Mercato settimanale di Trani
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Vita di città

Per il mercato di Trani serve una profonda riorganizzazione

Unimpresa preoccupata da fenomeni di abusivismo e microcriminalità

Del mercato di Trani, del suo riordino, della sua riqualificazione, della sua riorganizzazione se ne parla ormai da anni, da troppi anni ma ancora non si addiviene a nessuna forma di programmazione seria e razionale ed ecco che di tanto in tanto arriva l'ennesimo allarme e tutti a riparlarne. Un mercato troppo esteso? Troppo dispersivo? Poco sorvegliato? Poco sicuro? Poco curato? Poco attrattivo? Poco produttivo?

«Un poco di tutto questo – spiega Unimpresa - fa si che il poco si trasformi in troppo ed ecco che oggi un altro problema se ne aggiunge ai numerosi irrisolti: le difficoltà di controllo dell'area mercatale con il conseguente verificarsi di episodi di micro criminalità che colpiscono operatori commerciali, consumatori, utenti e cittadini. Al tavolo di concertazione, quindi, tra i tanti argomenti si discuterà, quando si deciderà di riattivarlo, anche della problematica legata alla carenza di personale della Locale Polizia Municipale e dei compiti loro assegnati per il controllo e le verifiche del regolare svolgimento delle attività mercatali. In verità dobbiamo riconoscere la sempre positiva presenza dei Vigili addetti al mercato, nonostante le palesi difficoltà operative e anche grazie alla profonda esperienza della Squadra Annonaria si è riusciti anche a compiere importanti operazioni di contrasto all'illegalità all'interno del mercato del martedì con risultati molto apprezzabili ed incoraggianti ma la situazione ora è cambiata e quindi anche tale organizzazione del personale della Polizia Locale deve cambiare, magari anche coadiuvandola con il supporto sinergico delle altre Forze dell'Ordine che pure danno il loro contributo».

L'associazione dei commercianti è preoccupata per il fenomeno dell'occupazione abusiva dei posteggi lasciati liberi. «La condizione di cambiamento cui ci riferiamo è dettata dalla profonda conoscenza del Settore e della realtà mercatale dell'intero territorio. In questi mesi e nell'immediato futuro ancor di più assisteremo a situazioni che porteranno molte aziende, che ancora sopravvivono alla persistente crisi settoriale, ad assumere decisioni che potrebbero alimentare ancor di più condizioni di precarietà nei mercati con aumento dei cosiddetti spuntisti che occupano saltuariamente i posteggi resisi liberi e con aumento anche delle situazioni che superano abbondantemente quel già flebile limite della legalità in alcuni casi già da tempo ampiamente superato.

Tutto questo deve preoccupare non poco e richiede un rimedio immediato che deve necessariamente partire proprio dal riordino del mercato, dal suo accorpamento, dalla sua riqualificazione e persino dal suo trasferimento in altra area urbanizzata più agevole, più consona e soprattutto più qualificata e idonea a soddisfare le esigenze della clientela e dei cittadini che con forza chiedono che venga fatta questa scelta che ridia dignità all'evento commerciale settimanale più antico della città ma anche il più emarginato e trascurato. In assenza di tali urgenti interventi diventa normale, quasi naturale l'involuzione che si presenterà ancor più dirompente e quando alcune situazioni saranno diventate oltremodo tollerate non ci sarà più scampo e quel mercato, se dovesse restare quello che oggi ancora è, non potrà che aumentare la sua condizione di degrado con enormi difficoltà nel ripristinare quelle minime regole che potrebbero ben presto essere completamente soppresse a vantaggi del caos e l'incontrollabilità. Anche questa volta anticipiamo i tempi ma se si continua a far finta di nulla non possiamo che rammaricarci».
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