Politica

Ostetricia a Trani, si litiga anche sul nulla

Battibecco PdL-Laurora sulla nomina di Avantario a reparto ancora chiuso

A Trani si riesce a litigare (politicamente) anche sul nulla. E' il caso del botta e risposta fra Franco Capone e Beppe Corrado (PdL) da una parte e Carlo Laurora (Udc) dall'altra, sulla riapertura di ostetricia nel San Nicola Pellegrino e sulla nomina di Carlo Avantario a primario di un reparto che, dichiarazioni a parte, ancora non c'è.

Ecco la nota, a firma congiunta, di Capone e Corrado:

«La vittoria come si sa ha cento padri, la vittoria annunciata (speriamo bene!) ha perfino molti padrini, termine quanto mai azzeccato se si parla, come in questo caso, di nascituri. Il Consigliere regionale Laurora che, a suo dire, si è battuto per il ritorno del'Ostetricia a Trani, nella nuova fase della sua vita politica ha preso l'abitudine di esprimere giudizi a gò gò.

Passi per il peana all'Assessore Fiore, sul cui operato, da parte di un Consigliere Regionale, forse, ci si sarebbe aspettati altre argomentazioni (liste di attesa infinite, spese fuori controllo, ritardi in ogni settore) ma i giudizi sui "meriti professionali, competenze e capacità mostrati nel caso della sua carriera" del dr. Avantario sono veramente stupefacenti.

C'è da ritenere che il consigliere Laurora, nel pensare di mostrarsi compiacente nei confronti dei suoi nuovi amici politici, abbia perso il controllo delle sue pulsioni come spesso accade a chi voglia mostrarsi più realista del re (alla faccia della coerenza).

Noi non mettiamo in dubbio i meriti del dr, Avantario semplicemente perché non li giudichiamo, non ne abbiamo i mezzi e soprattutto non riteniamo, evidentemente al contrario del dr. Laurora, che siano i politici a dover giudicare i primari, i medici».

Franco Capone e Beppe Corrado
PdL

Ed ecco la risposta di Carlo Laurora:

«È mortificante oltre che degradante, dal mio punto di vista, rispondere a due firmatari, più o meno conosciuti, la cui capacità terminologica e la cui proprietà sintattica dimostrano che si tratta di un documento scritto sotto dettatura. Sentire poi parlare di "padri" e "padrini" è ancora più irritante se si pensa alla fulminante, inaspettata e, a questo punto, inopportuna carriera politica di uno dei due firmatari.

Su una cosa concordiamo pienamente, vale a dire sulla loro oggettiva ‘mancanza di mezzi' tant'è che mi chiedo: se vale la regola che un politico non può giudicare un medico, come possono questi due firmatari, la cui professione è a me ignota, giudicare un consigliere regionale e ancora più indegnamente il Professor Fiore, assessore regionale?

Ribadisco la stima nei confronti del dottor Avantario e nelle sue capacità e competenze professionali. Ragion per cui credo sia giusto rispedire al reale ancorché occulto estensore del documento il contenuto della nota».

Carlo Laurora
Udc
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