Enti locali

Sant'Antuono, «contenitore culturale, altro che deposito»

Un debito di 50mila euro? Intervento del consigliere De Laurentis.

«Sull'"affare" ristorante nella chiesa Sant'Antuono, seppur a corrente alternata, se ne continua a parlare. E meno male. Segno che le coscienze non sono del tutto sopite. Dopo aver saputo che la chiesa era ancora consacrata il "popolo dei liberi", liberi da condizionamenti e padroni, ha fatto sentire la propria voce. Ormai le giustificazioni che si contrappongono si rifugiano in citazioni storiche, che arrivano fino al 1915, dove si parla sempre di un deposito di attrezzi. Nulla si dice che i locali sarebbero stati già restaurati molti anni dopo e che erano anche stati usati come contenitore culturale. Io stesso ricordo di aver assistito, pochi anni fa, alla presentazione di un libro nei suoi locali.

Ed allora chiedo se era stata già restaurata con fondi pubblici ed anche utilizzata come contenitore culturale, perché non si è continuato ad utilizzala, chi l'ha abbandonata, e perché, e chi ha deciso che poteva essere trasformata in un locale commerciale? È vero che il debito supera i 50.000 euro?

Inoltre chiedo se il contratto stipulato con il Comune sia stato ottemperato nei tempi previsti, se sono stati riscossi i canoni di fitto alle scadenze previste, se e di quanto è creditore il Comune di Trani? Qualora vi siano state rilevate inadempienze perché il contratto non è stato risolto?

Affido queste mie perplessità ad una classica, istituzionale e, per alcuni, stucchevole interrogazione, nella consapevolezza che solitamente rimangono senza risposta.»

Dott. Domenico De Laurentis
Consigliere comunale PSDI
© 2001-2024 TraniViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TraniViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.