Eventi e cultura

Mario Scaccia e Debora Caprioglio ne "Il signore va a caccia"

Chiusa la stagione teatrale del Comune di Trani

Ultimo titolo in programma nel cartellone della stagione di prosa organizzata con grande sucesso di pubblico dall'amministrazione comunale di Trani col Teatro Pubblico Pugliese, nella cornice sempre suggestiva e ormai tradizionale del teatro Impero di Trani. Una stagione che ha incontrato il gradimento dei tranesi appassionati di prosa ed ha visto la presenza di nomi di calibro del panorama italiano, oltre alla parentesi dedicata al balletto con "Bolero".
E allora, la classica cigliegina sulla torta è arrivata con la presenza di un "mostro sacro" del teatro italiano come Mario Scaccia, che insieme alla popolare Debora Caprioglio (grati sempre a zio Tinto per averla lanciata) è protagonista della commedia brillante "Il signore va a caccia", movimentata vicenda di corna incrociate tra coniugi mediamente insoddisfatti dalla routine da alta borghesia del tempo (ottima l'ambientazione ed il riferiemento dei costumi tra la seconda metà dell'800 ed i primi del 900).

Scaccia e la Caprioglio, l'"ieri"- monumento e l'oggi pieno di speranza del teatro italiano, nell'ultimo titolo della stagione presentato all'Impero. La caccia è un pretesto per giustificare la scappatella con l'amante, salvo l'arrivo delle solite complicazioni e degli appuntamenti mancati, con scambio di persona (un leit motiv nelle pièces di quest'anno, quasi un file rouge a legare maschere e soggetti di questo cartellone) ed immancabile equivoco, poi puntualemnte risolto, dopo l'apparente caos, in perfetto stile shakespeariano e con risoluzione moralmente corretta e riappacificazione di rito tra coniugi scornati ma felici.
Mario Scaccia, salutato alla fine da standing ovation del pubblico, (onore alla carriera, al carsima e alla cifra istrionesca) ha sorpreso tutti vestendo i panni di una vecchia contessa, autrice di innumerevoli "battaglie" (in quel senso), ed ora maìtresse di livello superiore, custode - padrona di una lussuosa garçonière che ospita gli amanti più o meno clandestini. Risate e gran ritmo nel II atto, dopo un inizio allegro con lentezza. Soggetto in generale prevedibile, ma ravvivato dalle vivaci performance dei protagonisti, a cominciare dalla vecchia "babbiona" interpretata da uno Scaccia per il quale, e scusate la chiusura un po' prevedibile, il tempo sembra essersi fermato. Chapeau, in ogni caso. Alla prossima stagione. Giovanni Ronco
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