«Mettiamo la parola fine alla stagione politica dell’odio»

«Dobbiamo mettere la parola fine a questa stagione politica dell'odio che va a discapito solo degli italiani, dobbiamo puntare ad essere l'alternativa giusta per il dopo Berlusconi. In Puglia si gioca una grande partita per il futuro. Balliamo da soli, con il candidato migliore, sicuri di poter fare un ottimo risultato». Pierferdinando Casini, leader nazionale dell'Udc, è arrivato a Trani per sostenere la candidatura di Carlo Laurora.



Dal palco del teatro Impero, Casini ha riconosciuto a Laurora il grande lavoro fatto nella sesta provincia e nella città co-capoluogo della Bat. «La tua scelta di lasciare Forza Italia due anni fa per seguire questo progetto ti fa onore» ha detto Casini. «Insieme – ha aggiunto Casini – stiamo costruendo sul territorio un centro più forte, capace di far da richiamo alle cose concrete e di spiegare ai cittadini i danni di un bipolarismo che finora è servito solo a rafforzare Lega e Di Pietro».



Ed è sul percorso analogo compiuto, che si è soffermato anche Carlo Laurora nel suo intervento: «Ho lasciato Forza Italia nel 2008 – ha detto Laurora - dopo 14 anni di militanza, intuendo ciò che oggi si sta verificando. Due anni fa, nel momento in cui Berlusconi sanciva la sua vittoria elettorale più grande, decisi di lasciare il centrodestra perché ebbi la lungimiranza di cogliere che il progetto del Popolo della Libertà non avrebbe mai preso forma compiutamente. Avrei potuto restare nel PdL e consolidare una posizione leaderistica al suo interno. Invece, così come ha fatto Casini, ho guardato oltre, consapevole della necessità di seguire un percorso politico alternativo. I risultati di quella scelta mi hanno dato ragione. Adesso è giunto il momento di raccogliere il frutto di una lunga semina».



Casini (che non ha voluto parlare dell'inchiesta giudiziaria della procura di Trani) non ha risparmiato frecciate a Vendola («La sua sanità ha tutelato i partiti politici e non i malati pugliesi») ed a Palese («E' figlio di una voglia egemone di Fitto che non porterà da nessuna parte»).

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