Guardia di finanza
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Cronaca

Operazione antiusura tra Trani e Barletta: quattro arresti, coinvolte diverse attività commerciali

In manette anche due fratelli tranesi. Indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Bari

Il G.I.P. del Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della Procura di Trani, ha disposto con ordinanza l'applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 4 soggetti. Questa mattina è in corso da parte dei militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Bari l'esecuzione della misura, delegata dalla Procura di Trani. In tre sono finite in carcere: come riportato da ANSA, si tratta dei fratelli Giovanni e Lorenzo Curci, di 55 e 54 anni, e del 39enne Pasquale Pellegrino. Ai arresti domiciliari è finito il 76enne Mario Maiellaro.

Le persone attinte dai provvedimenti restrittivi (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) sono indagate, a vario titolo, per i reati di usura aggravata, estorsione, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e abusiva attività finanziaria.

L'odierna operazione costituisce un primo epilogo di articolati approfondimenti investigativi, coordinati dalla Procura di Trani ed eseguiti dal Nucleo PEF Bari, che hanno consentito, secondo quanto ritenuto dal GIP, di disvelare l'esistenza di una "rete" di prestiti usurari concessi in favore di più soggetti, anche esercenti attività imprenditoriale, nel territorio di Trani e Barletta, per un importo complessivo di prestiti ad usura pari a circa € 600.000.

In particolare, le investigazioni sono state avviate a seguito delle dichiarazioni rese da una imprenditrice, in gravissime difficoltà economiche, la quale – stanca delle continue vessazioni - aveva denunciato di essere stata vittima di usura nonché destinataria di gravi e reiterate minacce da parte di un soggetto di Terlizzi (BA), il quale agiva per conto dei veri usurai, i fratelli Curci.

I conseguenti riscontri, accuratamente sviluppati dagli investigatori del G.I.C.O. mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni eseguite nel luglio 2023 (con sottoposizione a sequestro probatorio di numerosi titoli di credito, tra cui cambiali, assegni, matrici di assegni, ecc…), pedinamenti ed escussione di persone informate dei fatti, hanno consentito l'acquisizione di un corposo e grave quadro indiziario risultato funzionale alla puntuale ricostruzione delle condotte illecite e dei differenti profili di responsabilità.

Va evidenziato che alcune delle persone informate si sono rivelate reticenti con gli inquirenti per paura di successive ritorsioni da parte degli indagati: il profilo è oggetto di specifico approfondimento da parte degli investigatori.

In sintesi - secondo l'impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. del Tribunale di Trani (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) – gli accertamenti svolti avrebbero consentito di dimostrare:

- l'operatività di un'associazione per delinquere finalizzata a commettere reati di usura, estorsione, riciclaggio ed esercizio abusivo di attività finanziaria nei confronti di imprenditori della provincia di Bari e Bat;

- l'ottenimento, nel periodo compreso dal febbraio 2021 al marzo 2023, da parte dell'imprenditrice denunciante di più prestiti di denaro, con l'applicazione di tassi di interesse annui oscillanti tra il 70% e oltre il 1.000%;

- ulteriori episodi posti in essere da alcuni degli odierni indagati nei confronti di altre vittime con l'applicazione di tassi di interesse annui fino al 360%, quindi, superiori al tasso soglia previsto dalla legge.

In tale contesto, è stato altresì rilevato che gli usurai, pur di vedersi restituire le somme prestate, dietro la corresponsione di elevati tassi di interesse, avrebbero costretto le proprie vittime a pagare anche ricorrendo a violenze e minacce psicologiche, con frasi del tipo:

"Se non paghi ti veniamo a prendere sotto casa";

"Oh balenga! Ma lo dobbiamo sistemare sto fatto?! Scimunita! Si o no?! Che sennò vediamo diversamente di sistemare sto fatto…";

"Questi soggetti sono pericolosi. Con questi soggetti non si scherza. Non sai cosa ti può succedere";

"…Chiudiamo, sennò passi i guai tu e passo i guai io! Maledizione a me che mi sono messo in mezzo a questa storia";

"[…] quelli sono collegati con i cerignolesi… i cerignolesi sono una … non dimenticherò mai quando mi è successo a me di avere a che fare con i cerignolesi".

Nel corso delle indagini è stata inoltre accertata la sistematica sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte da parte dei soci di diritto e di fatto di una società, attiva nel settore calzaturiero, che gli indagati avrebbero utilizzato al fine di dare una parvenza legale all'attività creditizia, attraverso l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Per tale ragione, l'indagine non ha mancato di approfondire anche i profili di responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al D. Lgs. n. 231/2001 e di considerare, nell'ottica di una completa articolazione degli strumenti di contrasto patrimoniale del reato, sia i sequestri cd diretti che i sequestri per equivalente, a carico sia delle persone fisiche che degli enti.

Considerato il valore indiziario degli elementi acquisiti, connotato in termini di gravità, il G.I.P., su richiesta della Procura della Repubblica di Trani, ha emesso gli odierni provvedimenti cautelari personali e reali.

Oltre alle citate misure restrittive, infatti, è in corso di esecuzione il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro, quale profitto dei reati di usura, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e riciclaggio, nei confronti di 12 indagati e di una delle società coinvolte nel meccanismo illecito.

Si ribadisce che le persone sottoposte alle indagini non sono da considerarsi colpevoli fino a quando la responsabilità non sia stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.

Gli esiti dell'attività d'indagine costituiscono una significativa testimonianza dell'impegno profuso dalla Guardia di Finanza coordinata dall'Autorità Giudiziaria tranese, il gruppo specializzato nell'azione di contrasto all'usura, odiosa pratica criminale perpetrata da soggetti che ottengono ingenti guadagni sfruttando lo stato di bisogno delle proprie vittime, anche facendo ricorso alla violenza e alle minacce per far valere le proprie ragioni.
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