2007).
Ciò significa che quanti sono forzati a lasciare le loro case o la loro terra saranno aiutati a trovare un luogo dove vivere in pace e sicurezza, dove lavorare e assolvere i diritti e doveri esistenti nel Paese che li accoglie, contribuendo al bene comune, senza dimenticare la dimensione religiosa della vita».
«Carissimi, la giornata mondiale delle migrazioni è di grande richiamo al fenomeno migratorio che costituisce uno dei grandi segni del nostro tempo. La presenza, anche nelle nostre città, di forestieri è un fatto che tutti costatiamo: vivono con noi uomini e donne, famiglie costituite, provenienti da Paesi diversi, come ad esempio Marocco, Senegal, Costa d'Avorio, Romania, Cina ed altri. Il volto sociale delle nostre città è multietnico e multireligioso.
Non possiamo ignorare i forestieri che sono con noi. Siamo dello stesso genere umano. E, al di là delle differenze di razza, di lingua, di nazionalità, formiamo una sola famiglia umana. Per noi cristiani: formiamo una sola famiglia di Dio.
Il messaggio del Santo Padre, Benedetto XVI, è ricco di spunti di riflessione che è opportuno non solo leggere, ma anche meditare. Mi limito a citare: come ebbi occasione di dire, accogliere i rifugiati e dare loro ospitalità è per tutti un doveroso gesto di umana solidarietà, affinché essi non si sentano isolati a causa dell'intolleranza e del disinteresse (Udienza generale del 20 giugno 2007).
Ciò significa che quanti sono forzati a lasciare le loro case o la loro terra saranno aiutati a trovare un luogo dove vivere in pace e sicurezza, dove lavorare e assolvere i diritti e doveri esistenti nel Paese che li accoglie, contribuendo al bene comune, senza dimenticare la dimensione religiosa della vita».
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