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La cassa integrazione in Puglia si impenna

Nel 2012 schizza oltre il 20,5%. La Uil: «Stop al rigore, sì a misure che favoriscano produzione e occupazione»

«Bisogna mettere in campo misure tangibili, percorribili attraverso politiche di crescita per il Paese. Basta con la politica del rigore che penalizza, in maniera incontrovertibile, la fascia dei cittadini e lavoratori più deboli, frenando la crescita e non offrendo soluzioni per l'uscita dalla crisi. Invece, si continuano a bruciare quotidianamente posti di lavoro, il che determina ineluttabili conseguenze». E' il commento di Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, dinanzi al quadro completo dei dati della cassa integrazione 2012 e alla nuova ondata di richieste all'Inps, nel mese di dicembre, di cassa integrazione da parte delle aziende della Puglia.

L'anno appena concluso fa registrare, infatti, un consistente aumento della cassa integrazione sul precedente anno. Nel 2012 le aziende italiane hanno chiesto all'Inps quasi 1,1 miliardi di ore di cassa integrazione a fronte dei 973 milioni del 2011, con un aumento del 12,1% rispetto al 2011. Pertanto, quasi eguagliato il triste primato del 2010 allorquando le ore autorizzate dall'Inps furono 1,2 miliardi. «Si sta perdendo tempo prezioso, deprimendo oltremodo un Paese che piuttosto avrebbe bisogno di ritrovare in fretta la credibilità perduta e di ricevere un'importante iniezione di fiducia per il futuro. Significativa, in tal senso, sarebbe una riduzione delle esose tasse sul costo del lavoro, una maggiore flessibilità del sistema creditizio in favore di quelle imprese che riprenderebbero così la marcia, nonché il pieno e corretto utilizzo dei fondi comunitari da parte degli Enti locali. Solo così gli imprenditori riceverebbero una boccata d'ossigeno vitale e l'economia generale ne beneficerebbe».

Numeri alla mano, nel Mezzogiorno il clima diventa rovente. In Puglia, nel 2012 l'aumento sul 2011 è decisamente superiore rispetto al dato nazionale: addirittura del 20,5%, 62,8 milioni di ore nel 2012 a fronte dei 52,1 milioni del 2011. Poi, passando dal dato complessivo annuale a quello mensile, nell'ultimo mese di dicembre sono stati autorizzati in Puglia 3,8 milioni di ore da parte dell'Inps, con un incremento del 34,5% sul precedente mese di novembre. Nel merito, le ore richieste all'Inps dalle aziende della Puglia per la cassa integrazione ordinaria (Cigo) a dicembre diminuiscono, su ottobre 2012, del 15,3%, ma sono in rialzo di 19,6 punti percentuali in termini tendenziali (cioè rispetto a dicembre 2011). Gli interventi straordinari (Cigs) di dicembre crescono in maniera considerevole rispetto a novembre scorso (+ 66,2%), nonché rispetto a dicembre 2011 (+ 109,1%). «Ciò significa che – spiega Pugliese - sia rispetto al precedente dato di novembre 2012 che allo scorso anno, è cresciuto notevolmente l'alveo aziende della Puglia coinvolte in processi di ristrutturazione e che, dunque, non attraversano una situazione di difficoltà temporanea (come l'ipotesi della cassa ordinaria) ma realtà di estremo disagio economico. Ne deriva che sempre più imprenditori stanno cessando l'attività produttiva».

Infine, impennata a dicembre della cassa in deroga (Cigd) che registra un pesante aumento pari al 207,9% su novembre 2012 mentre è in controtendenza su base annua (-54,3%).
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