mino acquaviva mario petrocelli confcommercio
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Scuola e Lavoro

Liberalizzazioni degli orari, no di Confcommercio

Il presidente tranese Girolamo Acquaviva scrive a Tarantini. «Congelare le norme fino al 23 marzo 2012»

Confcommercio Trani dice no alla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali. Il presidente tranese dell'associazione di categoria, Girolamo Acquaviva, ha inviato una lettera al sindaco, Giuseppe Tarantini, chiedendo all'Ente comunale di far fronte comune per contrastare una legge definita da Acquaviva penalizzante «non solo per le imprese commerciali, ma anche per i Comuni nella loro autonomia».

«La deregulation degli orari degli esercizi commerciali - scrive Acquaviva - ha senso solo se l'argomentazione viene inquadrata in un sistema di città complessivo che tenga conto delle esigenze di tutti. Bisogna impegnarsi, ognuno per la propria parte, a riconsegnare a Regioni e Comuni il ruolo che compete loro: di governo del territorio. E' fondamentale ridare alle istituzioni locali una leva importante per la gestione del territorio in un momento delicatissimo a causa della grave crisi economica che sta affliggendo i vari settori economici, ivi compreso quello del commercio. La liberalizzazione degli orari dei negozi è una normativa lesiva sia dell'autonomia comunale che delle Regioni che hanno ampi poteri in materia. E' importante valutare anche quanto questo decreto penalizzi i lavoratori e l'intero settore favorendo i più forti a scapito del più deboli».

Dopo un aperto confronto con gli operatori commerciali locali che ha evidenziato una generale contrarietà e un forte dissenso ai contenuti del decreto in materia di liberalizzazioni, Confcommercio attraverso il suo più alto rappresentante ha chiesto all'amministrazione di contrastare la legge, invitando l'amministrazione ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per fare azione di moral suasion con l'obiettivo di modificare la legge coinvolgendo anche la Regione Puglia che, peraltro, ha già preannunciato di far ricorso alla Corte Costituzionale invocando la propria competenza in materia». «Confcommercio - scrive Acquaviva - invita l'amministrazione a congelare le nuove norme fino al 23 marzo, data di scadenza dei novanta giorni previsti per recepire la norma. I novanta giorni indicati dalla legge come tempo di armonizzazione alla nuova normativa può significare che fino al 23 marzo 2012 si vada avanti con le vecchie norme e con le aperture domenicali da concordare con la piena applicazione delle disposizioni già impartite in materia di orari degli esercizi commerciali dalla Regione Puglia».
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