Eventi e cultura

La musica dei campi di concentramento in una enciclopedia discografica

Con il pianista Francesco Lotoro stanno lavorando i migliori musicisti e virtuosi pugliesi

La Puglia è il più importante centro mondiale di ricerca, incisione discografica e produzione artistica della musica scritta nei Campi di concentramento dal 1933 (anno di apertura dei Campi di Dachau e Börgermoor) al 1945. La ricerca della cosiddetta Musica concentrazionaria, iniziata più di 15 anni fa dal pianista e compositore barlettano Francesco Lotoro è approdata da anni a Foggia dove, sotto il coordinamento del musicista foggiano Gianni Cuciniello, alcuni tra i migliori strumentisti pugliesi (tra i quali il violinista barese Giovanni Zonno, il baritono brindisino Angelo De Leonardis, il direttore d'orchestra barlettano Paolo Candido, il quartetto Suoni del Sud di Foggia, la cantante barese Rosa Sorice e la foggiana Libera Granatiero, ecc.) stanno realizzando un'opera monumentale ossia l'Enciclopedia discografica KZ Musik in 32 CD-volumi pubblicati dalla romana Musikstrasse (6 volumi sono già pubblicati, altri 6 vedranno la luce a novembre di quest'anno). KZ Musik sarà la più completa e aggiornata contenente l'opera omnia musicale (produzione lirica e sinfonica, da camera, strumentale, pianistica, liederistica e corale; cabaret, jazz, canto religioso, popolare e tradizionale, opere frammentate o ricostruite dopo la Guerra) composta da musicisti imprigionati, deportati, uccisi, sopravvissuti provenienti da qualsiasi contesto nazionale, sociale e religioso in tutti i Campi di prigionia, transito, lavoro, concentramento, sterminio, Penitenziari militari, POW Camps e Stalags aperti da Terzo Reich, Italia, Giappone, Repubblica di Salò, regime di Vichy e altri Paesi dell'Asse, Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica e altri Paesi Alleati. Per il reperimento del materiale musicale (ad oggi sono state raccolte circa 4.000 opere e sono in via di analisi altri 13.000 microfilms), Lotoro ha condotto ricerche presso Memoriali, Musei, Archivi e Biblioteche in tutta Europa, presso Musicisti, attori di teatro e cantanti sopravvissuti nonchè presso i parenti dei Musicisti deceduti. Recentemente la Biblioteca del Consiglio regionale, grazie al contributo dell'Assessorato regionale al Mediterraneo, ha acquisito una piccola parte delle partiture recuperate da Lotoro, creando appositamente un Archivio musicale che è oggi tra i più visitati on line. Al monumentale lavoro di incisione discografica si è recentemente aggiunto il contributo del Coro dell'Università degli Studi di Foggia diretto da Nicola Marasco, il quale ha già inciso il repertorio corale di Bergen Belsen, del Campo australiano di Tatura (dove furono deportati Ebrei con passaporto tedesco messi in internamento dalla Gran Bretagna), parte del repertorio di Buchenwald e Kreuzburg e una sconosciuto Hatikvà (il canto ebraico per eccellenza) con testo italiano cantato ad Auschwitz Birkenau. La stampa mondiale ha accolto con stupore, e grande entusiasmo questa impresa tutta pugliese. Washington Post, Herald Tribune, Usa Today, il britannico Telegraph, il francese Le Monde, la Radiotelevisione tedesca, giornali spagnoli, danesi, messicani, giapponesi, persino giornali indonesiani e algerini (data l'incisione nell'Enciclopedia di musiche dell'italiano Berto Boccosi, deportato nel campo franco-algerino di Saida) hanno scritto di questa fatica culturale che da sola rende la Puglia esempio di alta professionalità musicale e artistica. Anche la grande rete televisiva statunitense CNN di Atlanta ha realizzato un servizio esclusivo sull'impresa musicale di Foggia, mentre la canadese CBS sarà in questo fine settinmana a Foggia a intervistare i musicisti impegnati in KZ Musik.
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