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Salvaguardia ambientale: quale ruolo giocano luce e gas da fonti sostenibili?

Sostenibilità e autonomia energetica

Le emissioni di CO2 rilasciate nell'ambiente dai paesi dell'Unione Europea stanno diminuendo, con una tendenza di riduzione progressiva che dura ormai da trent'anni.

È quanto messo in evidenza dal report dell'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) dedicato alla quantità di emissioni di gas a effetto serra rilevate sul territorio dell'Unione tra il 1990 e il 2020. In particolare, nell'intervallo di tempo preso in considerazione la diminuzione è stata pari al 26% ed è proseguita anche nel 2021, quando la riduzione di emissioni rispetto al 1990 si è attestata sul 34%.

L'EEA inoltre segnala come l'80% delle emissioni climalteranti sia riconducibile all'anidride carbonica rilasciata nell'atmosfera, mentre appena l'11% al metano e il 6% al monossido di azoto. Per quanto riguarda i settori più inquinanti, il comparto dell'energia è responsabile per il 77% delle emissioni di gas serra, l'agricoltura per il 10,55% e l'industria per il 9,10%.

È evidente il ruolo strategico delle fonti rinnovabili nel contenimento delle emissioni di CO2, infatti l'EEA indica proprio l'aumento di utilizzo di queste fonti sostenibili per la produzione di energia come una delle principali cause della diminuzione delle emissioni di carbonio nell'UE negli ultimi anni.

D'altronde, al giorno d'oggi sempre più italiani si orientano verso fornitori di luce e gas prodotti da fonti sostenibili come Pulsee, digital energy company che, tra le sue offerte competitive e trasparenti, include anche l'energia green per la casa.

Le rinnovabili in Italia e gli obiettivi UE sulle energie provenienti da fonti sostenibili


Secondo i dati di Terna, le energie rinnovabili continuano a crescere in Italia e occupano un ruolo sempre più importante nella copertura del fabbisogno nazionale di energia elettrica. Tra le fonti in crescita c'è l'energia solare fotovoltaica, mentre sono risultati in calo l'idroelettrico, a causa della riduzione dei bacini idrici, e l'eolico per la scarsa ventosità degli ultimi mesi.

Aumenta anche l'installazione di nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili, in attesa degli effetti delle nuove misure di semplificazione previste dal governo per accelerare la realizzazione di nuove centrali a energia sostenibile.

Oggi, infatti, la spinta verso le rinnovabili è particolarmente intensa, non solo per la salvaguardia ambientale e la riduzione delle emissioni di gas serra, ma anche per l'autonomia energetica e la diminuzione della dipendenza dal gas russo.

In ogni caso, l'Italia deve anche garantire il rispetto degli obiettivi europei sulle emissioni di CO2, sia i target di medio termine previsti per il 2030 sia quelli di lungo termine per la neutralità climatica entro il 2050.
In particolare, l'Unione Europea ha da poco varato il programma REPowerEU, attraverso il quale vuole accelerare l'abbandono dei combustibili fossili, un piano che prevede il 45% della produzione di energia nell'UE da fonti rinnovabili entro il 2030.

Oggi in Italia, nonostante la costante crescita, questa percentuale è di circa il 20%, quindi sarà necessario incrementare più del doppio la quota di energia prodotta da fonti sostenibili nei prossimi 8 anni. Come ha sottolineato anche il presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, per il comparto elettrico italiano ciò significherà dover installare 85 GW l'anno di produzione da rinnovabili fino al 2030.

Si tratta di un obiettivo, ha sottolineato ancora Re Rebaudengo, che potrebbe portare il nostro Paese a produrre l'84% di energia da fonti sostenibili come il fotovoltaico, l'eolico e l'idroelettrico, migliorando inoltre il mix energetico nazionale.

Sardegna: il laboratorio d'Italia per le rinnovabili


Per ottenere la massima sostenibilità ambientale è necessario ridurre il più possibile le fonti fossili come il petrolio, il carbone e il gas. Proprio quest'ultima fonte energetica è quella più problematica, considerando che oggi ricopre un ruolo fondamentale.

Ecco perché bisogna da un lato spostare i consumi dal gas verso l'energia elettrica, per poi coprire questo fabbisogno energetico con energia provenienti da fonti rinnovabili.

Questo processo viene chiamato elettrificazione verde ed è al centro di una serie di progetti pilota in Sardegna che potrebbero rendere l'isola il laboratorio d'Italia per la transizione energetica.

La Sardegna, infatti, è rimasta indietro nel processo di metanizzazione, come dimostra il consumo di energia elettrica pro capite più alto in Italia in ambito domestico, pari a 1,38 MWh l'anno, senza trascurare l'abbondanza di fonti rinnovabili come il vento e la radiazione solare.

La Regione sta quindi sostenendo una serie di progetti rivolti a rendere l'isola energeticamente autonoma grazie alle rinnovabili, in particolare avvalendosi di fotovoltaico ed eolico, approfittando dei bassi consumi di gas per sostituire le fonti fossili con quelle sostenibili nella produzione di elettricità.

Si tratta senza dubbio di un piano importante per tutto il Paese, per capire come raggiungere livelli elevati di sostenibilità ambientale attraverso le rinnovabili e l'innovazione tecnologica necessaria per l'efficientamento e il risparmio energetico.
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